
Gran Milano
A Milano è guerra sulle strade: tagliati bus e tram per mancanza di personale
Il sindaco Sala vince un round sui taxi: avanti con i bandi per aumentare le licenze. Ma Atm in crisi di autisti annaspa e i milanesi soffrono: "I lavoratori sono stanchi e molti vanno via perché vivere in città con 1.200 euro al mese è impossibile"
Ha scritto Beppe Sala su Instagram che i milanesi sono, tra gli italiani, i più soddisfatti per i trasporti pubblici. Ha di certo ragione, l’importante è non fare confronti con le altre città europee. Altrimenti la percezione cambia di brutto. Partiamo dai taxi. Nell’eterna contesa tra i tassisti e i sindaci di Milano, Sala ha segnato un punto a suo favore. Il ricorso che le associazioni di categoria avevano presentato contro il bando per le nuove licenze – dopo il no secco del Tar della Lombardia – è stato respinto anche dal Consiglio di Stato, condannando i tassisti al pagamento delle spese processuali e a digerire il bando voluto dal Comune per attenuare la cronica penuria di auto di piazza. La vertenza però riguarda tutte le grandi città e martedì scorso il viceministro Edoardo Rixi ha incontrato i rappresentanti dei sindacati dei tassisti, col risultato che gli scioperi programmati sono stati revocati: potenza delle promesse elettorali? I tassisti, oltre a contrastare le nuove licenze, sono ferocemente contrari alle piattaforme digitali, specialmente Uber, che operano nelle principali città italiane e che secondo loro farebbero “concorrenza sleale”. Il Comune comunque andrà avanti coi bandi, fino a quota mille licenze in più (che l’anno scorso la Regione aveva contestato).
Ma le turbolenze della mobilità urbana sono anche d’altro tipo. L’Atm, in difficile caccia di conducenti, sembra costretta a dare una sforbiciata alle corse di tram e bus per reggere l’urto del personale mancante. “La situazione è peggiorata – spiega Emanuele Barosselli, segretario Filt Cgil Milano – Da mesi la campagna di assunzioni in Atm punta anche su benefit come il contributo casa e la patente di guida per i mezzi gratis (il costo per ottenerla è molto alto, ndr). Le stanno provando tutte”. Eppure, sembra incredibile, il personale fugge. “Fino a qualche mese fa erano 300 gli autisti che mancavano, ma ora sono aumentati e di molto. I pochi che sono stati assunti – tra patente, aggiornamento e formazione – saranno operativi il prossimo anno”. Gli autisti in servizio sono all’esasperazione: l’azienda continua a tagliare corse e ferie. E gli abbandoni si moltiplicano. Gli autisti mollano Atm per andare a fare i corrieri da Gls, Bartolini, Amazon: guadagnano di più e lavorano di meno. “Tra l’altro abbiamo ancora il contratto nazionale aperto. Il governo non ha rifinanziato il fondo nazionale trasporti, e sono dolori”. A settembre – conferma Alessandro De Chirico, leader di Forza Italia in Consiglio comunale – saranno guai per il trasporto pubblico. Poi, con l’apertura totale della M4, a Lorenteggio e al Giambellino ci sarà la soppressione delle linee locali di superficie. Va detto infine che coi concerti e le settimane degli eventi lo stravolgimento delle linee Atm è costante. I lavoratori Atm sono stanchi e molti vanno via anche perché vivere a Milano con 1200 euro al mese è impossibile”.
I tagli di Atm non vengono accettati da tanti milanesi che hanno creduto alla propaganda a sostegno del trasporto pubblico e ora si ritrovano più isolati dal resto della città. Il Comitato di quartiere Basmetto, zona Gratosoglio, ha lanciato una petizione proprio sul portale del Comune. Sono “stanchi del disservizio dei trasporti pubblici milanesi a seguito della riduzione delle corse dei mezzi di superficie operata da Atm da novembre 2023”, spiegano a MilanoToday. I tagli riguardano complessivamente 31 linee. “Chiediamo più investimenti per una mobilità sostenibile, riduzione della congestione delle principali aree urbane e miglioramento della qualità dell’aria”. I cittadini chiedono al sindaco, all’assessora alla Mobilità Arianna Censi e all’Agenzia mobilità e ambiente del Comune di “investire sul trasporto pubblico di qualità, efficace, efficiente, competitivo, sostenibile che garantisca regolarità, cioè passaggio dalla fermata al momento in cui è previsto”. Come, non lo sa nessuno.
Anche i pendolari di Trenord guardano con preoccupazione all’orario estivo e ai lavori programmati da Fnm. Se – com’è auspicabile – i cantieri serviranno a migliorare il sistema ferroviario regionale, nel breve termine procureranno ritardi e disagi. “Uno sforzo notevole – spiegano dalla Regione – anche a fronte delle interruzioni estive dovute agli interventi infrastrutturali previsti da RFI e da FerrovieNord. Lavori che la Regione continuerà a monitorare, nella certezza che saranno propedeutici a un sistema ferroviario moderno e funzionale”.