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Dal Washington Post

Tutti i tagli del Doge nel 2025. L'anno in cui Trump ha rotto il governo federale

​​​​​​​Hannah Natanson e Meryl Kornfield

Così il dipartimento dell’Efficienza di Musk e la Casa Bianca hanno portato a termine una trasformazione un tempo impensabile della amministrazione pubblica degli Stati Uniti. L’inchiesta del Washington Post sentendo più di mille persone

Una dipendente del dipartimento di stato guardava la televisione mentre il presidente Donald Trump, a poche ore dall’inizio del suo secondo mandato, firmava ordini esecutivi che bloccavano i voli di ricollocamento per i rifugiati afghani  –  proprio quelli che il suo ufficio aveva il compito di coordinare. Si chiese: che cosa sarebbe successo adesso? Un impiegato del dipartimento per i veterani, che lavorava nell’ufficio per l’equità, osservò Trump firmare un altro documento, questa volta per mettere fuori legge i programmi sulla diversità, e pensò: “E’ finita”. E in un edificio della Social security, una donna si avvicinò alla scrivania di una collega, preoccupata per Russell Vought, la scelta di Trump come direttore del bilancio. Vought aveva detto di voler mettere i dipendenti federali “in uno stato di trauma”, fece notare, e presto avrebbe deciso quali agenzie tagliare e di quanto. “Non è facile licenziare i dipendenti federali”, le rispose la collega. “Abbiamo tutte queste tutele. Andrà tutto bene”. Si sbagliava. I 2,4 milioni di dipendenti federali degli Stati Uniti stavano per essere travolti da una ristrutturazione della mastodontica burocrazia nazionale, fino ad allora impensabile, portata avanti in meno di un anno da uno dei presidenti più polarizzanti della storia americana.

 

Le missioni sono cambiate o sono andate in frantumi. Intere agenzie sono state cancellate. Quasi 300.000 dipendenti sono stati costretti a lasciare il lavoro federale. L’Amministrazione Trump ha congelato o interrotto miliardi di dollari destinati alla ricerca scientifica, svuotato o eliminato uffici e programmi dedicati ai diritti civili e alla diversità, riscritto il sistema federale di assunzioni per premiare la lealtà al presidente e ridimensionato la Social security, installando al contempo agenti dell’Immigration and Customs Enforcement in centinaia di nuovi uffici in tutto il paese. E altri cambiamenti sono in arrivo: funzionari di Trump stanno pianificando di tagliare decine di migliaia di posti vacanti al dipartimento per i veterani, abbassare le valutazioni delle prestazioni in tutto il governo e sostituire la tradizionale condanna del dipartimento di stato contro la tortura e la persecuzione delle minoranze nel mondo con un’attenzione rivolta all’aborto e alla transizione di genere dei giovani in altri paesi. Un funzionario della Casa Bianca, che ha chiesto di restare anonimo, ha condiviso una lista di 19 punti che illustrano quelli che ha definito i risultati di Trump nella trasformazione del governo nel 2025. Tra questi: l’elaborazione di un numero record di 2,5 milioni di pratiche di valutazione presso il dipartimento per i veterani; l’abolizione del Digital Equity Act dell’èra Biden, che – ha scritto il funzionario – “distribuiva miliardi di dollari in sussidi basati sulla razza”; il ripristino dell’uso dei combustibili fossili negli edifici federali; la sospensione delle attività del Consumer Financial Protection Bureau; la rescissione di “tutti i contratti federali con i media di fake news”; l’obbligo per le agenzie di eliminare 10 regole o regolamenti esistenti per ogni nuova norma introdotta; la riduzione della burocrazia federale; il rientro obbligatorio del personale in ufficio cinque giorni alla settimana; e la chiusura dei programmi sulla diversità definiti “radicali e spreconi” e finanziati dal governo. Diverse agenzie federali non hanno risposto alle richieste di commento, tra cui la Customs and Border Protection, il dipartimento per l’Edilizia Abitativa e lo Sviluppo Urbano e l’Immigration and Customs Enforcement.

