Europa Ore 7

Il rinvio della Digital tax segna la pace tra Ue e Usa

L'Ecofin approva il Recovery Plan dell'Italia, ma è braccio di ferro su quello dell'Ungheria. La Moldavia vota per l'Europa. Settore aereo fatica a prendere quota, mentre sono in calo le vendite di immobili

David Carretta

La Commissione europea ha annunciato di aver sospeso la proposta di introdurre un prelievo digitale almeno fino al prossimo autunno. Si tratta di un successo per Janet Yellen che negli ultimi giorni ha moltiplicato le pressioni sugli europei per accantonare il progetto

La Commissione europea ieri ha ceduto alle pressioni dell'Amministrazione Biden sulla Digital tax, annunciando di aver sospeso la sua proposta di introdurre un Digital levy (prelievo digitale) almeno fino al prossimo autunno. Ufficialmente la ragione è la necessità di facilitare un accordo all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sulla tassazione delle multinazionali, dopo l'intesa “storica” raggiunta al G20 dei ministri delle Finanze di Venezia nel fine settimana. “E' un risultato straordinario dopo anni e anni di negoziati”, ha spiegato un portavoce della Commissione. “Abbiamo deciso di sospendere il nostro lavoro su un Digital levy come risorsa propria”, ha detto il portavoce, sottolineando che l'Ue intende concentrarsi sul lavoro tecnico per raggiungere l'accordo all'Ocse a ottobre. La Commissione “rivaluterà la situazione in autunno”. Si tratta di un successo per il segretario americano al Tesoro, Janet Yellen, che negli ultimi giorni ha moltiplicato le pressioni sugli europei per accantonare il progetto, compresa una serie di incontri con Ursula von der Leyen, Paolo Gentiloni, Valdis Dombrovskis e Pascal Donohoe.

La sospensione della versione europea della Digital tax segna la pace tra l'Ue e gli Stati Uniti, dopo una serie di tregue su dossier di carattere commerciale (la disputa su Boeing e Airbus, i dazi americani su alluminio e acciaio) e politico (l'attitudine da tenere verso la Cina e il gasdotto Nord Stream 2). Nelle scorse settimane la Commissione aveva indicato la sua volontà di declassare la proposta di Digital levy, indirizzando la misura verso le imprese digitali europee e non più i giganti americani. Ma per Yellen non era abbastanza. L'introduzione di una Digital tax nell'Ue rischiava di compromettere il via libera del Congresso americano all'accordo globale sulla tassazione delle multinazionali. L'intesa all'Ocse “per noi è una priorità massima. Ed è la ragione per cui abbiamo deciso di sospendere la nostra proposta del Digital levy e abbiamo concordato con il segretario Yellen di lavorare insieme per rendere questo accordo possibile”, ha spiegato il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni. Al di là delle ragioni formali, il rinvio costituisce la prima rinuncia significativa dell'Ue per aiutare l'amministrazione Biden.

Più in generale, secondo Gentiloni, le relazioni tra Ue e Stati Uniti sono passate “da un inverno dello scontento” sotto l'Amministrazione Trump “a un'estate di cooperazione” con l'Amministrazione Biden. “Il rinnovamento della nostra relazione c'è stato grazie ai nuovi impegni della nuova Amministrazione. Dobbiamo essere onesti nel riconoscerlo e il ruolo di Yellen è stato essenziale in questa nuova relazione e nel contributo del successo del G20 a Venezia”, ha spiegato il commissario. La convergenza di visione va oltre il tema della tassazione globale. Con gli Stati Uniti “condividiamo la convinzione che abbiamo bisogno non solo di un rimbalzo ai livelli di Pil pre-pandemia, ma di ricostruire meglio la nostra economia”, ha detto Gentiloni. Nel suo intervento all'Eurogruppo, Yellen ha chiesto ai ministri delle Finanze della zona euro di mantenere gli stimoli fiscali per tutto il 2022. Inoltre, “è importante che gli stati membri prendano seriamente in considerazione misure fiscali addizionali per assicurare una ripresa economica interna e globale robusta”.

