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Salvini dice che "ci saranno le file" per votare al referendum sulla Giustizia

Francesco Cocco

A inizio giugno il Partito Radicale e la Lega hanno depositato in Cassazione sei quesiti referendari sulla giustizia e hanno annunciato che dalla prima settimana di luglio e fino alla fine di agosto inizieranno la raccolta delle firme. "Ho fiducia negli italiani, chi ha paura degli italiani non li conosce", ha detto oggi il leader del Carroccio, Matteo Salvini, presentando i quesiti ai giornalisti. "La Giustizia entra in casa di milioni di persone, ci sono sei milioni di italiani che attendono giustizia da troppo tempo. Ci saranno le file, ai comuni e ai gazebo".

 

Il Parlamento, intanto, sta lavorando a una riforma strutturale della giustizia, che è uno degli impegni assunti dall’Italia per ottenere dall'Unione europea i circa 200 miliardi di euro di finanziamenti del Recovery Fund. La senatrice Giulia Bongiorno ha tenuto a precisare che "non siamo contro la ministra Cartabia, perché porteremo avanti la sua riforma". Pochi giorni fa, tuttavia, il Comitato direttivo centrale dell'Anm aveva approvato un documento per dire che sebbene "l’opzione referendaria costituisce legittimo esercizio di una prerogativa costituzionale", questa arriva "in un momento di profonde e importanti riforme dell’intero settore giustizia" e anche per questo "appare scelta non condivisibile quella di concentrare gli sforzi su iniziative caducatorie di singole disposizioni di legge, quasi ignorando che il quadro giuridico entro il quale esse si collocano, sarà destinato inevitabilmente a mutare per effetto del progetto riformatore".

 

Alla conferenza stampoa della Lega era presente anche l'Udc. Il presidente Antonio De Poli ha dichiarato:" Sono trent'anni che aspettiamo una riforma della Giustizia, oggi la mettiamo in mano ai cittadini italiani"

 

 

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