 

Le missioni sono cambiate o  andate in frantumi. Intere agenzie sono state cancellate. Quasi 300 mila  dipendenti sono stati costretti a lasciare il lavoro

 

Questo resoconto di quanto accaduto all’interno del governo degli Stati Uniti nel 2025 si basa su un anno di messaggi e interviste con oltre 1.200 dipendenti federali, attuali ed ex. Più di 200 hanno inoltre accettato di compilare un sondaggio del Washington Post sulle loro esperienze. Trenta persone hanno partecipato a quasi 60 ore di interviste telefoniche e in video, molte delle quali hanno parlato a condizione di restare anonime per proteggere il proprio lavoro o le proprie famiglie. Questa è la loro storia.

 

Inverno

20 gennaio 2025. Ordine esecutivo: “I dirigenti di tutti i dipartimenti e le agenzie del ramo esecutivo del governo dovranno, il prima possibile, adottare tutte le misure necessarie per porre fine alle modalità di lavoro a distanza e richiedere ai dipendenti di tornare a lavorare in presenza, a tempo pieno, presso le rispettive sedi di servizio”. Le ricerche su Google della frase “federal workers return to office” sono aumentate del 600 per cento non appena Trump ha posto fine al lavoro da remoto. Subito dopo hanno iniziato a circolare le istruzioni. Un dipendente del dipartimento della Salute e dei Servizi umani nel sud-ovest ha avuto cinque giorni di tempo per trasferirsi a Washington, D.C. Un lavoratore del dipartimento della Difesa aveva due mesi per presentarsi in un ufficio in un altro stato. A Pahrump, in Nevada, un impiegato del Bureau of Land Management ha ricevuto un’email con l’indirizzo dell’edificio federale più vicino: a oltre 70 miglia di distanza. Edward Brandon Beckham ha guardato sua moglie, malata terminale di cancro e assistita a casa in cure palliative, e ha capito che non poteva lasciarla per affrontare tre ore di pendolarismo al giorno. In un ufficio del dipartimento per i veterani in California, i lavoratori hanno trasformato una sala conferenze in spazio per sei infermiere. I veterani che chiamavano per confessare pensieri suicidi potevano sentire le voci delle persone che parlavano sullo sfondo.   Un dipendente della Customs and Border Protection, incapace di individuare un edificio federale, ha iniziato a recarsi in auto in un aeroporto internazionale che operava voli solo nei fine settimana. Ogni mattina percorreva a piedi e in navetta chilometri di terminal vuoti fino a una scrivania dove trascorreva l’intera giornata senza vedere un solo volto umano. Dopo sei mesi, si è dimesso.

 

Altri cambiamenti sono in arrivo: i funzionari  stanno pianificando di tagliare decine di migliaia di posti vacanti al dipartimento per i Veterani

 

20 gennaio 2025. Ordine esecutivo:  “Il direttore dell’Office of Management and Budget … coordinerà la cessazione di tutti i programmi discriminatori, inclusi i mandati, le politiche, i programmi, le preferenze e le attività illegali in materia di Dei e di “diversità, equità, inclusione e accessibilità” (Deia) all’interno del governo federale”. L’Fbi ha ordinato al personale addetto alle pulizie di Quantico, in Virginia, di ridipingere un murale colorato con le parole “Equità”, “Compassione” e “Diversità”. Pete Hegseth, appena confermato segretario alla Difesa, ha disposto la fine delle celebrazioni del mese della storia afroamericana. I tecnici informatici del sipartimento dei Trasporti hanno eliminato dal sito web ogni riferimento alla “Dei”. La Social Security Administration ha chiuso il proprio Ufficio per i Diritti civili e le Pari opportunità, dove 150 persone si occupavano di reclami per violazioni dei diritti civili e casi di molestie, oltre a fornire accomodamenti alle persone con disabilità, sia dipendenti della Ssa sia cittadini. Una dipendente con disabilità ha appreso della chiusura leggendo le notizie sui media e, trattenendo a stento le lacrime, ha chiamato il suo supervisore sul numero personale. Lui non ne sapeva più di lei, le ha detto. Alla Nasa, una lavoratrice ha inviato un’email al referente del suo ufficio per le pari opportunità chiedendo assistenza. La risposta automatica indicava che il destinatario “non è stato trovato su nasa.gov”.   Decine di dipendenti del dipartimento dell’Istruzione hanno controllato la posta elettronica e scoperto di essere stati messi in congedo “in base all’ordine esecutivo del presidente sulla Deia”. 

