
Foto Ansa
GranMilano
Smentiti sul valore del Meazza, i comitati ci riprovano con la data del vincolo. Ma è già chiarita
Corbani & Co. riportano in auge la famosa (non per forza sensata) regola che fa scattare un vincolo che rende inalienabile “una opera di proprietà pubblica, di un autore non vivente, a settanta anni dalla esecuzione”. La Sovrintendenza si era però già espressa in materia
Non contenti della bella randellata nei denti rimediata da parte degli esperti del Politecnico e della Bocconi, che hanno confermato la correttezza della stima effettuata dalla Agenzia delle entrare per la (possibile) vendita a Inter e Milan del Meazza e di parte della “Grande funzione urbana San Siro”, i pasdaran del “Sì Meazza” e accoliti, guidati dall’ayatollah evidentemente sull’orlo di una crisi di nervi Luigi Corbani, Gran Visir del bene pubblico regolarmente smentito dai fatti, hanno tirato fuori dal cilindro un altro coniglio. A loro dire vincente: la retrodatazione del calendario.
Andiamo con ordine.
Il comitato aveva presentato un esposto contro la possibile vendita da parte del Comune per un (ipotetico) danno erariale derivante dalla valutazione dell’Agenzia delle entrare – a proposito: la solerte procura aveva aperto un fascicolo “modello 45”. Sarà altrettanto solerte a chiuderlo, ora? – ma la doppia commissione degli specialisti dei due atenei ha confermato le stime. Con scorno di Corbani che addirittura ci vede qualcosa di losco.
Ma ecco arrivare il piano B. La famosa (non per forza sensata) regola che fa scattare un vincolo che rende inalienabile “una opera di proprietà pubblica, di un autore non vivente, a settanta anni dalla esecuzione”. Tale vincolo per il secondo anello (e solo quello) scatterebbe nel 2025, e gli urbanisti corbanisti affermano di avere trovato fotografie che dimostrano che il secondo anello sarebbe stato attiva già a gennaio 1955. E dunque il vincolo già scattato. Peccato che la Sovrintendenza si sia già espressa in materia, e abbia stabilito, dopo lunga istruttoria, che la data del vincolo è posta al 10 novembre 2025. Ma nel Grande Complotto evocato da Corbani forse pure la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggi, arbitro indipendente e competente, mente sapendo di mentire. Chissà per quali doppi fini. Si attende nuova randellata nei denti.