gran Milano

Altro che fermi, all'Expo Ferroviaria un'Italia che corre: idrogeno e tecnologia

Daniele Bonecchi

Idrogeno, batterie e alta velocità regionale: da Milano-Cortina 2026 ai binari del Sud, la nuova ondata di treni green racconta un paese che prova a rimettersi sui giusti binari. filiera locale, comfort per i viaggiatori e un distretto che promette sviluppo e occupazione

Sarà anche un popolo di navigatori il nostro (Flotilla docet), ma quassù al nord preferiamo la ferrovia. Siamo pur sempre padani di locomotiva. Non è un caso se, in occasione delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, entrerà in servizio il primo treno a idrogeno di tutta Italia. Si tratta della linea Brescia-Iseo-Edolo e il progetto (ne abbiamo scritto di recente) è attualmente nella fase di sperimentazione del primo treno, è già arrivato in un hub di Rovato per i test e presto andrà in linea per il collaudo definitivo. Il progetto mira a creare un ecosistema completo per l’idrogeno in Valcamonica, sviluppando una filiera produttiva e di rifornimento del combustibile. Il primo treno è arrivato lo scorso gennaio nel nuovo impianto di manutenzione e di rifornimento di idrogeno. Il convoglio – che fa parte dei 14 acquistati da FNM grazie al Pnrr e alla Regione – è realizzato da Alstom e sta svolgendo le corse prova, in vista dell’avvio del servizio commerciale, previsto entro il primo semestre del 2026. “Il contributo che i nuovi convogli daranno alla decarbonizzazione della mobilità si unisce ai vantaggi che avranno i viaggiatori in termini di comfort. Senza dimenticare le potenzialità, anche da un punto di vista economico e di occupazione, che lo sviluppo di un distretto industriale basato sull’idrogeno, potrà avere”, ha ricordato Andrea Gibelli, presidente di FNM.

 

Se in Lombardia si guarda avanti, anche il resto d’Italia, nella sua complicata realtà di trasporto locale, cerca di rimettere le ruote su nuovi binari. E soprattutto con nuovo locomotori. Ma non è un caso che la vetrina sia qui, nella “locomotiva d’Italia”. In questi giorni è tornata in Fiera a Milano la rassegna “Expo Ferroviaria 2025”, che termina oggi, un appuntamento biennale dedicato alle tecnologie e ai servizi per il trasporto su rotaia. La Lombardia può contare su oltre 2.000 chilometri di rete, 3.400 treni in circolazione ogni giorno e più di 5 milioni di passeggeri quotidiani nell’ambito del trasporto pubblico locale. Il treno è sinonimo di sostenibilità: la vera sfida è renderlo sempre più competitivo. E una spinta alla puntualità l’ha data il nuovo treno realizzato da Trenitalia e Alston, il Regionale (si chiama così), il nuovo Coradia Stream da 200 km orari e che arricchirà la flotta di Trenitalia in Toscana, Umbria e Lazio. Ma un’altra novità assoluta arriva dalle Ferrovie Appulo Lucane, interamente partecipata dal Mit, in collaborazione con Stadler: sarà un nuovo treno in servizio dal da fine 2026 sulla tratta Altamura-Matera, il primo elettrotreno a scartamento ridotto alimentato interamente a batteria, in Italia e in Europa, per un territorio finora sotto-infrastrutturato. 


Le imprese che hanno partecipato all’evento hanno sottolineato la necessità di garantire continuità negli investimenti pubblici e privati, ricordando l’importanza di una visione di lungo periodo capace di affrontare le nuove sfide tecnologiche e regolatorie, come quelle poste dal Cyber Resilience Act, che richiedono un equilibrio tra elevati standard di sicurezza e tutela delle specificità operative del comparto ferroviario. Messaggio destinato al ministro Matteo Salvini. Le tecnologie ferroviarie rappresentano la leva strategica per lo sviluppo di un sistema di trasporto più sicuro, sostenibile e competitivo. La Commissione europea ha annunciato investimenti per 1 miliardo di euro l'anno, con l'obiettivo di raggiungere i 20 miliardi annui entro il 2030. Nel 2024 l’industria ferroviaria italiana ha raggiunto un fatturato di 7,1 miliardi di euro (+11,5 per cento rispetto al 2023), con 22.500 addetti e un portafoglio ordini superiore a 11 miliardi. A supporto della transizione sostenibile, contribuiscono circa 25 miliardi di euro del Pnrr destinati alla mobilità ferroviaria.

 

Ma il viaggio non è tutto in discesa. Il nuovo Cyber Resilience Act dell’Unione europea, volto a rafforzare la sicurezza informatica dei prodotti digitali, introduce una sfida importante per un settore già altamente regolamentato. L’applicazione uniforme del CRA rischia infatti di generare effetti distorsivi in settori ad alta specializzazione tecnologica, come quello ferroviario. Nel frattempo in Lombardia c’è chi spera in una pace duratura fra Trenitalia e Rfi, per il bene di una rete (ferroviaria) che ha tanto bisogno di essere modernizzata. 

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