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Gran Milano
Là dove c'era l'Expo, ora c'è una città: della scienza e dell'innovazione
Una scommessa vinta: il modello replicabile pubblico-privato di Arexpo che ha generato il Milano Innovation District (MIND), il distretto della conoscenza in cui già lavorano 10 mila persone. Nel 2032 saranno 70 mila
Hanno accompagnato Expo Milano 2015 prima e dopo, con i loro anatemi. Un titolo su tutti: “Expo, fallimento passato presente e futuro” del non propriamente informato Gianni Barbacetto. Ma c’era anche chi parlavo della “percezione di un possibile ‘deserto’ dal punto di vista economico e sociale”. Erano i cultori delle sinistre suggestioni o meglio, i Robespierre all’amatriciana che in Italia non mancano mai. Oggi sono in pochi a ricordare quelle oscure previsioni. A dieci anni dal debutto ufficiale (1° maggio 2015) di un evento che ha segnato il destino della città – e il suo rinnovamento, iniziato già un decennio prima – sull’area che ospitò Expo sta crescendo uno dei poli della ricerca e della scienza più dinamici d’Europa.
La scommessa non era facile, immaginare il futuro di un’area enorme che con Expo era divenuta una “piastra” infrastrutturale pronta alle trasformazioni. A tracciare le linee guida del progetto ci aveva pensato, anni fa, Giuseppe Bonomi, primo amministratore delegato di Arexpo, principale protagonista di Milano Innovation District (MIND). Poi, a concretizzarlo e renderlo esportabile, è arrivato Igor De Biasio, attuale ad di Arexpo (dal primo luglio Principia). Un “modello Milano” innovativo: una partnership pubblico-privata tra Arexpo e Lendlease ha dato vita a suo tempo al progetto MIND, grazie a una società a maggioranza pubblica proprietaria dell’area e Lendlease, gruppo internazionale di real estate, infrastrutture e rigenerazione di aree urbane. Arexpo e Lendlease hanno lavorato insieme secondo un modello innovativo nello scenario italiano, una prospettiva di collaborazione a lungo termine pensata per favorire la sostenibilità dell’intervento. Il coinvolgimento duraturo – garante pubblico e investitore privato – è diventato strategico nell’attrarre le risorse del territorio e investitori istituzionali di alto profilo internazionale.
MIND è dunque un progetto che promuove, grazie ad Arexpo e Lendlease, un grande polo innovativo, “MIND è una sfida vinta – spiega al Foglio Igor Di Biasio – dieci anni fa era una scommessa, il sogno di poter avere in Italia l’ecosistema dell’innovazione in cui si potessero sviluppare nuove imprese e start up per attrarre nuovi investimenti; oggi MIND ha vinto la sfida, ci sono 10 mila persone che già lavorano su quest’area, nel 2027 saremo 40 mila, nel 2032 diventeremo 70 mila. MIND è un successo perché è diventato un modello esportabile fuori Milano, com’era nei nostri obiettivi. Arexpo sta realizzando un altro sistema a Pavia, che ricalca il nostro modello e che unisce, anche in questo caso, università e centri di ricerca per creare un’area dove le imprese della microelettronica potranno trovare una piattaforma per sostenere la loro ricerca e la capacità d’innovare. Nello stesso tempo Arexpo-Principia è impegnata a realizzare ecosistemi simili anche a Torino e Ancona, dove è possibile sviluppare progetti analoghi”.
Come si è sviluppato il rapporto pubblico privato in una stagione carica di tensioni per l’economia? “Estremamente positivo, nel nostro progetto si deve puntare sulla collaborazione pubblico privato. Pubblico perché dà una visione strategica e privato perché può mettere efficienza e capitali. Si completano anche quando il mercato fa fatica, perché il pubblico ha la capacità di guardare agli obiettivi sociali. Dal nostro osservatorio privilegiato – conclude Di Biasio – l’Italia ha una capacità di suscitare interesse da parte del mondo dell’impresa, perché abbiamo due elementi forti: i talenti, il capitale umano che esce dal mondo accademico, e una storia vincente che scaturisce dalle filiere industriali”.