 

 

28 gennaio 2025. Email con oggetto: “Fork in the road”. “Se scegli di non continuare nel tuo attuale ruolo nella forza lavoro federale… scrivi la parola ‘Resign’ nel corpo di questa email di risposta. Premi ‘Invia’”. Un dipendente della Guardia nazionale ed ex avvocato ha risposto con alcune domande – com’era possibile che funzionasse? Il governo ne sarebbe stato vincolato? – facendo attenzione a non digitare la parola “resign”. Un lavoratore del dipartimento per i veterani ha scritto un messaggio alla moglie: “E’ al 100 per cento  un “questa è la tua occasione per andartene pagato, potresti non averla più dopo”. In Colorado, un dipendente del Forest Service ha aperto il suo diario e ha scritto: “Ho consigliato a quante più persone possibile di non accettare. … Mi sto rendendo conto che devo reagire”. A Washington, un dipendente del dipartimento dell’Istruzione ha aspettato tre settimane, poi ha risposto “resign”, certo che sarebbe stato licenziato comunque. In Minnesota, anche James Barnebee, assistente ai prestiti del dipartimento dell’Agricoltura, si è dimesso. E’ stata una decisione facile, pur avendo quattro figli: aveva votato per Trump, che in campagna elettorale aveva promesso di ridurre le dimensioni del governo. Il presidente, pensava Barnebee, stava semplicemente facendo ciò che aveva promesso.

 

3 febbraio 2025. Post di Elon Musk su X: “Abbiamo passato il weekend a buttare Usaid nel trituratore. Avremmo potuto andare a delle gran belle feste. Invece abbiamo fatto questo”. Erica Hagen, 48 anni, ha sperato che non significasse nulla quando i suoi superiori le hanno detto di non indossare abbigliamento con il logo Usaid durante un evento con il segretario di stato Marco Rubio, in visita in America Latina. Hagen, funzionaria di programma nella Repubblica Dominicana, ha ascoltato Rubio assicurare al pubblico che gli aiuti esteri non erano stati cancellati, ma solo sottoposti a revisione. Pensava a tutti i programmi congelati che aveva contribuito a gestire: uno per la cura e la prevenzione dell’Hiv. Un altro per l’istruzione dei bambini nelle aree rurali. Un terzo per ridurre la plastica negli oceani. Poco dopo la visita di Rubio, Hagen e i suoi colleghi sono stati mandati a casa, licenziati. Qualcuno ha organizzato una cerimonia di addio. “I partecipanti dipingeranno sassi con immagini e messaggi positivi per commemorare la presenza e il contributo” dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale, si leggeva nell’invito. Hagen ha scritto “Rip Usaid” in rosso e nero su un sasso ovale. Lo ha lasciato su un tavolo da picnic insieme a quasi altri cento sassi, che qualcuno alla fine ha sistemato ai piedi di un albero. E’ volata a Washington con i suoi tre figli e il marito per ricevere le ultime istruzioni di uscita dal servizio: doveva annullare il passaporto diplomatico praticandovi un foro. Tutti i beni di Hagen erano avvolti nella plastica su una nave cargo, così è andata nella biblioteca del suo quartiere per prendere in prestito una perforatrice. Ha chiuso gli occhi mentre abbassava la leva, chiedendosi se fosse questa la sensazione di scavarsi la propria tomba.

