I venti punti per far finire la guerra in Ucraina
Zelensky svela il piano per la pace, rimangono questioni problematiche, come i territori e la gestione della centrale nucleare di Zaporizhizha. Adesso si attende la risposta di Mosca. Ecco la bozza, punto per punto
Kyiv. Il 21 novembre, la testata americana Axios pubblicò la prima bozza di un accordo in 28 punti per porre fine alla guerra in Ucraina. La proposta americana appariva sospettosamente favorevole alla Russia, poiché prevedeva una ridistribuzione del territorio a favore del paese aggressore, il rifiuto per Kyiv di aderire alla Nato e la graduale revoca delle sanzioni contro la Russia. Ieri, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha letto i 20 punti del piano di pace, che Ucraina, Stati Uniti ed Europa stanno discutendo da tempo. Il presidente ucraino ha confermato che, dopo numerosi cicli di colloqui tra ucraini e rappresentanti americani in vari paesi, nonché consultazioni con i partner europei, otto punti sono stati eliminati, ne sono rimasti 20. Ucraina, Stati Uniti ed Europa hanno già concordato sulla maggior parte di essi. Tra questi, la conferma della sovranità ucraina (punto 1), un meccanismo di monitoraggio per il controllo della linea di contatto (punto 2), solide garanzie di sicurezza (punto 3), una forza armata ucraina di 800.000 uomini (punto 4), la fornitura da parte di Stati Uniti, Nato ed europei di garanzie di sicurezza che rispecchino l'articolo 5 della Nato (punto 5) e il consolidamento giuridico della politica di non aggressione della Russia contro Europa e Ucraina (punto 6). Il punto 7 stabilisce l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea entro una data specifica. "Per esempio, il 2027 o il 2028: devono ancora essere stabiliti i dettagli", afferma Zelensky. Gli Stati Uniti sostengono Kyiv in questo ambito, ma gli europei non hanno ancora concordato una scadenza così chiara.
Segue il blocco economico (dai punti 8 al 10): la creazione di fondi di investimento, fondi per lo sviluppo e fondi per il ripristino delle infrastrutture. L'obiettivo è attrarre 800 miliardi di dollari: “Questa è la nostra stima complessiva delle perdite derivanti dalla guerra russa", spiega Zelensky. Seguirà la firma accelerata di un accordo di libero scambio tra Stati Uniti e Ucraina, che conferma che quest'ultima rimarrà uno stato non nucleare (punto 11).
Dopo lunghe discussioni, non è ancora stato raggiunto un compromesso sulla gestione della centrale nucleare di Zaporizhzhia (12), sequestrata dalla Russia nel 2022. L'Ucraina propone un accordo di gestione congiunta al 50/50 con gli Stati Uniti. Gli americani potrebbero quindi decidere a chi vendere o distribuire la propria quota di energia elettrica. La città di Enerhodar, sede della più grande centrale nucleare d'Europa, verrebbe smilitarizzata e le truppe russe si ritirerebbero. Gli Stati Uniti ritengono che la Russia non accetterà. Pertanto, hanno fatto una controproposta americana che prevede che Russia, Ucraina e Stati Uniti gestiscano congiuntamente l'impianto, con il 33 per cento per ogni paese. Kyiv ha forti dubbi: "Come possiamo avere relazioni commerciali congiunte con i russi dopo tutto questo?", si chiede Zelensky.
Per quanto riguarda la questione della lingua e della chiesa (13), ucraini e americani hanno concordato che in Ucraina si debbano applicare le stesse regole vigenti nell'Ue in materia di rispetto dei diritti delle minoranze nazionali e di tolleranza religiosa.
