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Gran Milano

Scatta il week end dei regali tra inflazione e post Covid

Daniele Bonecchi

Iniziano i fine settimana di shopping per i milanesi prendono il via con l'Artigianato in Fiera. Ma Sala avverte: "Sarà un Natale di fatica, perché obiettivamente i salari reali, in questi anni, sono scesi"

I regali di Natale per i lombardi (i milanesi in particolare) iniziano ufficialmente – trolley al seguito – con l’Artigiano in Fiera, che abbraccia le festività di Sant’Ambrogio, per arrivare fino a domenica 10 dicembre. La manifestazione, ideata da Antonio Intiglietta, ha sorpassato da tempo gli "Oh bej! Oh bej!" tristemente abbandonati a un declino inspiegabile (da parte di amministratori e commercianti), vuoi per offerta (2.550 espositori, 600 nuovi da 86 paesi del mondo) che per praticità (la Fiera di Milano). Ma quest’anno, dopo l’euforia post Covid dello scorso anno, l’inflazione farà tenere d’occhio il portafoglio.

Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza spiega: “Dobbiamo tener conto dell’erosione causata dall’inflazione. Ma siamo ottimisti sui consumi del mese di dicembre”. Il radar di Confcommercio rileva che, al lordo dell’inflazione, la tredicesima di quest’anno per la grande Milano peserà 4 miliardi e 337 milioni di euro (nel 2022, 4 miliardi e 125 milioni). Il 53 per cento sarà destinato a diverse spese, a partire da quelle incomprimibili, agli interventi occasionali necessari come manutenzioni e riparazioni, e a voci d’acquisto che possono riguardare il benessere della persona. Le previsioni spiegano che con la tredicesima incassata nel 2023, 1 miliardo e 441 milioni (il 33 per cento) verranno acquistati: alimentare (344 milioni); abbigliamento, calzature, accessori moda (310 milioni), elettronica di consumo (212 milioni); cosmesi ed erboristeria (100 milioni). E via con le altre voci, tra cui viaggi e vacanze per 368 milioni di euro, 197 milioni se ne andranno in cene e pranzi fuori 44 milioni in spettacoli ed eventi sportivi. Insomma inflazione sì, ma la voglia di consumare non ne risente. E i grandi store del commercio, così come i negozi tradizionali, non risentiranno troppo nemmeno del “the other place” degli acquisti, il Mercatino di Natale in piazza del Duomo, organizzato da Apeca, l’Associazione degli ambulanti, con le sue baite in legno, entrato ormai nelle consuetudini soprattutto per i turisti e che ha messo ordine e propulsione in un settore che in anni passati aveva creato qualche mal contento per la disorganizzazione. Aperto tutti i giorni fino al 6 gennaio, con 78 baite in legno, il Mercatino intende riprodurre l’atmosfera del classico villaggio natalizio del nord Europa, anche se quella patina di tradizione che fa la differenza è ancora da conquistare: tempo al tempo. “Il successo del Mercatino di Natale sotto il Duomo è un successo di Milano – commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio – e un elemento di attrattività”. Si trova di tutto, dai manufatti in legno del sud Tirolo ad addobbi e decori; molto artigianato, dai  bijoux alle lane cotte, e ovviamente le eccellenze alimentari del territorio ma  non solo. Prodotti per tutte le tasche. Poco più in là, per chi ha esigenze diverse serve il personal shopper di Natale, che ci spiega con semplicità: “Per i miei clienti spendere non è un problema”. In Montenapo e nel quadrilatero va così.

Il week end di Sant’Ambrogio, per tradizione, inaugura anche la Milano della generosità (ambrosiana, appunto). Che coinvolge istituzioni ma anche il commercio. Apeca, con gli ambulanti che organizzano il Mercatino di piazza Duomo, offre 20 mila euro per la realizzazione di un progetto che coinvolge 20 scuole primarie milanesi con visite per scoprire il Duomo. Mentre alla Veneranda Fabbrica del Duomo vanno 250 mila euro che potranno servire per la ristrutturazione del grande organo nella Cattedrale e per l’impianto audio. Da tempo si è consolidata in città anche l’abitudine del panettone sospeso. Così fino al 20 dicembre, in una ventina di pasticcerie, l’associazione no profit Panettone Sospeso raccoglie i dolci della tradizione offerti liberamente dai cittadini. L’iniziativa solidale, patrocinata dal Comune di Milano, mette assieme circa diecimila panettoni, che verranno consegnati alla Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, ai custodi sociali del Comune di Milano (attivi nelle case popolari); alla Rete QuBì che ha l’obiettivo di contrastare la povertà infantile. “Quello dei milanesi – avvisa Beppe Sala – sarà un Natale di fatica, perché obiettivamente i salari reali, in questi anni, sono scesi. Per questo è necessario sostenerli, spero davvero che il bilancio del comune si approvi entro Natale e nel bilancio ho dato alcuni punti fermi: la spesa sul welfare deve essere sostenuta, piuttosto tagliando cose a cui possiamo rinunciare, come il concerto di Capodanno (che costerebbe un milione, ndr).

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