Nuovo governo. Borsa, finanza e impresa ci credono
Draghi spinge la fiducia sui mercati. Ma quanto tempo ci vorrà affinché questa fiducia si trasmetta all’economia reale? Un girotondo
Da quando il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato al Quirinale Mario Draghi per conferirgli l’incarico di governo, cioè da dal 3 febbraio, l’effetto positivo sui mercati finanziari è stato immediato: lo spread sovrano si è ridotto di 35 punti base, di conseguenza il costo del debito pubblico è sceso, e la Borsa è cresciuta del 12 per cento. Così, nella comunità finanziaria milanese si respira un clima di fiducia ora che fondi e gestori patrimoniali possono pianificare con maggiore serenità le scelte di investimento, che i desk delle sale operative non ballano più dietro la crisi di governo scoppiata in piena pandemia e che dall’estero arrivano nuovi flussi di capitale. Come sintetizza in un colloquio con il Foglio l’economista e pro rettore dell’Università Bocconi, Stefano Caselli: “E’ la prova evidente che la fiducia sui mercati conta perché è un fattore in grado di creare ricchezza. Per questo dico che sarebbe anche giunto il momento di invertire una certa retorica che vuole la finanza come un nemico e non come un alleato della società”.
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