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Dopo cinque mesi il governo nomina il nuovo capo del dap: chi è Stefano Carmine De Michele

Via libera alla proposta del ministro Carlo Nordio: De Michele prende il posto di Giovanni Russo dopo mesi di stallo

Su proposta del ministro della Giustizia Carlo Nordio, il consiglio dei ministri ha nominato Stefano Carmine De Michele come nuovo capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap). De Michele succede a Giovanni Russo, dimessosi lo scorso dicembre. Da allora, per cinque mesi, la guida del Dap era rimasta vacante. 

Stefano De Michele, nato a Roma nel 1960, ha guidato la sezione esecuzioni immobiliari del tribunale di Roma e, tra il 2017 e la fine del 2023, ha ricoperto l’incarico di presidente del tribunale di Tivoli. A partire da gennaio 2024 è entrato al ministero della Giustizia come direttore generale dell’ufficio Affari civili, per poi assumere la guida della direzione generale delle risorse materiali e tecnologiche del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria. Nel suo curriculum non ci sono dunque esperienze in ambito penitenziario, motivo per cui il suo nome ha suscitato fin da subito qualche perplessità.

La scelta di De Michele arriva dopo un periodo di stallo istituzionale seguito alle dimissioni di Russo, durante il quale la sua vice, Lina Di Domenico, ha ricoperto il ruolo di facente funzione. Il ministero della Giustizia avrebbe voluto nominare al vertice proprio Di Domenico, ritenuta vicinissima al sottosegretario Andrea Delmastro. La proposta aveva avuto il via libera del Consiglio superiore della magistratura, ma da allora l’iter si era bloccato: il motivo è che la sua nomina, come scriviamo qui, era stata annunciata ai media e proposta al Csm senza che il presidente Mattarella, come da prassi, fosse stato preventivamente informato. Alla fine il governo l'ha confermata alla guida del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi. Infine, il cdm ha conferito "l'incarico di capo Dipartimento per gli affari di giustizia ad Antonia Giammaria, magistrato ordinario''.