Facile dire MIND, ma dentro c’è lavoro e impegno di istituzioni, imprese, cervelli. Oggi sono già stati realizzati e disponibili l’ospedale IRCSS Galeazzi: 600 posti letto, 30 sale operatorie, eccellenza per ortopedia, traumatologia, malattie cardiovascolari; il Centro di ricerca Human Technopole con 5 specializzazioni: genomica, neurogenomica, biologia strutturale e computazionale, health data science. Al lavoro ci sono 400 ricercatori da 30 nazioni; Cascina Triulza, Lab Hub dell’innovazione sociale, con la Fondazione e la sua rete di 71 realtà del terzo settore ed economia civile: un cluster di economia sociale riconosciuto dall’Ue. Non mancano gli uffici Lendlease al Pavillion, i laboratori in area Village, spazi di coworking per 200 desk, la scuola universitaria di Restauro di Botticino e quattro Istituti Tecnici Scientifici (Valore Italia). Poi l’Auditorium, l’Esselunga Lab, esercizi commerciali, servizi di vicinato, uno spazio eventi per 3.500 persone. E si sono messe da poco le prime pietre per l’altro pezzo pregiato della trasformazione della “capitale dal conoscenza”, il campus delle facoltà scientifiche dell’Università Statale, che avrà una superficie di 210 mila mq distribuita su 5 edifici principali e ospiterà 23 mila tra studenti, docenti e ricercatori. Un progetto ambizioso e necessario per Milano. Di recente Fabrizio Zichichi. executive project director di Lendlease, ha presentato i nuovi sviluppi nel distretto: “Oggi partiamo con gli sviluppi degli edifici strategici nel Westgate, MoLo e Horizon, cui seguirà l’avvio per la costruzione degli altri edifici previsti, anche residenziali, in funzione degli accordi commerciali che vanno concludendosi” ha detto Zichichi. “Oggi restituiamo un nuovo pezzo di città, un’area di Milano che ora comprende non solo spazi di lavoro, ma anche luoghi di ritrovo, spazi pubblici, ristoranti, scuole, palestre, spazi per eventi e un supermercato, tutti caratterizzati dalla vocazione per l’innovazione e la sperimentazione di soluzioni volte a migliorare l’esperienza dell’utente e gli impatti ambientali. L’obiettivo è testare a MIND tecnologie che verranno applicate su larga scala in città e in tutto il mondo”. Tra le aziende che hanno scelto di essere presenti a MIND figurano AstraZeneca, Bio4Dreams, Rold, Illumina, Bracco, E.on. Uno degli ultimi acquisti è la start up italiana Ephos, nata dal CNR, che opera nel settore della produzione di chip fotonici.
Tra qualche giorno (il 5 maggio) si aprirà la terza edizione della MIND Innovation Week, il festival annuale promosso da Lendlease e Arexpo. Il filo conduttore dell’evento è “Shapes of Innovation: l’energia delle idee”. Dall’intelligenza artificiale alla sanità digitale, dall’impatto dell’innovazione sull’ambiente alla medicina di genere, dalla valorizzazione del patrimonio culturale con robot umanoidi alla transizione energetica. “La MIND Innovation Week è un appuntamento consolidato per raccontare quanto accade in un’area dove già oggi sono presenti diecimila persone al giorno, in gran parte giovani”, ha spiegato Alberto Mina, direttore delle relazioni istituzionali e della comunicazione di Arexpo. Dieci anni dopo Expo, i fatti si sono incaricati di spiegare che innovazione trasformazione urbana, ricerca e attenzione al sociale, possono realizzarsi insieme. Dove c’era Expo ora c’è una città futura vincente.