GranMilano
“Tutto ciò che è Lombardia”. Come difendere, e fare, cultura
Parla l’assessore regionale Stefano Bruno Galli. La crisi, i soldi spesi e che arriveranno e una visione non Milanocentrica
"Lombardia è tutto ciò che non è Milano”, dice subito come per lucidare un concetto, più che per marcare un territorio. Una di quelle affermazioni che farebbero rizzare sulla sedia tutti i milanesi intellò, la maggior parte per professioni di zona Ztl, perché la sacrale centralità di Milano nella cultura – con la sua Scala, il Piccolo, le case editrici – non si tocca. Lo sa bene anche Stefano Bruno Galli, il “professore” della Lega, assessore alla Cultura e alle Autonomie nella giunta di Attilio Fontana. Professore di Storia delle dottrine politiche, cultore della storia dell’autonomismo da Carlo Cattaneo in giù, autore ai tempi di Roberto Maroni del disegno di legge sull’autonomia differenziata che portò al (vittorioso) referendum del 2017. Solo che Stefano Bruno Galli, perché è autonomista, perché è leghista o forse perché conosce la storia della Lombardia, sa che la regione locomotiva “non è” soltanto Milano: è una terra plurale, policentrica, in cui ognuna delle molte città ha una storia e una cultura particolare (che non è solo archeologia e monumenti) e un legame con il suo territorio vivo, e da far vivere.
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- Maurizio Crippa
"Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.
E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"