Yellen ha lanciato un assist a Gentiloni per il dibattito che si aprirà in autunno sulla revisione del Patto di Stabilità e Crescita. “Una parte essenziale di una ripresa durevole è creare un quadro di regole fiscali dell'Ue con sufficiente flessibilità per permettere ai paesi di rispondere con forza alle crisi e investire in infrastrutture sostenibili”, ha spiegato il segretario al Tesoro: “Il quadro fiscale dovrebbe sostenere un'economia del futuro e non portare a esiti economici pro-ciclici”. L'Amministrazione Biden non sostiene un ritorno all'ortodossia. Dopo il Recovery fund, fare “ulteriori progressi nell'agenda di lungo periodo dell'unione economica e monetaria, incluso sull'Unione bancaria e l'Unione del mercato dei capitali, è bene per l'Europa, bene per gli Stati Uniti e bene per il mondo”, ha detto Yellen.

Sull'accordo all'Ocse sulla tassazione delle multinazionali, il compito non sarà facile per Gentiloni&Co. Dopo il G20, il problema è tutto interno all'Ue. Tre paesi – Irlanda, Ungheria e Estonia – non hanno aderito all'intesa preliminare tra 130 paesi all'Ocse. Il ministro delle Finanze irlandese, che è anche presidente dell'Eurogruppo, Pascal Donohoe, ieri ha confermato che il suo paese non è nelle condizioni di dare il via libera. “Le sfide per l'Irlanda sono ben note”, ha spiegato Donohoe. Ma “l'Irlanda continuerà a impegnarsi nei negoziati all'Ocse fino a ottobre”. Donohoe ha promesso di “lavorare duramente per vedere se un accordo è possibile”.

 


Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di martedì 13 luglio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.


 

Oggi l'Ecofin approva il piano di Recovery dell'Italia - I ministri delle Finanze dell'Ue oggi daranno il via libera definitivo al piano di ripresa e resilienza dell'Italia e di altri undici paesi, sbloccando il 13 per cento di prefinanziamento che potrebbe essere versato già nel corso del mese di luglio. Nessun dramma, pochi dubbi sulle riforme (salvo per qualche paese del nord) e nessun freno di emergenza attivato per contestare la valutazione della Commissione: il processo di approvazione del primo pacchetto di piani di Recovery è andato meglio di quanto si potesse sospettare un anno fa, quando i capi di stato e di governo trovarono un difficile accordo su NextGenerationEu. Il tema è così poco controverso che alcuni pesi massimi dell'Ecofin – come il francese Bruno Le Maire e la spagnola Nadia Calvino – non saranno presenti alla riunione. Oltre all'Italia, l'Ecofin adotterà i piani di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Ma la parte più difficile è quella dei prossimi mesi e anni. “La prossima sfida sarà l'implementazione dei piani con il raggiungimento di milestone e target per ottenere gli esborsi successivi dei fondi”, ci ha detto un diplomatico.

Braccio di ferro sul piano di Recovery dell'Ungheria - La Commissione sembra determinata a portare fino in fondo il suo braccio di ferro con il governo di Viktor Orbán sul piano di ripresa e resilienza dell'Ungheria. Ieri scadeva il termine formale entro il quale la Commissione avrebbe dovuto dare la sua valutazione. “Non abbiamo concluso”, “continuiamo l'esame” e “le autorità ungheresi sono state informate”, ha spiegato una portavoce della Commissione. “Stiamo analizzando le ultime risposte che sono arrivate dall'Ungheria venerdì”. Ma, “se per la nostra valutazione dovessero volerci più settimane invece che più giorni, proporremo all'Ungheria di concordare una proroga della scadenza dei due mesi” previsti dal regolamento sul Recovery fund, ha spiegato la portavoce.  “Penso e spero che questa sia una questione di settimane. Ma non dipende dalla buona volontà della Commissione”, ha detto il commissario all'Economia, Paolo Gentiloni.

