Gianni Vattimo

Filosofeggiando con… GIANNI VATTIMO

Davide D'Alessandro

“Al Papa suggerisco umilmente di abolire il celibato ecclesiastico. Resto comunista ma in politica, finito il gusto dell’utopia, è finito tutto. Mi farò cremare, come Severino”

Professore, parlare con i grandi filosofi italiani vuol dire parlare con i grandi vecchi della filosofia italiana. I giovani latitano?

I giovani vanno in piazza, partecipano alle manifestazioni.

Pareyson ha lasciato Vattimo e non solo. Vattimo chi lascia?

Vattimo lascia poco. Ho avuto più allievi all’estero che in Italia. A volte mi limito a vedere (poiché non li so leggere) i miei libri tradotti in cinese e mi chiedo se siano davvero miei. Gli allievi italiani hanno preso altre vie, diverse dal pensiero debole.

Il pensiero di oggi è debole, forte o non è pensiero?

È pensiero unico.

Dov’è finito Gianni Vattimo?

Sono vivo e vegeto, ma sono a casa, non ho più tanta voglia di andare in giro, di tenere conferenze. Mi sono tacitato sull’attualità politica, non scrivo più sui giornali. Dopo l’ultimo libro, Essere e dintorni, è difficile andare avanti ma continuo a lavorare sull’ontologia dell’attualità e sul pensiero debole. Il pensiero debole mi conduce verso i deboli.

A settant’anni scrisse: “Diventare vecchi attenua il dolore della vita? Ci rende meno capaci di soffrire, e quindi anche di amare, e di provare passioni? Fa diventare più cinici, più duri, più insensibili? Me lo chiedo oggi, agli inizi della mia vecchiaia. Temo sia così, e me lo rimprovero”. Adesso, a 83 anni, conferma o ritratta?

Confermo pienamente. Ho conosciuto il dolore, ho avuto due grandi lutti perdendo due compagni di vita. Tutto ciò mi ha un po’ inaridito, seccato, invecchiato. Anche il gatto che mi sta accanto sul divano è diventato vecchio.

Dov’è finita la politica e che cosa resta del Vattimo politico?

Della politica resta quel che resta, poco o nulla. Il Vattimo politico dove dovrebbe mettere la sua passione politica? Al servizio di chi? Non vedo approdi né aperture. Finito il gusto dell’utopia, è finito tutto. E per me, che mi reputo ancora comunista, non è un bel vedere.

Ha detto che “la filosofia può migliorare la vita perché rende il mondo più interessante, dà significato agli eventi”. Quale significato dà agli eventi di oggi?

La filosofia è importante ma è tenuta ai margini. Non riesce a esprimere la propria forza. Siamo dentro una situazione bloccata. Tutto tende all’uno e non al molteplice. Invece c’è chi ha detto, splendidamente, che la molteplicità delle religioni non è un accidenti, ma è disposizione provvidenziale di Dio. Per me cristiano resta il messaggio migliore, la filosofia migliore.

Che effetto fa parlare al telefono con il Papa? L’ha sentito ancora?

Mi ha fatto molto piacere. Non l’ho più sentito anche perché penso che abbia tanto altro da fare. Anzi, se dovesse vederlo, gli dica che il mio umile suggerimento è di abolire il celibato ecclesiastico, poiché è distorcente. Da lì occorrerebbe partire per risolvere i tanti problemi legati alla sessualità.

Nietzsche, Marx, Heidegger. Di tutti resta un po’ o di uno più di ogni altro?

Di Heidegger resta di più. Anche la sua critica della società tecnologica non può non essere congeniale a un marxista.

Chi è Heidegger?

Un grande filosofo che sembra non aver mai preso atto della fine del nazismo. Mi tengo stretto, ritenendolo fondamentale, il primo Heidegger. Fino a Essere e tempo.

E dei Quaderni neri che cosa mi dice?

Che non li amo affatto. Hanno funzionato mediaticamente per chi voleva utilizzarli. Io a un certo punto ne ho abbandonato la lettura.

Sappiamo che preferirebbe rinascere piuttosto che essere immortale. Ma rinascere per fare ed essere altro rispetto alla prima occasione?

Vorrei rinascere per fare qualcosa di diverso. Immortale no, per carità. Sarebbe una noia …mortale.

Emanuele Severino ha già predisposto il finale. Sarà cremato. Lei?

Anch’io. È l’unica volta che sono d’accordo con Severino.

Lui sostiene che siamo eterni…

Io sono un cristiano che crede nella vita eterna, non che siamo eterni.

Ma è arrivato a farsi un’idea della morte? Che cos’è?

No, non ne ho la più pallida idea. Si vedrà. Kerényi disse che quando non era ancora nato, non sapeva che sarebbe stato così divertente. Magari oggi, che non siamo ancora morti, non sappiamo che sarà divertente. Vedremo.

Qual è il filosofo vivente che legge con avidità?

Non mi appassionano i filosofi viventi.

E di quelli che non ci sono più?

Hegel. L’hegelismo annacquato è la mia visione del mondo.

Che cos’è il nuovo realismo?

Una forma di ritorno all’ordine.

Il fascismo è sempre dietro l’angolo o è soltanto un lontano ricordo?

Non è dietro l’angolo e non penso che abbia possibilità di tornare. Temo, piuttosto, una qualche forma di autoritarismo.

Come muterebbe i verbi credere, obbedire e combattere?

In credere (dal punto di vista religioso), amare e ospitare.