Joyce Adams via Unsplash 

I suoi padri

Mattia Zecca

Festa di compleanno con il tesoro nascosto: l’ascolto delle storie degli altri

Non capita spesso e, anche per questo, Lorenzo è sempre molto contento quando scopre che, a prenderlo in uscita all’asilo, c’è non uno soltanto, ma entrambi i suoi papà. L’altro pomeriggio, poi, con noi c’era anche Martino, suo fratello, che avevamo fatto uscire dal nido con anticipo: e allora sì che si fa festa vera. 


Non scherzo: l’occasione è proprio una festa, se così si può chiamare in questo periodo, dove è permesso incontrarsi, due famiglie per volta, ancora meglio se all’aperto. Giada compie 5 anni e, tra tutte le compagne e i compagni con cui giocare, mangiare schifezze e soffiare sulle candeline, ha scelto Lorenzo. 


Né io né Nicola conosciamo ancora bene i genitori di Giada: mi è capitato di scambiarci solo un saluto quando mi sono presentato in qualità di rappresentante della classe, eletto per investitura diretta delle maestre. Giada e Lorenzo, invece, si conoscono molto bene. 


Dovreste vederli, mano nella mano, lo sguardo assorto e obliquo di lei, la fossetta che si forma sulla guancia sinistra di lui, mentre le racconta di quando, seduto al tavolino del bar insieme a papà Mattia, ha visto un pappagallino verde brillante planare giù dall’albero e posarsi sulla sedia accanto. O quando, in spiaggia con papà Nicola, ha trovato un tesoro nascosto sotto la sabbia: pietre preziose che sembravano vetri di bottiglia, ma con i bordi lisci, che non fanno male. Durante la festa, Lorenzo e Giada giocano in cameretta. Martino prova a partecipare, ma viene allontanato sempre meno cordialmente. Noi genitori, seduti sul parquet, interrotti di continuo, proviamo a chiacchierare un po’. 


“Chi è Danielle? E Ashleigh chi è?”, sentiamo Giada chiedere a Lorenzo, mentre le sta raccontando di quando è nato Martino, due anni prima, in America, dove pure è nato lui, cinque anni fa, venuti entrambi al mondo dall’intreccio di cuori di Mattia e Nicola. “Sono due fate”, risponde lui, mentre le spiega che Danielle è l’amica che ci ha donato gli ovetti magici, e Ashleigh l’amica che li ha tenuti nel pancione fino all’arrivo dei papà.  


Le sentiamo spesso. Con Skylie e Mitchell, i figli di Ashleigh e Shaun, Lorenzo fa lunghe videochiamate in cui chiacchierano in due lingue diverse ma si capiscono lo stesso, mentre Martino  manda baci con la mano, ha imparato da poco a farlo. 


Quando arriva il momento della torta, cantiamo tanti auguri. Lorenzo infila il dito nella panna. Martino lo segue. Giada soffia sulle candeline, poi con il dito prende un po’ di panna anche lei. Lorenzo allora punta la torta con lo sguardo e, senza esitare, ci affonda tutta la faccia. “Che matto che sei”, gli dice Giada mentre lo guarda ammirata. “Che matto che è”, ridiamo tutti, mentre la madre di Giada già regge i piatti colorati, e il padre serve a ciascuno il suo pezzo di torta.


Infine, i regali. Lorenzo apre il suo zaino e tira fuori il disegno che ha preparato per lei: un gomitolo disordinato di linee colorate, non si capisce se abbia un senso, ma per Giada, è evidente, ha un senso perfetto: “hai usato il mio colore preferito”, gli dice, e Lorenzo, compiaciuto: “certo”, le risponde, senza dire quale sia questo colore, perché ci sono cose che solo loro sanno.     


“Mamma, Lorenzo mi ha raccontato storie bellissime, che non avevo mai sentito”, dice Giada col naso bianco di panna e lo sguardo assorto, obliquo, che poi è tutto quello che occorre per ascoltare le storie degli altri. Scostando la sabbia per vedere il tesoro. Sembrano vetri, e invece a volte sono pietre preziose che non fanno male a nessuno. Tagliamo lo stesso cielo: eppure siamo tutti il pappagallino verde brillante di qualche Roma che, fino a poco tempo fa, non ci aveva mai visto.


Mattia Zecca
È in libreria “Lo capisce anche un bambino, storia di una famiglia inconcepibile” (Feltrinelli) 

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