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Il caso
Archiviata l'accusa di violenza sessuale nei confronti di Leonardo La Russa
Il comportamento di La Russa e Gilardoni, accusati di violenza sessuale, per la gip è da considerarsi "censurabile, superficiale e volgare", ma dai video acquisiti non sarebbero emersi elementi di coercizione
È stata archiviata l'accusa di violenza sessuale nei confronti di Leonardo La Russa, figlio del presidente del Senato Ignazio, e di Tommaso Gilardoni. La gip di Milano, Rossana Mongiardo, ha accolto la richiesta dell'aggiunta Letizia Mannella e della pm Rosaria Stagnaro. La procura di Milano, come raccontato da Ermes Antonucci sul Foglio, aveva chiesto l'archiviazione dei due ragazzi, non risparmiando giudizi etici e morali nei confronti degli indagati.
La gip sottolinea come La Russa e Gilardoni abbiano avuto nei confronti della ragazza un comportamento "censurabile, superficiale e volgare". Tuttavia, dai video acquisiti nel corso dell’inchiesta non sarebbero emersi elementi di “coercizione”, né prove sufficienti per escludere che la ragazza fosse in grado di “intendere e di volere” al momento dei rapporti sessuali.
In una nota, gli avvocati Adriano Bazzoni e Vinicio Nardo che difendono La Russa jr., accolgono "con soddisfazione l'ordinanza di archiviazione del gip che recepisce non solo i nostri argomenti, ma soprattutto le risultanze di un'ampia e scrupolosa indagine della procura, rispetto alla quale ci siamo sempre posti in termini di massima disponibilità. Per il nostro assistito - continua la nota - si conclude positivamente un doloroso iter processuale che ha giustamente indagato a fondo per oltre due anni e caratterizzato anche da una severa esposizione mediatica, non scevra da ricadute sulla serenità familiare, in primis di Leonardo, affrontate silenziosamente e con fiducia nella giustizia".
La donna che aveva denunciato di aver subito rapporti sessuali non consenzienti dai due la notte del 19 maggio 2023 - risvegliatasi nel letto del figlio del presidente del Senato dopo una festa a base di alcool e droga - senza ricordare nulla di quanto accaduto la sera precedente, ha commentato con durezza questo provvedimento giudiziario: "È contro la mia dignità di donna, è contrario alla realtà dei fatti e alle dichiarazioni dei testimoni ed è contrario alle intercettazioni e alle prove in mano al mio difensore. Al quale ho già conferito un nuovo mandato per la corte di Bruxelles. Non ho intenzione di fermarmi qui".
Anche Stefano Benvenuto, legale della ragazza, considera il provvedimento "contradditorio" e "incompleto" e che "non tiene conto di molteplici mie contestazioni come formalizzate a cui, per alcune di queste, non è seguita una risposta circostanziata. Nei prossimi giorni valuterò la migliore azione da intraprendersi anche alla luce dei limiti di impugnazione conseguenti al provvedimento emesso".
 
                            correre, correre, correre
 
                                