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la sentenza

La Corte costituzionale albanese sblocca l'accordo sui migranti: Tirana pronta alla ratifica

Respinti i ricorsi dei partiti d'opposizione albanesi. Ora l'intesa può iniziare il suo iter parlamentare anche in Albania 

La Corte costituzionale albanese ha dato il via libera all'accordo firmato dal primo ministro Edi Rama e dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la costruzione di alcuni centri per migranti sul territorio albanese. "Il protocollo sulla migrazione non modifica i confini territoriali nè l'integrità territoriale della Repubblica d'Albania", hanno affermato i giudici. Ora l'intesa potrà iniziare anche in Albania l'iter parlamentare previsto per la ratifica.

La Corte aveva annunciato la sospensione delle procedure parlamentari necessarie per dare attuazione all'accordo lo scorso dicembre. I ricorsi contro il protocollo firmato da Rama e Meloni erano stati presentati dal Partito Democratico albanese – che fa riferimento all'area politica di destra – e altri 28 deputati schierati a fianco dell'ex premier di centrodestra Sali Berisha. La tesi sostenuta dalle opposizioni albanesi è che l'intesa violi la Costituzione e le convenzioni internazionali alle quali l'Albania aderisce. Secondo i giudici di Tirana non ci sarebbe invece nessuna violazione costituzionale. 

In Italia l'accordo è stato inserito in un disegno di legge di ratifica approvato il 5 dicembre dal Consiglio dei ministri. Dopo il via libera della Camera, ora il testo dev'essere approvato dal Senato. "L’Albania concluderà in pochi giorni l’iter parlamentare e con il passaggio anche al Senato del ddl di ratifica saremo pronti allo scambio di note ed a dare il via al progetto", ha commentato con una nota Sara Kelany, relatrice del provvedimento alla Camera e responsabile Immigrazione di Fratelli d'Italia. "La sinistra nostrana, che in questi giorni si era affannata a chiedere di fermare l’iter parlamentare di approvazione del trattato sull’assunto, falso, che la Corte Costituzionale albanese ne avrebbe sancito l’incostituzionalità, è stata smentita ancora una volta dalla storia", ha aggiunto. 

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