europa ore 7

Il caso del premier del Lussemburgo positivo al Covid illustra la corsa nell'Ue tra vaccini e varianti

David Carretta

Xavier Bettel aveva partecipato al Consiglio europeo di giovedì e venerdì, dove Merkel aveva richiamato gli altri capi di stato e di governo sul pericolo della variante Delta. La campagna di somministrazione nei 27 stati membri sta andando decisamente meglio

La pandemia non è finita e a ricordarlo a tutti i leader dell'Unione europea è stata la notizia che il primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, ieri è risultato positivo al Covid-19. Problema per i 27 capi di stato e di governo: Bettel aveva partecipato al Consiglio europeo di giovedì e venerdì. "Siamo stati informati che il premier del Lussemburgo Xavier Bettel è stato testato positivo al Covid-19 dopo aver sperimentato sintomi leggeri questa mattina", ha scritto ieri su Twitter il portavoce del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Tutti i leader saranno messi in quarantena? Probabilmente no. Le autorità del Lussemburgo "confermano che non credono che il primo ministro abbia avuto contatti stretti con un capo di stato o di governo prima dell'insorgenza dei sintomi e che era stato testato negativo poco prima del Consiglio europeo", ha detto il portavoce di Michel, ricordando che durante il vertice erano state previste misure per assicurare il distanziamento sociale. Ma il caso Bettel, che aveva ricevuto la prima dose del vaccino, illustra la corsa nell'Ue tra la vaccinazione e la variante Delta.
  


Questo è  un estratto di Europa Ore 7 di lunedì 28 giugno, la newsletter di David Carretta realizzata con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo. Se vuoi ricevere la versione integrale iscriviti qui


   
Al Consiglio europeo era stata Angela Merkel a richiamare all'ordine gli altri capi di stato e di governo sul pericolo della variante Delta. Alla vigilia del Vertice la cancelliera aveva criticato la decisione del Portogallo di riaprire le sue frontiere ai turisti del Regno Unito senza test e quarantene. Durante la riunione dei leader Merkel ha puntato il dito anche contro la decisione della Grecia di far entrare i cittadini russi vaccinati con Sputnik V, malgrado il fatto che non sia autorizzato dall'Agenzia europea dei medicinali né inserito nella lista di emergenza dell'Organizzazione mondiale della sanità, in violazione della raccomandazione adottata recentemente dall'Ue sui viaggi dai paesi terzi.

 

Le pressioni della cancelliera almeno in parte hanno funzionato. La Grecia ieri ha annunciato che dal 30 giugno tutti i viaggiatori provenienti dalla Russia dovranno avere un test negativo anche se vaccinati. Inoltre, saranno nuovamente testati al loro arrivo sul territorio greco. Durante la conferenza stampa al termine del Consiglio europeo, Mario Draghi ha detto che occorre tenere "alta la pressione sui tamponi" e "sequenziare molto di più". Anche in Italia. Il presidente del Consiglio ha riconosciuto che e "molti paesi (europei) sequenziano molto, molto più di noi".

 

Nell'Ue, come altrove, la corsa è tra vaccinazione e variante Delta. La campagna di somministrazione nei 27 stati membri sta andando decisamente meglio. Prima del fine settimana, nell'Ue erano state somministrate oltre 337 milioni di dosi. Il 57,9 per cento della popolazione adulta ha ricevuto almeno una dose, mentre il 34,9 per cento è completamente vaccinato. L'Ue ha superato gli Stati Uniti per numero assoluto di dosi somministrate. Questa settimana dovrebbe esserci il sorpasso per la percentuale di popolazione che ha ricevuto almeno una dose. Ma alcuni paesi europei rischiano di trovarsi di fronte allo stesso problema americano: l'esitazione di una parte importante della popolazione.

 

Un esempio è il Belgio, che è tra i migliori stati membri in termini di avanzamento della campagna di vaccinazione. Il 74,5 per cento degli adulti, cioè il 60 per cento di tutta la popolazione, ha ricevuto almeno una dose. Il 41,5 per cento degli adulti, cioè il 33,2 per cento della popolazione, è completamente vaccinato. Ma c'è una forte disparità regionale, con Bruxelles molto più indietro di Fiandre e Vallonia. La bassa adesione delle comunità alloctone alla vaccinazione potrebbe essere una causa. Il Soir spiega che se le Fiandre dovrebbero arrivare al 90 per cento degli adulti vaccinati alla fine di luglio, Bruxelles potrebbe fermarsi al 60 per cento.


L'Ue sta camminando "su una lastra sottile di ghiaccio", ha avvertito Merkel venerdì. Secondo un rapporto del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), la variante Delta dovrebbe rappresentare il 90 per cento dei nuovi casi di Covid-19 nell'Ue di qui alla fine di agosto. "E' molto probabile che la variante Delta circoli ampiamente durante l'estate, in particolare tra i giovani che non sono oggetto della vaccinazione", ha detto Andrea Ammon, il direttore dell'Ecdc, chiedendo di accelerare il ritmo delle somministrazioni di vaccini tra le persone vulnerabili e di aumentare la vigilanza. I vaccini non mancano. A luglio saranno consegnate 65 milioni di Pfizer-BionTech, 18 milioni di Moderna e 7 di Johnson&Johnson (AstraZeneca non è ancora confermata). L'obiettivo del 70 per cento di adulti con una dose in luglio dovrebbe essere facilmente raggiunto.
 

Nella corsa contro la variante Delta servono anche altre armi: "Vigilanza, continuare con determinazione la campagna vaccinale, continuare e aumentare i test con i tamponi, aumentare il sequenziamento, individuare rapidamente i focolai che si creano nelle diverse regioni e immediatamente reagire", ha spiegato Draghi. Nel Regno Unito la variante Delta sta creando "incertezza" sulla ripresa economica. "Non vogliamo trovarci in questa situazione", ha spiegato Draghi venerdì: "E' passato un anno. Avremmo (pure) imparato qualcosa".

 
A proposito di Regno Unito, Matt Hancock sabato ha presentato le dimissioni da ministro della Sanità costringendo Boris Johnson a sostituirlo con Sajid Javid, l'ex cancelliere dello scacchiere. L'immagine di un bacio con una consulente pagata con i soldi dei contribuenti, catturata dalle telecamere interne del Ministero e passata al Sun, vale molto più degli errori commessi nella gestione della pandemia. Malgrado il sostegno di Johnson venerdì, Hancock ha dovuto cedere e consegnare una lettera di dimissioni ammettendo di non aver rispettato le linee guida sanitarie contro il Covid-19 che lui stesso aveva imposto ai cittadini britannici. Alcuni sospettano che una parte dei Tory si sia vendicata con Hancock per aver sostenuto il lockdown durante la seconda ondata e per la decisione di rinviare il ritorno alla normalità a causa della variante Delta. “La mia priorità immediata sarà di vedere come possiamo tornare alla normalità il più presto e rapidamente possibile”, ha detto Javid alla Bbc.