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Gran Milano

Talenti c'è posto. Il progetto Laiv supporta la creatività dei giovani

Francesca Amé

L'iniziativa Laboratorio Arti dal Vivo – è nato con l'obiettivo di sostenere la creazione e lo sviluppo di laboratori di arti performative nelle scuole. Il progetto ha già fatto bene a 42.600 studenti 

Vanessa Dalla Ricca risponde al telefono al Foglio mentre guida tra le strade di Bagheria, vicino a Palermo. Se oggi è laggiù, pronta ad avviare nuovi fecondi progetti in cui il teatro attiva emozioni e luci interiori in soggetti fragili (le carceri, le cliniche psichiatriche, le scuole di periferia) è perché 18 anni fa, per caso (che poi ci vede sempre benissimo), ha partecipato alla prima visionaria edizione di Laiv - Laboratorio Arti Interpretative dal Vivo. Il Laiv è un progetto sostenuto da Fondazione Cariplo, organizzato e coordinato da Teatro Magro di Mantova e Teatro Itinerante di Cremona, in collaborazione con l’associazione Culturale Etre, la cooperativa Sociale Alchemilla e l’Università di Pavia – ed è giusto citare per bene chi ci ha creduto fin dall’inizio – nato con l’obiettivo di sostenere la creazione e lo sviluppo di laboratori di arti performative nelle scuole. Dalla Ricca frequentava la terza liceo delle Scienze umane Isabella d’Este di Mantova nel lontano 2007: “Con il teatro è stato amore a prima vita: con Laiv ho scoperto la gioia di esibirmi sul palco, abbiamo calcato con i miei compagni di corso luoghi speciali come quello dell’Elfo a Milano e soprattutto ho capito per la prima volta che cosa significasse collaborare a una scrittura teatrale, che cosa fosse la scrittura condivisa e collettiva”.


Oggi, a 33 anni, ha fatto del teatro la sua professione, testimonial perfetta di come certi semi impiantati da Laiv – un progetto ora “maggiorenne” – possano dare ottimi frutti.
Qualche dato in più, per capirne la portata: negli anni Laiv ha coinvolto 42.600 studenti e studentesse, 1.750 docenti e oltre 344 scuole di Regione Lombardia. “E’ importantissimo dare la possibilità ai ragazzi di esprimere il proprio potenziale creativo. Ognuno ha un talento, ma non sempre i giovani hanno occasioni per esprimerlo. I laboratori a scuola sono una grande opportunità, perché danno valore ad un momento importante, che aiuta a crescere, a vincere la paura e l’emozione di salire su un palco, a mettersi in gioco davanti ai compagni. Ecco: mettersi in gioco, nel vero senso della parola, senza competizioni, ma per divertimento, stando insieme agli amici. I laboratori teatrali, musicali o di altre arti dello spettacolo dal vivo non devono essere una competizione, ma devono servire ad esprimere un talento. Poi, chissà, ci sarà anche qualcuno che andrà avanti per quella strada, ma l’obiettivo principale è di dare a tutti i ragazzi l’opportunità di provare, di cimentarsi, senza pressioni liberamente”, spiega Sarah Maestri che da membro della Commissione centrale di beneficenza di Fondazione Cariplo da sempre è impegnata su questi temi. “Laiv è un progetto educativo storico di Fondazione Cariplo: la sfida è quella di favorire la partecipazione dei giovani, stimolando processi di ascolto e coinvolgimento, consapevoli dell’importanza dell’avvicinamento a linguaggi artistici e creativi per lo sviluppo della persona, dei talenti e delle competenze.


Il cuore dell’iniziativa è il Festival LAIVin Action, occasione preziosa di incontro per tutte le scuole che partecipano al progetto e di condivisione del lavoro svolto attraverso spettacoli e laboratori che vedono gli studenti protagonisti in prima persona", dicono al Foglio Maria Chiara Baretta e Alessandra Valerio, coordinatrici del progetto per Fondazione Cariplo. Appuntamento, dunque, oggi e domani con “LAIVin Action 2025”, a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, per un vero e proprio festival che coinvolge tutte le scuole superiori della Lombardia (oltre una ventina quelle di Milano): maratona di spettacoli dal vivo, laboratori di teatro e musica, progetti di street art, esibizioni di parkour, performance e dj-set. La meglio gioventù si prende, finalmente, la scena. 

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