 

Primavera

13 febbraio 2025. Lettera ai dipendenti licenziati: “L’Agenzia ritiene, in base alle tue prestazioni, che tu non abbia dimostrato che la tua ulteriore permanenza presso l’Agenzia sarebbe nell’interesse pubblico”. Migliaia di lavoratori in periodo di prova hanno scoperto di essere stati licenziati guardando video preregistrati. Ad alcuni è stato detto di lasciare l’edificio entro 30 minuti. Il direttore ad interim dell’Office of Personnel Management ha detto al personale in prova: “Capisco che questo possa essere inaspettato e difficile”. Un lavoratore ha chiesto: “Chi è questo tizio?”. 

 

22 febbraio 2025. Post di Elon Musk su X: “In conformità alle istruzioni del presidente @realDonaldTrump, tutti i dipendenti federali riceveranno a breve un’email che chiede di rendere conto di cosa hanno fatto la settimana scorsa. Il mancato riscontro sarà considerato come dimissioni”. I lavoratori perplessi, impegnati nei fine settimana nei parchi per cani, nei birrifici o portando i figli agli eventi di Scouting America, aprirono un messaggio intitolato “What did you do last week?” (Cosa hai fatto la settimana scorsa?). Venivano richiesti cinque punti elenco con i risultati raggiunti. Un dipendente della Food and Drug Administration lo segnalò come spam. Un impiegato del dipartimento per l’Edilizia abitativa e lo Sviluppo urbano inserì le istruzioni in ChatGPT, rispondendo con 20 pagine di testo incomprensibile. In un aeroporto del Pacific Northwest, i dipendenti della Transportation security administration impegnati nei controlli di sicurezza furono distolti dai raggi X per compilare i punti elenco. Le file si allungarono.

 

 “Cosa hai fatto la settimana scorsa?”. Il dipartimento di Musk chiedeva di citare almeno cinque punti con i risultati raggiunti

 

4 marzo 2025. Post dell’amministrazione Epa Lee Zeldin: “AGGIORNAMENTO: Lavorando con il talentuoso team @DOGE, ho appena cancellato altri 21 grant, risparmiando oltre 116 milioni di dollari per il popolo americano”.  In tutto il governo, il personale cercava parole che sperava potessero salvare il lavoro in cui credeva. I dipendenti della Nasa costruirono un foglio di calcolo per spiegare perché Doge non avrebbe dovuto cancellare i 13.000 contratti e grant dell’agenzia: “Missione essenziale”. “Ricerca scientifica valida”. “I soldi dei contribuenti… erano già stati spesi”. Al dipartimento dell’Energia, un lavoratore preparava memo sostenendo che i suoi progetti avrebbero ridotto i costi per famiglie e imprese americane. Qualcuno decise di cancellarne molti comunque. Così lui, come altri dipendenti, iniziò a eliminare: qualsiasi riferimento a “carbonio”, “sostenibilità” o alla parola “green”.
I dipendenti del dipartimento di stato cancellavano i termini “diverso” e “inclusivo”. Una lavoratrice dell’agenzia per la Protezione dell’Ambiente, incaricata di eliminare informazioni su razza, genere e religione, confidava nel suo diario: “E’ davvero difficile dover cancellare l’esistenza di qualcuno dal governo federale”. Ai National Institutes of Health, Elizabeth Ginexi ricevette una lista di grant da valutare per Doge, insieme a parole da controllare: “inclusione”, “razza”, “etnia”. Le sembrava antiscientifico. Aveva davvero conseguito un dottorato di ricerca per fare questo? In violazione delle regole, chiamò uno dei beneficiari dal suo telefono personale e gli disse di rivedere il riassunto dello studio, eliminando le parole “genere” e “minoranze”. Poi il Doge arrivò nel suo edificio. Erano facili da riconoscere: giovani uomini silenziosi tra i 20 e i 30 anni, sempre con lo zaino. Le auto di alcuni colleghi venivano perquisite nel parcheggio. Altri dipendenti venivano fermati in bagno e controllati i badge. Ginexi cominciò a fare incubi in cui veniva licenziata perché aveva votato per Kamala Harris. Non molto tempo prima di decidere di dimettersi, scrisse a un’amica: “NIH sta venendo distrutto”.

