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Elena Cattaneo: "Per la politica la scienza è un jukebox. Ma lo scienziato non è un oracolo"

Redazione

La senatrice a vita Elena Cattaneo, farmacologa e direttrice del Laboratorio di biologie delle cellule staminali all’università di Milano, intervistata da Luciano Capone. “La politica in molti casi diffida della scienza perché non la conosce"

“Il rapporto tra politica e scienza è problematico a causa della mancata abitudine a consultarsi, della mancata crescita reciproca nello spazio pubblico”, sostiene Elena Cattaneo, direttrice del Laboratorio di biologie delle cellule staminali all’università di Milano. Si tratta di un problema di diffidenza, dunque: “La politica in molti casi diffida della scienza perché non la conosce, così come la scienza e gli scienziati diffidano del legislatore”, ci dice la Cattaneo. Perché questa diffidenza? “Per mancata conoscenza reciproca, un problema che nell’emergenza si acutizza. La politica pensa che la scienza debba funzionare come un jukebox, che si inseriscono le risorse e subito si ottengono le risposte. Ma lo scienziato non è un oracolo”. Una questione, questa, che con il diffondersi del Covid-19 si è fatta ancora più spinosa: “Adesso, per la prima volta, una conoscenza arriva in pubblico prima ancora che sia stata meditata nei luoghi della scienza, luoghi in cui spesso gli scienziati entrano in conflitto tra loro. La scienza è spinta dalla pressione politica a spiegarsi in pubblico, quindi appare ancora più divisa. Siamo tutti messi a dura prova”. E poi, “la politicizzazione della scienza non può esistere, deve solo dire le cose, e le cose non stanno né di destra né di sinistra”.

 

Altro nodo, quello dei vaccini. “È normale che ci sia una pressione per arrivare a un prodotto, ma non si può pensare che sia sufficiente mettere risorse per avere un vaccino domani. Bisogna ribadire che c’è anche un tempo nella scienza, il tempo della scoperta, della verifica, della consegna alla società di qualcosa che sia sicuro, validato ed efficace. Sarebbe irragionevole e irresponsabile mettere sul mercato farmaci non validati”.

 

Sul tema della sperimentazione animale, la dottoressa Cattaneo è chiara: “Tutta la farmacologia, la chirurgia, tutto ciò di cui beneficiamo quando entriamo in farmacia o in ospedale è una conquista della scienza o della medicina arrivata anche mediante una rigorosa sperimentazione animale, che non fa deroga a nessuno, che ha delle regolamentazioni. Bisogna ricordare ai cittadini la fatica di questo lavoro, che questo lavoro è svolto da studiosi serissimi, dai nostri giovani dottorandi che non ci stanno a vedere il loro lavoro sminuito. La sperimentazione animale è importantissima, non possiamo farne a meno”.

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