Il primario Ballardini e il vespro di Tavecchio

Alessandro Bonan

Quando si presenta in tv l'allenatore del Genoa cambia mestiere. Preghiera e confessione, al tramonto, dell'ex presidente della Figc

Il primario

Quando si presenta in televisione dopo una partita, Ballardini cambia mestiere. Da allenatore si trasforma in medico. Non un medico qualsiasi, bensì un chirurgo, uno importante, il primo dell’ospedale: il primario. Potrebbe aver salvato il paziente oppure, con rammarico, annunciato a tutti che l’uomo è sfortunatamente deceduto. Una questione di vita o di morte, di vittoria o di sconfitta. La sua espressione è identica, perché il Primario, quando spiega, non può permettersi nessuna emozione.

Borca torero

Si è piazzato al centro del campo come il torero al centro dell’arena. Sbandierando la muleta, ha prima innervosito i dieci tori che gli giravano attorno, poi con eleganti veroniche gli ha fatto girare le corna. A un certo punto si è quasi scansato, pizzicando la palla con lo spadino, un mezzo tacco con cui ha smarcato il compagno di cuadrilla davanti alla porta. Il toro ha vacillato e poi è caduto. Il pubblico ha gridato olee olee. Borca Torero, di spalle al povero bovino sanguinante, ha lanciato sugli spalti una rosa. 

Il vespro di Tavecchio (preghiera/confessione al tramonto)

“Non so, ho peccato? Ho scelto, quello si, e ho sbagliato. Ma sbagliare è peccato? Potrei addurre cento scuse a giustificare il mio errore, ma non lo faccio perché sono un uomo di fede. Credo nell’amicizia, Ventura ha toppato la formazione. Credo nella lealtà, Ventura ha toppato la formazione. Credo nell’onestà, Ventura ha toppato la formazione. Credo nel prossimo, che non sarà Ventura. Credo nel futuro, nonostante i miei 74 anni, e penso che prima o poi, Ventura, tornerà a sbagliare una formazione”.

 

 

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