 

Ginexi ha ricevuto una lista di fondi da verificare per il Doge, assieme a parole da controllare: “inclusione”, “razza”, “etnia”

 

1 aprile 2025. Post su X di Robert F. Kennedy Jr: “Questa ristrutturazione serve a riallineare l’HHS alla sua missione principale: fermare l’epidemia di malattie croniche e rendere l’America di nuovo sana. E’ un vantaggio per i contribuenti e per ogni americano che serviamo”. Diecimila operatori sanitari, tra cui scienziati biomedici e ricercatori che studiavano la sicurezza dei pazienti, persero il lavoro. I dirigenti senior del NIH ricevettero lettere con proposte di nuovi incarichi in zone remote come l’Alaska o Billings, nel Montana. Ai Centers for Disease Control and Prevention, chi gestiva programmi su malattie croniche, HIV e tubercolosi venne trasferito all’Indian Health Service. Quando Tony Schlaff arrivò alla Health Resources and Services Administration, rimase sbalordito nel vedere centinaia di persone in fila all’esterno. “Che sta succedendo?” chiese. “Tutti stanno facendo un controllo completo”, gli rispose chi era accanto a lui. Schlaff si mise in fila e, insieme a centinaia di colleghi, attese quasi due ore tremando nel vento gelido.

 

 

Una volta entrato, Schlaff osservò i dipendenti passare attraverso macchine di controllo simili a quelle della TSA e sottoporsi a verifiche dei badge. Alcuni uscivano, in lacrime. Dopo mezz’ora, si avvicinò abbastanza da sentire cosa stava succedendo: “Non hai accesso all’edificio”, disse una guardia di sicurezza a una donna il cui badge non funzionava, ed è così che scoprì di essere stata licenziata. “Vai via. Torna a casa”.

 

“Non hai accesso all’edificio”, disse una guardia di sicurezza a una donna il cui badge non funzionava, ed è così che scoprì di essere stata licenziata

 

Estate

7 maggio 2025. Post su X del U.S. Doge Service: “Aggiornamento sulle carte di credito! Il programma per controllare le carte di credito inutilizzate o non necessarie è stato esteso a 32 agenzie. Dopo 10 settimane, oltre 500.000 carte sono state disattivate”.

 

I limiti di spesa sulle carte di credito federali sono stati ridotti a 1 dollaro. Gli scienziati governativi che studiavano la sicurezza alimentare rimasero senza detergenti per il laboratorio. I contractor che aiutano a identificare i soldati americani caduti in combattimento furono invitati a sospendere il loro lavoro. Una ricercatrice climatica dell’U.S. Geological Survey si trovò impossibilitata a viaggiare per conferenze scientifiche, a rifornirsi di idrogeno o a comprare nastro adesivo. Un’impiegata della Food and Drug Administration non riusciva a procurarsi ghiaccio secco o tamponi ambientali, né a pagare i pedaggi autostradali che gli ispettori di sicurezza affrontavano durante i viaggi di lavoro. Quando i colleghi le chiedevano cosa dovessero fare, lei suggeriva di rivolgersi al segretario dell’HHS Robert F. Kennedy Jr. o a Trump.  In un ufficio del nord-est, il frigorifero si guastò. Alla fine di aprile, un dipendente inviò un’email all’ufficio cercando donazioni: “Acquisteremo un nuovo frigorifero poiché i fondi che normalmente sarebbero disponibili tramite la Facilities per fornirne uno sono ancora congelati. Prima di procedere, vorrei sapere se qualcuno altro è interessato a contribuire”.

