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Le regole che arriveranno e quelle che ci sono. Ma che dice il Csm su Emiliano?

Annarita Digiorgio

Il presidente della Puglia, violando una legge già in vigore, continua a partecipare in maniera sistematica e continuativa alla vita di partito nonostante la sanzione della sezione disciplinare nel 2019, confermata dalla Suprema Corte di Cassazione nel 2020

Mentre si torna a discutere di fermare le porte girevoli tra politica e magistratura, c’è un pm che continua a violare persino una legge già in vigore: quella che vieta ai magistrati di partecipare in maniera sistematica e continuativa alla vita di partito. E’ Michele Emiliano, che è già stato sanzionato dal Csm per la sua iscrizione al Partito democratico mentre è in aspettativa dalla magistratura. Sanzione della sezione disciplinare nel 2019, confermata dalla Suprema Corte di Cassazione nel 2020 che respinse il ricorso del governatore pm. Eppure Emiliano da allora continua a violare tale principio.

Lunedì il partito regionale si è riunito per decidere il ritiro degli assessori Pd dalla giunta dopo che il governatore ha nominato assessore alla sanità al posto di Lopalco un ex assessore della giunta Fitto, parlamentare di Forza Italia fino al 2018. Una contraddizione per quella base del partito che insieme alle sardine aveva fatto appello al voto a Emiliano con lo slogan “la Puglia non si Fitta”. Ma a sorpresa alla riunione del Pd si è presentato Emiliano che intervenendo per primo ha cosi esordito: “Io faccio parte del Pd, mi riconosco in esso e seguo la linea di Letta”. Solo un mese prima aveva presentato quello che i giornali hanno chiamato “il partito di Emiliano” federazione di tutte le liste civiche (di centrodestra) in suo sostegno. Ma il pm era intervenuto anche alla riunione precedente del Pd, quella in cui si decideva il congresso regionale, dopo che Roma lo ha commissariato per violazione dello statuto nazionale. Al suo fianco in tutte queste riunioni Francesco Boccia, in rappresentanza della segreteria nazionale, ma in Parlamento grazie a Emiliano che lo inserì nella sua quota del listino bloccato. Per non farci mancare nulla, il pm Emiliano ha preso parte anche alla riunione dei grandi elettori del Pd a Roma per le elezioni del Presidente della Repubblica. Ma c’è chi giura di averlo visto anche alla riunione dei grandi elettori dei 5 stelle, e forse anche della Lega (si scherza, o forse no). Poi come delegato regionale il pm ha votato il Capo dello Stato. In attesa della riforma, il Csm sarebbe bene facesse rispettare le regole che già ci sono.

 

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