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GranMilano
La magia di portare la musica di giovani ensemble da camera in luoghi d'arte sconosciuti
Un progetto per offrire ospitalità gratuita ai musicisti in dimore storiche in cambio di concerti riservati ai proprietari, per valorizzare il nostro patrimonio culturale. Chiacchiere con Francesca Moncada, che da una decina d’anni compie il piccolo miracolo di nutrire un’impresa culturale creativa
La sensazione, quando parli con Francesca Moncada di Paternò, è che, con adeguata tigna, tutto si possa realizzare. Occhi cerulei e grazia asciutta figlia della combo tra la nobile stirpe siculo-spagnola da parte di padre e rigore piemontese da parte di madre, madre di tre figli ormai adulti (di cui uno rapper), Moncada, per gli amici Cocò, chiacchiera con il Foglio accomodata nel quartier generale de Le Dimore del Quartetto (zona Romolo, a due passi dallo Iulm), l’hub culturale da lei fondato e popolato da giovanissimi spiriti, un pianoforte e tanti libri.
Qui Moncada, già vicepresidente della Società del Quartetto di Milano e della Fondazione per le attività culturali della Chiesa sotto il Pontificio consiglio, da una decina d’anni compie il piccolo miracolo di nutrire un’impresa culturale creativa, a carattere sociale, con l’obiettivo di sostenere giovani ensemble di musica da camera, in particolare quartetti, e di valorizzare il nostro patrimonio culturale. L’idea originaria – spiega – è semplice: offrire ospitalità gratuita ai musicisti in dimore storiche in cambio di concerti riservati ai proprietari, valorizzando luoghi poco frequentati e avvicinando un pubblico nuovo alla musica da camera.
“La prima volta che ho ascoltato dal vivo un quartetto mi è scattato qualcosa dentro: è una musica intima, nel concerto guardi negli occhi chi suona. E’ una musica che nasce dalla complicità di un piccolo gruppo tenace: una metafora che mi ha sedotta. Ho capito presto quanto fosse necessario valorizzare in Italia questa espressione, specie per garantire ai giovani musicisti equi compensi e luoghi dove potersi esibire. Mi sono messa a fare tante di quelle telefonate…”, racconta. Da un primo passaparola tra amiche oggi l’organizzazione è diventata oggi un case-study (lo dice la Bocconi) per la capacità di rispondere in modo innovativo a bisogni contemporanei. Le Dimore del Quartetto negli anni ha sviluppato una rete che coinvolge circa 300 sedi (Moncada è riuscita nell’impresa di mettere insieme il Fai e l’Associazione dimore storiche italiane e anche in quella di riunire in un unico comitato, l’Amur, le varie istituzioni italiani di musica da camera).
Sono poi oltre 90 l’ensemble di professionisti (età media 28 anni) selezionati da Simone Gramaglia, viola del Quartetto di Cremona e direttore artistico del progetto. Per il periodo estivo Moncada si è inventata anche l’unico festival di musica classica itinerante d’Italia: “Musica con vista” porta la musica da camera in luoghi d’arte di solito poco accessibili. L’alchimia delle passate edizioni è stata ben raccontata da Francesca Priori in due documentari in onda da queste settimane su Sky Arte e il cartellone di quest’anno promette 36 incontri lungo lo Stivale. Si comincia il 21 giugno nell’Orto Botanico del Redentore a Venezia e si finisce il 21 settembre a Roma (“in un luogo che sto ancora immaginando”). In mezzo, quattro tappe lombarde. Il 30 giugno l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali suona al Museo Barca Lariana di Pianello del Lario, un’antica filanda che racconta la storia locale, il 13 luglio il Duo Rodin si esibisce alle seicentesche Cascine Torrette di Milano, il 19 luglio il Trio Hermes sarà a Villa Panza di Varese e infine il 20 settembre il chitarrista Eugenio dalla Chiara terrà un concerto a Palazzo Moroni di Bergamo, gioiello barocco del Fai.