 

11 giugno 2025. Memo del department of homeland security: “Le richieste di approvazione per obbligazioni superiori alla soglia di 100.000 dollari devono essere inviate tramite memo attraverso il processo dell’Executive Secretary”. Non era compito principale di Abby McIlraith rispondere alle chiamate dei sopravvissuti – fino a quando il Texas non fu colpito dalle inondazioni. La Federal Emergency Management Agency da tempo stipulava contratti con call center per gestire l’afflusso di chiamate dopo i disastri. Ma i contratti superavano i 100.000 dollari, il che significava che la segretaria della Homeland Security Kristi L. Noem doveva approvarli, e lei lo fece con lentezza, lasciandone alcuni scadere per quasi una settimana. Così McIlraith fu assegnata al telefono, ricevendo chiamate una dopo l’altra. Annotava ciò che le persone avevano perso: case, auto, mobili, elettrodomestici. Chiedeva se avessero un posto dove stare, se Fema potesse aiutarli. Ascoltava urla di persone arrabbiate per i lunghi tempi di attesa, che volevano sapere perché il governo stava procedendo così lentamente. Secondo le istruzioni ricevute, ogni chiamata doveva durare pochi minuti. Al termine di ogni conversazione, aveva 40 secondi per completare le note. Guardava il timer sullo schermo scorrere fino alla chiamata successiva. Pochi mesi dopo, seppe che altri dipendenti stavano firmando una lettera di dissenso, esprimendo disaccordo sulla direzione che Fema stava prendendo sotto Trump. Si chiese se firmare le sarebbe costato il lavoro, poi ricordò la sua settimana al telefono. McIlraith firmò il suo nome – e fu messa in congedo.

 

 

31 luglio 2025. Portavoce dell’office of personel management Mclaurine Pinover: “In ultima analisi, il programma di dimissioni differite… ha portato un sollievo incredibile al contribuente americano. Nessuna amministrazione precedente è riuscita anche solo lontanamente a risparmiare ai contribuenti americani una cifra simile in così poco tempo”. Furono lanciate nuove offerte di dimissioni, agenzia per agenzia. Con il calare dell’estate, la gente se ne andava. Il NIH perse sei direttori di istituti dedicati a malattie infettive, salute infantile e al genoma umano. La Federal Aviation Administration perse il suo capo del traffico aereo, insieme a quasi una dozzina di altri alti funzionari. L’Internal Revenue Service perse il capo di gabinetto, il responsabile degli acquisti e il direttore del capitale umano – mentre il dipartimento del Tesoro perse oltre 200 esperti tecnici e manager esperti che aiutavano a gestire i sistemi finanziari nazionali. Durante un town hall, il segretario dei Trasporti Sean P. Duffy disse al personale: “Perderemo alcune conoscenze, giusto? Perderemo un po’ di competenze mentre procediamo con questo processo”. Chiese a chi restava “di prendere i migliori consigli da chi se ne va”. Nel Midwest, il leader sindacale Colin Smalley osservava il suo reparto dell’Army Corps of Engineers ridursi. Tra i partiti: un dipendente così esperto di esplosioni di rocce che il governo lo richiamò la prima volta che tentò di andare in pensione. Un collaboratore che stava guidando un progetto innovativo per stordire le carpe invasive con scosse elettriche. Come, chiese Smalley a sua moglie, avrebbero mai potuto sostituire qualcuno che sapeva come elettrificare i fiumi? Una dipendente del National Park Service in Colorado conteggiò le perdite del suo parco: due persone impiegate da 20 anni ciascuna. Una donna presente ancora più a lungo. Un biologo che aveva fondato un programma chiave gestito dal parco. Presto, tutti si trovavano a dover assumere nuove responsabilità. I capi compilavano i fogli presenze, i biologi firmavano le autorizzazioni di viaggio e la dipendente, una geometra, iniziò a condurre visite guidate nel parco. Altri giorni, puliva i bagni. Sentendo parlare di una protesta contro i tagli federali, preparò un cartello da portare: “Dove sono finiti tutti i ranger?”, vi si leggeva.