I problemi del piano di Recovery di Orbán - Al centro del braccio di ferro tra la Commissione e il governo di Viktor Orbán sul piano di ripresa e resilienza dell'Ungheria c'è lo stato di diritto (come abbiamo già scritto in questa newsletter e sul Foglio la legge anti-Lgbt non è nel mirino). Dopo la riunione dell'Eurogruppo ieri, il commissario Gentiloni ha spiegato nel dettaglio quali sono “i problemi” del piano ungherese. “Sono connessi alle nostre raccomandazioni specifiche per paese, che riguardano il clima per le imprese, lo stato di diritto, le procedure per gli appalti pubblici”, ha detto Gentiloni. Le raccomandazioni inviate da Bruxelles a Budapest nel 2019 e 2020 devono essere “rispettate” secondo il regolamento sul Recovery fund, ha spiegato Gentiloni. “Non possiamo ridurre questo alla discussione alla legge (anti-Lgbt), che è qualcosa che la Commissione disapprova completamente. La questione delle raccomandazioni specifiche per paese è più antica della legge ed è la questione che dobbiamo valutare nel piano di ripresa ungherese per ragioni legali”. La legge anti-Lgbt “non è il pilastro della discussione. Il pilastro della discussione sono le raccomandazioni specifiche per paese e il loro rispetto”.

Lo stato di diritto non è la portata principale della cena von der Leyen-Morawiecki - La Commissione giovedì dovrebbe aprire formalmente una procedura di infrazione contro l'Ungheria e la Polonia sui diritti delle comunità Lgbt. Budapest è nel mirino per la legge che assimila omosessualità e pedofilia, Varsavia per le città “Lgbt free”. Quale occasione migliore Ursula von der Leyen per discuterne con il primo ministro polacco, dato che questa sera accoglierà a cena Mateusz Morawiecki? Come spiega il Financial Times, questa è una settimana importante in Polonia: la Corte costituzionale dovrebbe pubblicare una serie di sentenze che potrebbero mettere in discussione la primazia del diritto dell'Ue. Eppure lo stato di diritto non sarà la portata principale della cena tra von der Leyen e Morawiecki. “Il tema della cena è l'European Green deal”, ha detto ieri il portavoce della Commissione. “Questo non significa che ci siano altre questioni che riguardano la Polonia che sono di interesse o preoccupazione per la Commissione europea”. Ma l'impressione è che non siano in cima alle priorità di von der Leyen.

Macron impone il Certificato Covid per incentivare le vaccinazioni - Il presidente francese, Emmanuel Macron, ieri ha annunciato l'obbligo del Certificato Covid per poter accedere dall'inizio di agosto a bar, ristoranti, teatri, eventi culturali, treni, aerei e bus a lunga percorrenza. E' una decisione destinata a provocare forti proteste, in un paese in cui l'esitazione vaccinale rimane alta. "La vaccinazione non è obbligatoria per tutti subito. Ma estenderemo al massimo il Certificato Covid per spingere il massimo delle persone a farsi vaccinare", ha spiegato Macron. Altro incentivo: i tamponi non saranno pù gratuiti, salvo prescrizione medica, "al fine di incoraggiare la vaccinazione invece della moltiplicazione dei test", ha detto Macron. Il suo governo introdurrà l'obbligo di vaccinazione per il personale sanitario. "Dal 15 settembre, se siete personale sanitario e non siete vaccinati, non potrete più lavorare e non sarete più pagati", ha spiegato il ministro della Sanità, Olivier Véran. "In funzione dell'evoluzione della situazione, dovremo porci la questione della vaccinazione obbligatoria per tutti i francesi, ma faccio la scelta della fiducia e chiedo solennemente a tutti i nostri concittadini non vaccinati di andarsi a fare vaccinare rapidamente", ha detto Macron.

