Foto di Mourad Balti Touati, via Ansa 

Editoriali

Cosa ci dice sulla giustizia la denuncia presentata da Renzi contro il pm Turco

Redazione

Un blitz su scala internazionale contro amici e colleghi, sette anni di procedimenti penali nei confronti dei suoi familiari, il materiale sequestrato in modo illegittimo inviato al Copasir: ecco un giorno da Matteo

Immaginate che un pubblico ministero, un giorno, ordini un blitz su scala nazionale con 200 finanzieri per sequestrare pc e documenti di vostri amici e colleghi, sequestri che poi la Corte di cassazione definirà viziati perché finalizzati a una “non consentita funzione esplorativa” e che hanno comportato un “inutile sacrificio di diritti”. Immaginate che questo stesso pm si rifiuti di interrogarvi, nonostante le vostre richieste.

 

Immaginate che questo pm dedichi sette anni della sua carriera a un numero spropositato di procedimenti penali nei confronti di vostri famigliari, ottenendo anche l’arresto dei vostri genitori, poi annullato dal Riesame in quanto ritenuto sproporzionato e non necessario. Immaginate che alcuni giornali, in violazione del segreto bancario e istruttorio, pubblichino articoli sull’acquisto da parte vostra di un’abitazione grazie al legittimo prestito di un amico, e che sempre lo stesso pm poi richieda l’archiviazione della vostra denuncia per violazione di segreto, non disponendo sequestri o perquisizioni per scoprire gli autori della fuga di notizie.

 

Immaginate poi che voi rivestiate la carica di parlamentare, ma nonostante le prerogative previste dalla Costituzione, il pm proceda al sequestro della vostra corrispondenza senza chiedere l’autorizzazione del Parlamento. Immaginate che questo pm acquisisca anche l’estratto del vostro conto corrente bancario, che poi finisce sui giornali. Immaginate, infine, che questo pm decida di inviare al Copasir materiale sequestrato a un vostro conoscente che la Cassazione aveva ordinato di “non trattenere”, in quanto frutto di sequestro illegittimo.

 

Se tutto ciò vi accadesse, ipotizziamo che sareste quantomeno indignati. Ecco, questo è quanto accaduto a Matteo Renzi. Il pm in questione è il procuratore aggiunto di Firenze, Luca Turco, nei cui confronti ieri l’ex premier ha presentato una denuncia disciplinare rivolta alle massime autorità del paese (dal ministro della Giustizia Carlo Nordio al vicepresidente del Csm Fabio Pinelli), riportando le condotte sopra elencate.

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