 
Autunno

1 ottobre 2025. Aggiornamento sito web U.S. Forest Service: “I Radical Left Democrats hanno chiuso il governo. Questo sito web sarà aggiornato periodicamente durante la sospensione dei fondi per le funzioni critiche della missione”. Oltre 750.000 persone furono mandate a casa senza stipendio mentre interi dipartimenti chiudevano. Alcuni dipendenti del National Park Service se ne andarono senza sapere se potevano affiggere cartelli per informare i visitatori della chiusura dei parchi. Al dipartimento di stato, i dipendenti già licenziati rimasero sorpresi nel vedere notifiche di sospensione inviate alle loro caselle personali – un doloroso errore. Un impiegato del dipartimento dell’Agricoltura si iscrisse a un secondo lavoro classificando terreni, prevedendo che la chiusura sarebbe durata a lungo. Una custode del dipartimento di atato, costretta a continuare a lavorare, si preparò a un altro turno a pulire bagni e lavare pavimenti. I dipendenti del dipartimento dell’istruzione videro i loro messaggi di assenza modificati per attribuire la colpa della chiusura ai “Senatori democratici”. Al sesto giorno senza stipendio, un piccolo gruppo di ricercatori del NIH scoprì che un amato tecnico per la salute animale era stato portato dall’Ice in un centro di detenzione in Louisiana. “Dovremo licenziare alcune persone se lo shutdown continua”, disse il vicepresidente J. D. Vance ai giornalisti, mentre alti funzionari federali avvertivano privatamente che tali licenziamenti sarebbero stati illegali. Un lavoratore dell’IRS si chiese se la sua disabilità, che richiede lavoro da casa, significasse che sarebbe stato licenziato per primo.

 

A ottobre oltre 750 mila persone sono state mandate a casa senza stipendio mentre interi dipartimenti sono stati chiusi

 

10 ottobre 2025. Post su X di Russell Vought: “I RIF (riduzioni di personale) sono iniziati”. In un anno in cui circa 300.000 persone avevano già perso il lavoro, altre 4.000 furono licenziate – con i licenziamenti rapidamente coinvolti in cause legali. Nello Studio ovale, Trump disse di aver licenziato “persone che i democratici vogliono”. Le riduzioni di personale miravano a dipendenti che regolavano i rifiuti pericolosi, controllavano la qualità delle abitazioni federali e assistevano studenti con disabilità. A livello nazionale, i voli accumularono ritardi. Le linee di assistenza ai contribuenti si fermarono. Il presidente ordinò al Pentagono di usare i fondi per la ricerca per pagare i membri delle forze armate, mentre i suoi principali collaboratori sostenevano che loro o Trump avessero trovato modi non specificati per compensare agenti dell’immigrazione e delle forze dell’ordine. I lavoratori che avevano perso due stipendi consecutivi, pur presentandosi in ufficio, videro il denaro arrivare sui conti di colleghi armati. A Filadelfia, i dipendenti di una delle più grandi banche alimentari notarono gli scaffali svuotarsi. In Colorado, militari e veterani affollarono la Homefront Military Network chiedendo aiuto per mutui, bollette e pagamenti auto. I dipendenti federali pagarono le proprie spese con carte di credito e si rifornirono di cibo dalle panetterie comunitarie. Cynthia Brown, del Government Publishing Office, perse la macchina per pignoramento, vendette due iPhone e iniziò a sopravvivere a base di caffè e frullati proteici. Poco prima della riapertura del governo, il Congressional Budget Office stimò che la chiusura avrebbe ridotto fino a 14 miliardi di dollari il pil annuale degli Stati Uniti.

