NuclearNiranjan, via Wikimedia Commons 

Gran Milano

Il Politecnico e i volontari attivano “campus” di studio per i ragazzi in difficoltà

Daniele Bonecchi

L'università insieme a degli ex studenti stanno lavorando a dei punti di contatto con le periferie. Il momento di inizio sarà il prossimo 11 aprile con un corso di formazione digitale

San Siro non è solo lo stadio Meazza (ciò che ne resterà dopo una guerra ormai dei quattro anni tra Comune, squadre e cosiddetta società civile). E non è neanche il quartiere popolare, scalcagnato, che lo circonda. San Siro è anche una coraggiosa esperienza del Politecnico di Milano, ormai a pieno titolo anche un payer del territorio, e dell’associazione Teck 7, che ha deciso di impegnarsi per dare una prospettiva concreta ai giovani del quartiere.

“Noi abbiamo iniziato a lavorare da anni nei quartieri della periferia milanese – spiega Donatella Sciuto, da qualche mese rettore (o rettrice, se si preferisce) del Politecnico di Milano, dopo la fine del mandato di Ferruccio Resta – Lo abbiamo fatto creando questi che chiamiamo ‘off campus’: a San Siro, a Nosedo e anche a San Vittore. Vogliamo che siano dei punti di contatto tra il Poli e la periferia, cercando di favorire sia la ricerca che le attività di servizio verso quartieri in passato molto dimenticati”. A San Siro partirà una iniziativa favorita dall’associazione degli ex alunni, che col Politecnico dovrà favorire l’apprendimento digitale per quei ragazzi, molti, che non studiano e non lavorano. “Le iniziative sono tante e noi vogliamo continuare ad espanderci per lavorare col territorio sia in termini di responsabilità sociale che nel cogliere le esigenze che ci permettano di fare ricerca”, conclude Sciuto.

Il prossimo 11 aprile partirà il primo corso di formazione digitale coi primi 17 ragazzi, finanziato grazie a 3.400 euro di contributi individuali e col patrocinio e il sostegno di Fondazione Cariplo. Il corso durerà quattro mesi, nei giorni pari della settimana, e permetterà ai ragazzi che vi partecipano di “maneggiare” prodotti informatici di base e che grazie a un tutor, permetterà loro di acquisire una cultura di base in grado di avvicinarli a un primo impiego.

“Vogliamo creare un luogo per dare speranza a questi ragazzi del quartiere – ci spiega Omar Garzillo che con Giovanni Agugini ha dato vita all’associazione Tech7 – Sono ragazzi che vengono dall’istituto Galileo Galilei e si avvicinano a noi per questo primo corso di quattro mesi. Nella speranza di costruire una prospettiva di lavoro. Il nostro obiettivo: formazione e inclusione. Nel quartiere di San Siro vivono molti immigrati e noi vorremmo offrirgli una prospettiva concreta. I valori ai quali ci ispiriamo rimettono al centro l’uomo, la tecnologia digitale è uno strumento per crescere e conoscere. La scuola deve servire a questi ragazzi per guardare avanti. Il Poli ci aiuta a sfruttare la conoscenza e l’innovazione è al centro dello sviluppo in chiave di condivisione. L’innovazione digitale favorisce, con una tecnologia multidisciplinare anche in un quartiere come San Siro, l’inclusione”. 

Questi giovani formatori non nascondono un obiettivo a lungo termine, molto ambizioso: la costruzione di nuove start up direttamente nel quartiere, perché San Siro, grazie ai suoi giovani, col tempo, possa cambiare faccia, costruendo il futuro.

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