Franco Ferrarotti

Franco Ferrarotti, la grande Sociologia

Davide D'Alessandro

L’editore Marietti manda in libreria 6 volumi, per oltre 5000 pagine, dedicati all’opera (quasi) omnia del Professore, prima cattedra della disciplina in Italia. I due in uscita contengono gli scritti teorici; il terzo e il quarto, a febbraio, punteranno sugli scritti della ricerca e gli ultimi due, a marzo, su quelli autobiografici: “L’uomo non è nulla in senso assoluto. È solo ciò che è stato, più precisamente ciò che ricorda di essere stato. Privato della memoria, l’individuo è semplicemente annullato come valore unico, irripetibile e irriducibile ad altro”

Si parte con il riso Venere da gustare in un ristorantino romano a due passi da casa di Franco Ferrarotti, perché guardarsi in faccia quando si parla non è soltanto un rito antico ma una necessità, se hai di fronte uno studioso verticale di 93 anni, un’intelligenza vivida, una capacità intatta di collegare uomini e situazioni, idee e società. L’occasione è l’uscita della sua (quasi) opera omnia, un lavoro monumentale che l’editore Marietti (Marietti 1820, per capirci a pochi mesi dai 200 anni) ha deciso di offrire ai lettori per palati fini, a chi ha vaghi ricordi della grande Sociologia, a chi può riscoprirla con l’aiuto e le illuminazioni di un sociologo non modaiolo, di un sociologo autentico poiché formatosi sulla filosofia. I primi due volumi, di circa 900 pagine cadauno, sono qui, accanto a noi che facciamo finta di mangiare mentre non smettiamo di osservarli e di commentarli. Riguardano gli scritti teorici e all’interno troviamo il Trattato di sociologia, Una sociologia alternativa, Storia e storie di vita, L’ultima lezione, Lineamenti di storia del pensiero sociologico, L’identità dialogica, L’empatia creatrice, La conoscenza partecipata, Filosofia e ricerca sociale. Seguiranno, a febbraio, due volumi di scritti dedicati alla ricerca e, a marzo, due volumi di scritti autobiografici, per un totale di 6 volumi e oltre 5 mila pagine. Dai principi teorici della sociologia alle indagini sulle periferie, la mafia e il terrorismo. Dal racconto dei viaggi negli Stati Uniti e in Amazzonia al ricordo degli amici e maestri Cesare Pavese, Nicola Abbagnano, Felice Balbo e Adriano Olivetti. Il Professore è emozionato. I 6 volumi ripercorrono le storie di una storia, la dedizione allo studio, alla carta, da parte dell’uomo di carta, titolo di un altro libro, sempre edito da Marietti, che sta per vedere la luce e dove si narra dell’impietosa sentenza del padre che rimprovera al figlio l’amore per i libri.

Scrive Ferrarotti: “La sociologia è una scienza ibrida, caratterizzata da un originario impulso filosofico e latamente speculativo, ma nello stesso tempo tenuta a una validazione empirica delle ipotesi di lavoro. In questo senso è legittimo ritenere che non si dà sociologia senza ricerca sul campo, vale a dire senza il tentativo, cui talvolta, ma non sempre e non necessariamente, arride il successo, di unire riflessione teorica e indagine sul terreno”. E aggiunge: “I miei scritti teorici sono cresciuti insieme con le mie ricerche sul terreno, che hanno riguardato le periferie del mondo, il potere e l’autorità, la legittimità e la violenza, il rapporto sacro-religioso, le ricadute dell’elettronica applicata, soprattutto nella comunicazione in quanto fa cadere la distinzione fra memoria interna e memoria esterna e con la negazione o irrilevanza dell’antefatto scuota la persona, esalta l’emotività contro la razionalità, dissolve l’individuo. Perché l’uomo non è nulla in senso assoluto. È solo ciò che è stato, più precisamente ciò che ricorda di essere stato. Privato della memoria, l’individuo è semplicemente annullato come valore unico, irripetibile e irriducibile ad altro”.

Grazie a questi 6 volumi ricorderemo che è esistita una grande Sociologia, che potrà continuare a esistere se non dimenticherà da dove viene e chi l’ha resa grande, se non avrà complessi di inferiorità, se saprà indagare e dialogare, se saprà pensare, se saprà essere conoscenza partecipata all’interno di una società complessa, irretita. È ora di andare. Il riso è finito. Queste pagine non finiranno mai, come non finirà il Professore, che recupera la strada di casa per altri pensieri, per altre storie, per altri libri.