Le ragioni di Macron per l'estate delle vaccinazioni - "Quando la scienza ci offre gli strumenti per proteggerci, dobbiamo usarli con fiducia nella ragione e nel progresso", ha detto Macron nel suo discorso alla televisione: "Per proteggerci e per la nostra unità, dobbiamo andare verso la vaccinazione di tutti i francesi, perché è la sola strada verso il ritorno alla vita normale". Il sito Doctolib che gestisce le richieste di appuntamenti online nei centri vaccinali ha registrato 20.000 prenotazioni al minuto dopo il discorso di Macron. Le associazioni di categoria sono divise. Un sindacato delle ferrovie ha contestato la decisione di imporre il Certificato Covid per i viaggi in treno a lunga percorrenza. Gli operatori del turismo sono felici. "La posta in gioco è fare tutto il possibile per fare in modo che i nostri locali restino aperti", ha spiegato Karim Soleilhavoup, a capo della rete indipendente Logis Hôtels: "Il Certificato Covid diventerà talmente indispensabile che tutti i clienti, progressivamente, andranno a vaccinarsi. Ci sarà il 5 per cento dei cittadini che rifiuterà ma, in ogni caso, non va né in hotel né al ristorante".

L'Ue manda Frontex alla frontiera tra Lituania e Bielorussia - Il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, ha annunciato l'avvio di un Intervento rapido alla frontiera in Lituania per far fronte alla crescente pressione provocata dall'uso dei migranti da parte del regime di Alexander Lukashenka in Bielorussia come arma di pressione politica. "Non permetteremo che le persone siano usate come strumento politico", ha detto il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas. Il governo di Vilnius sabato aveva chiesto a Frontex l'avvio di un intervento rapido alla frontiera. "Rafforzeremo la nostra assistenza e invieremo guardia frontiere aggiuntivi, auto di pattuglia e funzionari specializzati per condurre interviste con i migranti e raccogliere informazioni sulle reti criminali coinvolte", ha detto Leggeri. Dall'inizio dell'anno 1.676 migranti sono stati intercettati dopo aver attraversato la frontiera della Lituania con la Bielorussia, contro gli 81 del 2020 e i 46 del 2019. Secondo Frontex, solo nella prima settimana di luglio gli ingressi illegali sono stati più di 8''. "La situazione alla frontiera della Lituania con la Bieloroussia rimane preoccupante", ha detto Leggeri.

L'opposizione bielorussa contro Johansson sui visti - La commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, ieri ha annunciato che l'Ue potrebbe imporre restrizioni sui visti ai cittadini della Bielorussia come rappresaglia per i migranti inviati oltre la frontiera di Lituania e Polonia. Ma l'idea è stata duramente contestata dall'opposizione al regime di Alexander Lukashenka. “La proposta di sospendere i visti per i bielorussi è di corta veduta”, ha spiegato la leader dell'opposizione, Sviatlana Tsikhanouskaya: “il nostro popolo dipende dall'apertura dell'Europa. La giusta risposta in queste circostanze è semplificare le procedure dei visti”. Secondo Tsikhanouskaya servono “sanzioni contro il regime, non contro i bielorussi”. In serata Johansson ha fatto marcia indietro. “L'Ue è pronta a considerare azioni contro il regime in Bielorussia, incluso per la facilitazione dei visti. Questo non colpirà i cittadini della Bielorussia, che continueranno a beneficiare dell'accordo, inclusi visti a basso costo”, ha detto la commissaria.

La Moldavia vota per l'Europa - Il partito pro-europeo della presidente Maya Sandu ha vinto le elezioni legislative anticipate in Moldavia, secondo i dati pubblicati ieri dalla commissione elettorale. Il Pas, che si è presentato con un programma per combattere la corruzione e condurre riforme, ha ottenuto oltre il 52 per cento dei voti, superando di gran lunga il principale rivale, il partito pro-russo guidato dall'ex presidente Igor Dodon. Il blocco dei socialisti e comunisti di Dodon ha ottenuto appena il 27 per cento dei voti. Ex economista alla Banca Mondiale, Sandu era stata eletta lo scorso anno alla presidenza chiedendo un avvicinamento all'Ue, ma aveva dovuto fare i conti con il Parlamento eletto nel 2019 in cui Dodon e i suoi alleati controllavano una maggioranza di deputati. "Spero che la Moldavia ponga fine oggi a un'era difficile, l'era del governo dei ladri in Moldavia", ha scritto Sandu su Facebook, annunciando di voler formare un governo il più rapidamente possibile.

