Il Foglio Review

La copertina del Foglio Review raccontata da Sofia Bonelli

Gaia Montanaro

L'illustratrice che l'ha disegnata ci presenta "Rinascimento", la cover del nuovo numero del magazine del Foglio, in edicola da sabato 30 marzo

Parla di primavera, di rinascita e ritorno a nuova vita la cover del Foglio Review di questo aprile. La firma Sofia Bonelli, giovane illustratrice romana, che qui ci ha raccontato la sua personale visione di “Rinascimento”.

 

Qual è stato il processo creativo che l’ha portata a illustrare la cover del Foglio Review, “Rinascimento”?

Fin da subito le indicazioni dell’art director sono apparse molto chiare: un’immagine ad alto impatto visivo che avesse al centro due elementi principali, la figura femminile e i fiori come simbolo di rinascita. Dopo qualche ricerca botanica su quali fossero le piante e i fiori che simboleggiassero il concetto di rinascita, di cambiamento verso un qualcosa di nuovo, ho scelto di proporre delle bozze che avessero come protagonisti proprio questi fiori, come il Narciso, la Lewisia, il Giglio della pioggia, il Giacinto e la Margherita. Nella cover, infatti, ci sono due donne, nude, coperte solo da una foglia, quasi come fossero appena sbocciate anche loro da un fiore, che si aiutano a vicenda a emergere da questo ambiente colorato ma confusionario, a rinascere insieme.

 

Quali sono per lei gli elementi che parlano di una rinascita (al femminile)?

La Rinascita parte prima da sé stesse e solo dopo può coinvolgere il mondo femminile e la sorellanza. Per me vuol dire capire sé stesse, imparare a conoscersi, a comprendersi e anche a perdonarsi. Avere tanta tenerezza e compassione verso noi stesse per poterla avere anche al di fuori di noi. La nostra rinascita è quotidiana, passa da quel momento in cui diciamo no a qualcosa che non vogliamo fare senza avere paura di essere penalizzate in quanto donne, quando ci liberiamo dal giudizio verso di noi e verso le altre donne, quando accettiamo la nostra forza e la nostra passione senza sentirci prevaricatrici. Gli elementi che parlano di rinascita per me sono proprio questi; forza, empatia, libertà.

 

Dal punto di vista cromatico, come ha scelto la palette e come essa veicola il senso di rinascita?

Sono rimasta abbastanza fedele alle palette colori che uso di solito nel mio lavoro, quindi tanto viola, blu e rosa, smorzati con dei colori più caldi come l’arancione intenso e il giallo. Questa volta ho scelto una palette molto tenera e brillante, senza segni neri o colori troppo contrastanti tra di loro, per restituire un’idea di morbidezza e di calore. Il tutto messo ancora più in evidenza dalla scelta dello sfondo nero, per dare profondità e far risaltare al meglio i singoli elementi e la totalità della scena.

 

Si è immaginata una storia che coinvolge le due donne raffigurate in copertina?

Le ho immaginate come due donne sconosciute, che non si sono mai viste prima. Appena sbocciate da un fiore, sono davanti ad un mondo nuovo, apparentemente sole. Invece in quell’apparente solitudine si scoprono a vicenda, con un solo sguardo; si aiutano e si capiscono, pronte ad affrontare questo mondo insieme come amiche, sorelle e donne.

 

Come si è avvicinata alla tecnica della serigrafia e che cosa le permette di esprimere in particolare questo tipo di linguaggio?

Il mio incontro con la serigrafia abbastanza tardi nella mia vita, avevo ventitré anni e stavo studiando a Milano. Durante il master che frequentavo venne a fare una lezione Elisa Talentino, illustratrice e serigrafa torinese, e da quel momento ho capito che questa tecnica così semplice ma allo stesso complessa, faceva per me. Trovo particolarmente interessante infatti sfruttare la sovrapposizione cromatica per far sì che due colori ne creino un terzo, e tutto il processo che c’è prima e dopo la stampa. La serigrafia mi ha insegnato ad usare pochi colori, a sfruttare al meglio i vuoti, le linee e i pattern. A perdermi di meno e rimanere concentrata durante il processo artistico.