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Editoriali
La miserabile fine dei No Tap
Dopo aver vinto tutti i processi amministrativi, è arrivata l'assoluzione definitiva in quello penale. La battaglia cruenta contro il gasdotto come specchio di una politica alla deriva
Tap non ha inquinato nulla, e non ha messo in pericolo nessuno. E’ con l’assoluzione definitiva nel processo penale, dopo aver vinto tutti quelli amministrativi, che viene messo il punto definitivo alla battaglia cruenta che per anni è stata condotta in Salento contro il gasdotto Tap. A condurla i politici locali di tutti i colori, associazioni ambientaliste, cantanti, attori, e scrittori. Michele Emiliano, Albano, Erri De Luca, Mannarino, tutti i sindaci del Salento. Si erano persino costituiti parte civile: “Tap ci darà un risarcimento miliardario” aveva detto il governatore e pm pugliese, presente in aula per sostenere l’accusa. Il Tribunale di Lecce ha assolto la società Tap e le 18 persone coinvolte nel processo per deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento, violazione del testo unico in materia edilizia, inquinamento ambientale per i lavori di realizzazione del tratto terminale salentino del gasdotto. Ad inizio udienza i sindaci di Melendugno e Vernole, storici condottieri della lotta no Tap, hanno chiesto il ritiro di parte civile.
Quando la settimana scorsa la procura ha chiesto l’archiviazione, i due comuni hanno finalmente capito che era meglio trattare l’accordo. Un anno fa, Tap offrì 10 milioni di euro a Melendugno, ma il sindaco di allora aveva promesso che mai avrebbe svenduto la salute dei suoi cittadini per questo ricatto. Ora ha firmato per sei milioni. “Tap si augura che l’esito del procedimento rappresenti una definitiva opportunità per voltare pagina rispetto al passato, lasciando il passo ad una consapevole e sostenibile convivenza del progetto con il territorio e le sue comunità, con riconoscimento del suo ruolo di partner in iniziative ambientali, sociali e culturali, che è anche alla base dagli accordi recentemente sottoscritti con i comuni di Melendugno e Vernole”. Attraverso il Tap dieci miliardi di metri cubi di gas all’anno vengono trasportati dall’Azerbaijan a Melendugno. Questo ha consentito all’Europa di staccarsi dal gas di Putin. Tutti quelli che erano contrari, avevano torto.