il foglio review

La copertina del Foglio Review raccontata da Alice Iuri

Gaia Montanaro

La cover della Review in edicola da sabato 25 ottobre 2025 parla di adolescenti, del rapporto con le tecnologie e di come le loro stanze diventino mondi impenetrabili. L'illustratrice che l’ha disegnata ce ne racconta i segreti

Qual è stato il processo creativo che l’ha portata a illustrare la cover del Foglio Review, “Il cielo in una stanza”?

A partire dal brief, ho elaborato alcune interpretazioni visive del tema. Inizialmente mi sono concentrata sull’aspetto dell’alienazione corporea e volevo trasmetterlo rendendo i ragazzi trasparenti, ectoplasmatici, come se, nel flusso di informazioni e stimoli, avessero perso la loro fisicità. Parallelamente desideravo evocare il senso di claustrofobia che coesiste con la percezione delle infinite possibilità offerte dal mondo digitale. Ho quindi visualizzato questa stanza piena di pulsanti e notifiche, all’interno della quale i ragazzi, immobili e ripiegati su sè stessi, assorbono passivamente il flusso di informazioni. La loro corporalità è diventata pesante, quasi statuaria, come se il corpo fosse un bagaglio ingombrante, in contrapposizione alla leggerezza del cloud.

 

Come ha approcciato un tema così particolare come il rapporto tra gli adolescenti e la solitudine data dai mezzi tecnologici?

È un argomento a cui penso spesso, sia per le ripercussioni che queste dinamiche hanno sul singolo individuo, sia per il modo in cui influiscono sulla socializzazione e il senso di comunità. È più facile chiedere un consiglio a ChatGPT che a un amico: il mondo virtuale fa sentire meno esposti e più protetti. Nonostante ciò sono ottimista e ho molta fiducia nelle nuove generazioni: credo che i ragazzi abbiamo le capacità per capire ed affrontare queste e altre dinamiche, come stanno dimostrando con la loro presenza nelle manifestazioni e nei cortei.

 

Come ha lavorato dal punto di vista compositivo e della scelta cromatica?

Dal punto di vista compositivo ho visualizzato immediatamente una struttura con prospettiva centrale e punto di fuga lontano, a rappresentare un ambiente potenzialmente infinito ma claustrofobico. A livello cromatico ho scelto di utilizzare un blu intenso, quasi elettrico, per connotare lo spazio asettico e freddo della stanza, abbinato a un magenta più caldo e umano.

 

Si è immaginata una narrazione che coinvolge i ragazzi rappresentati in copertina? O la cover è come un fotogramma disgiunto da un prima e un dopo?

Non mi sono immaginata una narrazione, ho cercato invece di esprimere proprio il contrario: la sensazione di essere fermi in un eterno presente, attaccati agli schermi e privi di cognizione del tempo che passa. La mia illustrazione vuole raccontare questa sensazione, in cui alzarsi e andare verso l’uscita sembra sempre troppo faticoso, anche se è lì a pochi metri da noi.

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