Borrell prudente sulle manifestazioni a Cuba - L'Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, si è mostrato molto prudente sulle manifestazioni contro il regime a Cuba. Secondo Borrell, le proteste di domenica sono dovute allo “scontento” dei cittadini cubani. “Chiedo al governo di permettere manifestazioni pacifiche e ascoltare questa espressione di scontento”, ha detto Borrell dopo la riunione del Consiglio Affari esteri: “I cittadini di Cuba hanno diritto di manifestare pacificamente”.

Gli aerei commerciali faticano a ridecollare - Il settore aereo fatica a riprendere quota dopo la crisi del Covid-19. A giugno 2021 il numero di voli commerciali nell'Unione europea è ancora oltre il 50 per cento inferiore quello di due anni fa, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat. I termini assoluti il numero di voli dello scorso mese è stato di 302.200 contro i 663.000 del giugno del 2019. Il confronto mese su mese sui dati di due anni fa mostra le difficoltà del settore di fronte alle diverse ondate del Covid-19 e alle conseguenti restrizioni ai viaggi. Nel 2020 Eurostat ha registrato un calo del 44 per cento a marzo, del 91 per cento ad aprile, del 90 per cento a maggio, dell'84 per cento a giugno, del 64 per cento a luglio, del 53 per cento ad agosto, del 59 per cento a settembre, del 62 per cento a ottobre, del 68 per cento a novembre e del 67 per cento a dicembre. Nel 2021 il calo è stato del 68 per cento a gennaio, del 73 per cento a febbraio, del 71 per cento a marzo, del 70 per cento ad aprile, del 67 per cento a maggio e del 54 per cento a giugno.

Vendite di case in calo causa Covid - Nel 2020 il numero di transazioni immobiliari è sceso in diversi paesi europei, malgrado l'aumento del prezzo degli immobili, secondo i dati pubblicati ieri da Eurostat su 13 stati membri. Il calo maggiore è stato registrato a Cipro (-23,3 per cento), seguito da Slovenia (-17,5), Belgio (-17,4) e Irlanda (-16,4). Solo in tre paesi c'è stato un aumento delle transazioni immobiliari: Danimarca (+20,1 per cento), Paesi Bassi (+10,0) e Finlandia (+7,7). Secondo Eurostat, il calo può essere legato alle misure di lockdown del Covid-19, in particolare nel secondo trimestre del 2020, quando c'è stata una sospensione temporanea delle attività delle agenzie immobiliari. I dati per l'Italia non sono disponibili.


Accade oggi in Europa

-Ecofin

-Consiglio di stabilizzazione Ue-Bosnia e Erzegovina

-Commissione: la presidente von der Leyen riceve il presidente dell'Austria, Alexander Van der Bellen, e il premier polacco, Mateusz Morawiecki

-Commissione: l'Alto rappresentante Borrell riceve il ministro degli esteri dell'Egitto, Sameh Shoukry

-Commissione: la vicepresidente Vestager riceve il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, e incontra in videoconferenza l'Ad di Facebook, Mark Zuckerberg

-Commissione: il vicepresidente Sefcovic in visita a Kiev

-Parlamento europeo: il presidente Sassoli riceve il presidente dell'Austria, Alexander Van der Bellen

-Parlamento europeo: audizione pubblica sul Futuro dei media e il pluralismo dei media in Europa alla commissione Cultura

-Parlamento europeo: audizione del commissario Reynders alla commissione Mercato interno

-Parlamento europeo: audizione della commissaria Ferreira alla commissione Sviluppo regionale

-Parlamento europeo: audizione del ministro dell'Economia spagnolo, Nadia Calvino, alla commissione Economica

-Eurostat: dati sui dazi nel commercio di beni internazionale nel 2020

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