 

12 novembre 2025. Trump nello Studio ovale: “Con la mia firma, il governo federale riprenderà ora le normali operazioni… Penso che abbiamo davvero una grande situazione. Abbiamo un paese che amiamo e un paese in ottime condizioni”. I dipendenti federali, grati di ricevere di nuovo lo stipendio, trovarono altri problemi ad attenderli. Alcune agenzie avvertirono privatamente il personale di aspettarsi forti tagli alla spesa nel 2026, riflettendo il bilancio essenziale voluto da Trump. Seguendo le indicazioni di un alto funzionario dell’Amministrazione di smettere di dare “a tutti… un A”, il National Park Service decise di assegnare valutazioni medie all’80 per cento del personale, che determinano promozioni e bonus. Il National Weather Service tardava a reclutare centinaia di nuovi previsori promessi. E il dipartimento per i veterani pianificava di eliminare fino a 35.000 posti vacanti. Al dipartimento per l’edilizia abitativa e lo sviluppo urbano, un avvocato il cui lavoro era combattere la discriminazione abitativa si sforzava di non pensare a ciò che non poteva controllare e si concentrava su un altro caso interno di personale. L’Amministrazione Trump aveva bloccato tutte le sue cause e vietato ai funzionari dell’agenzia di parlare qualsiasi lingua diversa dall’inglese. Avevano persino rimosso poster scritti in spagnolo. Da un giorno all’altro, l’avvocato non poteva più parlare con molti dei suoi denuncanti, né spiegare il perché.

 

 

A migliaia di chilometri di distanza, in Alaska, una biologa della National Oceanic and Atmospheric Administration si fermò davanti a un cespuglio vicino al suo edificio. Non aveva voglia di iniziare un’altra giornata di “consultazioni Sezione 7”: relazioni di 500 pagine sugli impatti ambientali di moli, aeroporti e linee elettriche. Non era irrilevante, ma non era la scienza per cui era stata assunta – monitorare le beluga, analizzare campioni di mammiferi marini arenati per malattie, testare gli effetti dell’inquinamento sulle balene gravide. E significava ore passate a formattare documenti Word.

 

La biologa fissò il cespuglio, ritardando qualche secondo in più. Un tempo sotto c’erano delle pietre, e in primavera ne aveva dipinte alcune con slogan: “Salviamo le balene”. “NOAA salva le balene”. I bambini avevano iniziato ad aggiungere le loro creazioni dipinte a mano. Era un barlume di speranza. Poi, un giorno, arrivò al lavoro e trovò tutte le pietre rimosse. “Questo è ciò contro cui stiamo lottando e stiamo perdendo”, si disse, guardando la terra nuda, e entrò nell’edificio. A Washington, un dipendente del dipartimento della Difesa alzò lo sguardo da una pila di richieste del Congresso per controllare l’orologio. Mancavano due minuti alle 11:30 – la pausa pranzo. Un’altra mattinata trascorsa senza riuscire a dedicarsi ai suoi studi sull’aumento dei disturbi mentali tra i militari. O alle sue proposte, ferme da quasi un anno, su come il governo avrebbe potuto ridurre quei numeri. Quel lavoro era tutto ciò che aveva sempre voluto fare, da quando un familiare stretto, un veterano, si era tolto la vita. Poi, sotto Trump, il suo ufficio si era dimezzato. I dipendenti incaricati di rispondere alle domande del Congresso avevano perso il lavoro o se n’erano andati, e il loro carico era ricaduto su di lui. Ora, ogni volta che riusciva a ritagliarsi un momento per riprendere una delle sue idee, gli veniva detto che non c’erano fondi. