Abbazia nel querceto di Caspar David Friedrich, olio su tela, 1809-1810, Alte Nationalgalerie, Berlino 

A Portsmouth, la città di Dickens, vietati addobbi e ghirlande

C'è pure il Fantasma del Natale Futuro: è un occidente senza più Natale

Tra divieti amministrativi e una sicurezza usata come foglia di fico, in alcune città britanniche il Natale non viene più celebrato né contestato: semplicemente scompare, lasciando intravedere una società che rinuncia alle proprie tradizioni senza nemmeno accorgersene

Il Fantasma del Natale Presente che spaventa l’insensibile e cinico Scrooge era, nella mente ottocentesca di Charles Dickens, un barbuto Babbo Natale che mostra scene di famiglie povere ma felici, mentre il ricco e avaro protagonista non ha nessuno con cui festeggiare. Sulle banchine di Portsmouth, dominate dalla gigantesca Spinnaker Tower, torre moderna alta 170 metri, da dove si vede tutta la costa e l’isola di Wight, si respira l’atmosfera del passato, con le imponenti sagome delle navi da guerra di Enrico VIII e della regina Vittoria: Dickens era nato lì in una casa in stile Regency, ma sulla città oggi incombe una minaccia molto peggiore dei fantasmi di A Christmas Carol.

Il sindaco della città, una specie di piccola Manhattan del Regno Unito, perché è un isolotto attaccato alla costa, ha deciso di vietare le ghirlande di Natale: niente corone dalle porte. Per “motivi di sicurezza” recita l’ordinanza. Di quale sicurezza si parli, e di quale imminente pericolo le festive coccarde siano alfiere, sfugge al (buon) senso e all’umana comprensione: non risultano infatti nelle statistiche nazionale notizie di incidenti gravi per colpa di banali coccarde mentre la tragedia domestica più drammatica rimane quella della Grenfell Tower di Londra, che non avvenne sotto Natale né tantomeno per colpa delle decorazioni. Il divieto della giunta comunale, a maggioranza Lib-Dem, il partito che è la prosecuzione dei Laburisti sotto altra forma, non è altro che un attacco alle tradizioni e all’identità britannica: nel paese dove, specie in provincia, le case sono tutte semi-detached, ossia villette a schiera, e ogni porta d’ingresso affaccia sulla strada accanto a quella del vicino, per le famiglie è un rito secolare appendere le ghirlande per Natale, in una gara a chi la esibisce più sgargiante. Ora invece non si può più: innocui cittadini si sono visti recapitare a casa lettere di minaccia dal Council per aver osato esibire la decorazione e c’è pure una multa da 25 sterline per chi non rispetta il divieto, con tanto di vigili che si aggirano per i portoni a controllare. Camminando lungo le case popolari di The Hard, c’è proprio un signore che sta sistemando una ghirlanda alla porta di casa: “No, non sapevo del divieto. Ma da questo governo non mi stupisco più di nulla” commenta. E anche se confonde il sindaco con il primo ministro coglie il senso: la sicurezza non c’entra un fico secco, è una decisione politica che sfocia nella religione. Bisogna cancellare, per legge, il Natale come nelle favole anglosassoni vuole fare il Grinch, il mostro verde che odia il 25 dicembre: e il piano funziona. La porta di casa dell’ignaro cittadino è tra le pochissime con una coccarda: la quasi totalità è priva delle innocue e gioiose decorazioni. Nella città simbolo del glorioso passato da impero marittimo inglese, è tutto il Natale che è scomparso: non si vedono addobbi in giro. Se non fosse per il calendario del telefonino, che informa essere il 24 dicembre, potrebbe essere un qualsiasi giorno di inverno. L’unico albero di Natale, peraltro ormai diventato un simbolo laico, è nella piazzetta del centro commerciale Gunwharf Quays, vecchie banchine del porto riconvertite a ennesimo tempio del consumismo.

Portsmouth non è la sola città dove, dietro la foglia di fico di una presunta sicurezza, il Natale sta scomparendo. Quasi 400 chilometri più a nord, nel cuore delle Midlands, il sindaco di Sheffield, la nera, immigrata e musulmana Safiya Saeed, ha vietato la cerimonia dell’accensione delle luminarie pubbliche di Natale. Non era mai successo a memoria d’uomo.

E’ tutto consequenziale: dopo decenni di neutralizzazione del Natale, di trasformazione consumista, di depurazione da ogni connotazione cristiana, la “Soluzione finale” è la sua stessa eliminazione. E’ più facile abbattere muri che ideologie, soprattutto una fede. Ma se la religiosità è già venuta meno, ridurre il Natale prima a solo albero da decorare e poi in qualcosa da cancellare perché tanto ormai inutile, verrà pure naturale e scontato. Senza che nessuno se ne accorga o se ne lamenti. Portsmouth e Sheffield non sono città di provincia nel senso di arretrate o marginali. Sono, anzi, il contrario: sono oggi città di frontiera, pioniere, che anticipano un avvenire fosco. Il Fantasma del Natale Futuro è un occidente senza più il Natale.

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