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l'appello

La Russa rilancia sulle carceri: “Decreto entro Natale”. Ma il centrodestra è spaccato

Ermes Antonucci

Per ridurre il sovraffollamento carcerario, il presidente del Senato ha auspicato che si vari entro Natale un provvedimento che permetta ai detenuti di finire di scontare la pena in detenzione domiciliare. Ma la maggioranza appare incapace di raggiungere un accordo

La Russa non molla, anzi rilancia. Dopo l’appello avanzato prima di Ferragosto ai partiti affinché trovassero un accordo su una misura d’emergenza per ridurre il sovraffollamento carcerario – appello fallito miseramente – il presidente del Senato ieri ha auspicato che “si vari entro Natale un provvedimento, un decreto perché i detenuti che hanno già quasi interamente scontato la propria pena possano magari finire di scontarla fuori dal carcere”, cioè in detenzione domiciliare. “Questo tentativo di avere un provvedimento l’abbiamo fatto prima di Ferragosto perché c’era l’emergenza caldo. Proviamo con un altro tipo di emergenza, quella della bontà, perché la bontà pare che abbia dei ritmi anch’essa. Sotto Natale la bontà aumenta e a Natale manca non molto”, ha spiegato La Russa durante la presentazione del libro “L’emergenza negata: il collasso delle carceri italiane”, di Gianni Alemanno e Fabio Falbo, attualmente detenuti nel carcere di Rebibbia di Roma, organizzata da Nessuno tocchi Caino.

 

I due autori avevano chiesto un permesso per poter partecipare in presenza o in videocollegamento dal carcere ma il permesso è stato loro negato. Alemanno e Falbo hanno allora scritto un testo e l’intelligenza artificiale ha animato delle loro foto facendo leggere le loro parole a due avatar. L’ex sindaco di Roma nel suo intervento “artificiale” ha avvertito: “Abbiamo fatto di tutto per richiamare l’attenzione della politica, del governo e dell’opinione pubblica su questa emergenza, su questa catastrofe silenziosa, su questa pentola a pressione che può scoppiare da un momento all’altro. Soprattutto per me che vengo dalla stessa storia politica di chi governa oggi in Italia è un punto d’onore rompere i luoghi comuni e gli slogan su cui si fonda questa indifferenza”. 

 

Al grido di allarme di Alemanno ha fatto seguito l’appello di La Russa, che ha ricevuto subito un coro di adesioni bipartisan. Ma è stata Anna Rossomando, vicepresidente dem del Senato, a riportare tutti con i piedi per terra, ricordando che “è evidente che il problema, come già conclamato questa estate, è la maggioranza di centrodestra che nemmeno su un terreno di condivisione dei princìpi fondamentali dei diritti umani e costituzionali, riesce a trovare un punto di sintesi”. “Il Pd e il centrosinistra sono pronti da questa estate con soluzioni già attuabili. Ora, considerato che a Ferragosto il centrodestra non ha voluto cogliere questa opportunità, Natale potrebbe essere la volta buona”, ha aggiunto Rossomando. 

 

Il punto è che proprio nella maggioranza di centrodestra, a cui appartiene lo stesso La Russa, il problema del rispetto dei diritti minimi dei detenuti nelle carceri non è avvertito come prioritario. L’ex giudice Simonetta Matone, oggi deputata della Lega, intervenendo all’evento ha ammesso: “Da una parte abbiamo il garantismo di Forza Italia, dall’altra il giustizialismo di Fratelli d’Italia e in mezzo c’è la Lega che ha posizioni diverse”. Pensare che in questo contesto possa emergere una posizione univoca favorevole all’appello di La Russa appare a dir poco improbabile. 

 

Intanto la pena carceraria continuerà a essere contraria alla dignità della persona e, come sottolineato dal vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, per questo “illecita sul piano costituzionale”.
 

  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]