Ad "Atlantide" Saverio Lodato, co-autore di Nino Di Matteo, indica i due insigni studiosi come emblemi della "borghesia mafiosa" che ha protetto Matteo Messina Denaro (con il silenzioso assenso del pm lì presente). Uno dei punti più bassi e miserabili toccati da una certa "antimafia"
Si può, in prima serata sulla tv nazionale, definire “mafiosi” due studiosi, riconosciuti fra i più autorevoli nel proprio campo, solo per aver criticato una certa antimafia? E può un magistrato e componente del Csm che ascolta una stupidaggine del genere starsene in silenzio legittimandola? È il trattamento subìto ad Atlantide su La7 dagli assenti Giovanni Fiandaca e Salvatore Lupo, rispettivamente professore di Diritto penale e di Storia contemporanea all’Università di Palermo, per opera del giornalista Saverio Lodato e del silente Nino Di Matteo, pm della cosiddetta trattativa stato-mafia.
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