Le questioni territoriali sono contenute al punto numero 14. I territori rappresentano la parte più complessa. La Russia vuole che l'Ucraina si ritiri dalle zone dell'oblast di Donetsk che ancora controlla. In cambio, secondo la parte americana, Mosca è pronta a cedere le parti occupate degli Oblast di Dnipropetrovsk, Kharkiv, Sumy e Mykolaiv. La posizione ucraina è diversa: nelle oblast di Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, la linea di demarcazione è determinata dalla linea del fronte al momento della firma dell'accordo. "Dove ci troviamo", insiste Zelensky. L'Ucraina è pronta a partecipare ai gruppi di lavoro sulle "potenziali future zone economiche". Enerhodar potrebbe essere una di queste. Quanto a una potenziale zona economica libera nel Donbas, Zelensky insiste sul fatto che è impossibile: è necessario comunque un referendum. Oltre a un referendum, la zona economica speciale sarebbe accettabile soltanto seguendo determinate regole: se Kyiv deve ritirarsi, anche la Russia dovrà ritirarsi altrettanto; la polizia e l'amministrazione devono rimanere ucraine e le forze internazionali devono essere dislocate lungo la linea di contatto. Ma anche questo scenario richiede comunque il consenso del popolo ucraino. Il presidente propone che gli elettori si esprimano sull'intero piano di pace tramite un referendum, rispondendo "sì" o "no" alla domanda se lo sostengono o meno. "Al momento, per la parte americana, un referendum è probabilmente la soluzione al problema", ammette. Ma se entrambe le parti rimangono sulla linea del fronte, allora sarà sufficiente ratificare il documento in Parlamento.
Una volta approvato il documento, Ucraina e Russia si impegnano a non modificare i propri confini con la forza (15) e la Russia non ostacolerà l'uso del fiume Dnipro e del Mar Nero da parte degli ucraini per attività commerciali (16). Avrà luogo uno scambio di prigionieri di guerra, gli ostaggi civili saranno liberati e i bambini rapiti torneranno a casa (17). Le elezioni presidenziali si terranno il prima possibile (18). L'attuazione dell'intero piano sarà supervisionata da un Consiglio di Pace guidato da Donald Trump (19) e un cessate il fuoco entrerà in vigore al momento della firma del documento (20). Le garanzie di sicurezza entreranno in vigore solo dopo la ratifica dell'accordo o il suo sostegno tramite referendum.
I 20 punti non fanno alcun riferimento all'adesione dell'Ucraina alla Nato. Zelensky afferma che l'Alleanza discuterà la questione con la Russia, senza la partecipazione di Kyiv. "Tuttavia, questo è un accordo tra qualcuno e qualcuno, non nostro", osserva.
Dopo che Kirill Dmitriev si è recato a Miami per incontrare i rappresentanti americani, l'Ucraina attende la risposta ufficiale della Russia a tutti questi sviluppi congiunti. Il 21 dicembre, il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov aveva già lasciato intendere che non erano di gradimento a Mosca. "Sono certo che le proposte che gli europei hanno fatto o stanno tentando di fare agli ucraini non migliorano certamente le possibilità di raggiungere una pace a lungo termine", ha dichiarato Ushakov.
I punti:
1. Conferma della sovranità ucraina;
2. monitoraggio per il controllo della linea di contatto;
3. garanzie di sicurezza;
4. esercito ucraino di 800.000 uomini;
5. garanzie in stile articolo 5 fornite da Stati Uniti e paesi Nato;
6. consolidamento giuridico della politica di non aggressione della Russia ai danni di Ucraina ed Europa;
7. adesione dell’Ucraina all’Ue;
8. creazione di fondi di investimento;
9. creazione di fondi per lo sviluppo;
10. fondi per il ripristino delle infrastrutture;
11. accordo di libero scambio con gli Stati Uniti;
12. gestione della centrale nella regione di Zaporizhzhia, Kyiv propone una gestione congiunta con gli Stati Uniti e smilitarizzazione della città di Enerhodar;
13. applicazione delle stesse regole vigenti nell'Ue in materia di rispetto dei diritti delle minoranze nazionali e di tolleranza religiosa;
14. questioni territoriali: congelamento della linea del fronte;
15. Ucraina e Russia si impegnano a non modificare i propri confini con la forza;
16. La Russia non ostacolerà l'uso del fiume Dnipro e del Mar Nero da parte degli ucraini per attività commerciali;
17. scambio dei prigionieri, liberazione dei civili e dei bambini rapiti;
18. elezioni presidenziali in Ucraina il prima possibile;
19, il piano sarà supervisionata da un Consiglio di Pace guidato da Donald Trump;
20. l’accordo entrerà in vigore al momento della firma del documento.
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