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GRAN MILANO
Cologno Monzese e i poliziotti che combattono il bullismo in radio
Una trasmissione radiofonica come progetto educativo seguito nelle scuole (e anche in Giappone): “Non mi pongo mai come uno sbirro che cerca il colpevole, ma incoraggio il bullo a parlare delle sue ragioni”. Intervista a Mirko aka Magnum
“Tu esci, e aiuti gli altri attraverso la negoziazione e il dialogo. Semplice no?” Sembra semplice, in effetti, la formula di Mirko aka Magnum – conduttore e regista della trasmissione “Scusate il disordine”, show che va in onda ogni martedì sera sull’emittente web DeejayFox – che lui utilizza per spiegare i progetti educativi portati avanti nelle scuole. Insieme al suo amico d’infanzia Mauro e a Giggo, questi i loro nomi d’arte, ha creato una trasmissione di intrattenimento nata in un garage e ispirata alla nostalgia canaglia per gli anni Ottanta e Novanta. E lui, Mirko aka Magnum, ha anche un altro nickname con cui i cittadini di Cologno Monzese, terra di migrazione dal Sud e poi da molti paesi extracomunitari, lo hanno ribattezzato: Bud Spencer, per via della stazza e della barba.
Appartenente alle forze di polizia, da quindici anni va nelle scuole di ogni ordine e grado per fare prevenzione attiva del bullismo, della devianza minorile, e spiegando a studenti e studentesse cosa sia la legge del Codice rosso, che dovrebbe salvare le donne da stalker e femminicidi. “Mi ritengo un buon negoziatore” dice, e lo ribadisce con simpatica esuberanza. Da 19 anni pattuglia le strade di Cologno Monzese, comune diventato una sorta di quartiere periferico di Milano, e conosce tutti per nome e cognome; ma nelle classi di scuola ci va in borghese, con i suoi tatuaggi in vitame magari pure con la “divisa” da cultore delle Harley-Davidson. “Per alcuni anni ho fatto anche l’intero turno nelle scuole ogni mattina”, racconta al Foglio. “Giravo per i corridoi, mi facevo dire chi fossero i bulli e quali le vittime per capire le loro frustrazioni e ribaltare le errate convinzioni. E mi è capitato di incontrare anni dopo dei ragazzi che mi hanno detto di aver corretto i loro atteggiamenti grazie ai nostri dialoghi”, afferma con un po’ di spericolato ottimismo, se è vero che invece, secondo la Fondazione Cariplo, gli adolescenti a rischio di disagio mentale sarebbero oggi ben 253 mila in Lombardia. “Abbiamo fatto un progetto nelle classi per creare dei radiodrammi, e una volta un ragazzo è scoppiato a piangere mentre si inventava una storia che nella realtà era proprio la sua, quella di uno studente bullizzato. Quel progetto è servito a fare rete, a creare una comunità e a provare a superare le criticità”.
In radio, questo bizzarro trio di amici cerca sempre di tenere un tono leggero. Giggo, anche lui membro delle forze di polizia, gioca a fare il Checco Zalone e sbaglia i congiuntivi, ma nel tempo libero scrive e immagina la sua collana di gialli ispirati alle brutte storie che vede; mentre invece Mauro ha un’impresa di consulenza ed è appassionato di poetry slam (molti anni fa ha scritto un libro che si intitola Anche a Buddha piace il blues su una Milano di bevuti più che da bere fra blues nostalgici, troppe sigarette e mille domande). Scanzonati, i conduttori di “Scusate il Disordine” conoscono i drammi che si nascondono fra le pieghe delle vite delle nuove generazioni. “Tutti sanno dove abito e spesso mi citofonano per chiedermi aiuto, sia i genitori sia i ragazzi. E spesso trovo una soluzione perché Cologno Monzese è un piccolo Comune di 8 chilometri quadrati ed è più facile mettere in pratica la filosofia del mutuo soccorso”, aggiunge Mirko aka Magnum. Essendo cresciuto nelle strade dove ora deambulano gli adolescenti, sa che si può intervenire con maggiore possibilità di prevenire il danno. Al netto dei suoi “superpoteri”, ha dovuto digerire anche qualche sconfitta cocente. E Cologno Monzese non è immune alla violenza brutale che scatta nella mente di un femminicida.
Nessuno ha ancora dimenticato cosa è successo a Sofia Castelli, una ragazza di 20 anni uccisa nel sonno dall’ex fidanzato il 29 luglio 2023. Si era nascosto nell’armadio per accoltellarla mentre dormiva. Un trauma difficile da superare per una piccola comunità. Quando Mirko aka Magnum va nelle scuole, cerca di far capire al bullo che non gli conviene esserlo perché la violenza chiama violenza. “Gli dico che troverà sempre qualcuno più forte e più violento d lui”, afferma, “e non mi pongo mai come uno sbirro che cerca il colpevole, ma lo incoraggio a parlare delle sue ragioni. Riguardo alla violenza contro le donne, non ricorro mai a idiozie, della serie la società è malata o altri alibi, perché così si deresponsabilizzano gli individui”. Aveva iniziato ad andare fra i banchi per fare educazione stradale, poi ha cominciato progetti educativi e con i suoi “superpoteri” ora segue 40 scuole. Al martedì sera le brutture del mondo restano fuori dagli studi: si mettono le canzoni dei Depeche Mode, si evocano mood e racconti del passato, si dileggia e si improvvisa. “Gli ascoltatori ci scrivono anche dal Giappone”, affermano i “bulli” di Radio DeejayFox. Ma poi c’è la realtà, il disagio giovanile, i maranza che però prendono la metropolitana e vanno a Milano. E le persone che citofonano o scrivono per chiedere aiuto. “Io non mi tiro mai indietro” conclude Mirko aka Magnum, che quando era ragazzo voleva essere Jovanotti e invece è diventato un punto di riferimento per gli studenti, ricorrendo a una vecchia convinzione come le canzoni che mette in radio: prevenire è meglio che punire.