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La riforma della Giustizia passa anche dalle carceri

Assunzioni, sicurezza sul lavoro e rinnovo del contratto: gli agenti della polizia penitenziaria chiedono al ministro Cartabia impegni concreti per l'organizzazione carceraria. La manifestazione oggi a Roma 

Roberta Benvenuto

Impegni concreti su assunzioni, sicurezza e rinnovo del contratto. Con queste richieste sono scesi in piazza oggi gli agenti della polizia penitenziaria, rivolgendosi da via Arenula al ministro della Giustizia Marta Cartabia. "Si parla di riforma della Giustizia come pilastro del Recovery, ma la giustizia non è soltanto quella nelle aule di tribunale, è anche quella nelle carceri", dice al Foglio Florindo Oliverio, segretario Fp Cgil. "Dev'essere garantito che chi è ritenuto colpevole alla fine di un processo possa avere garantiti i propri diritti dentro strutture nelle quali anche gli operatori di polizia penitenziaria assolvono una funzione importante per la giustizia di questo paese". 

 

Secondo i sindacati sono quasi 5.000 i posti da occupare per portare la dotazione organica a un livello adeguato per consentire ai lavoratori di svolgere in sicurezza i propri turni.  

 

"L'interesse per il carcere è diminuito da molti anni", aggiunge Massimiliano Prestini  (Fp Cgil settore penale). "A volte i politici lo usano come spot nelle campagne elettorali, ma nel momento in cui vanno al governo risultati concreti non ci sono mai stati". 

 

le carceri italiane sono ormai luoghi insicuri e obsoleti

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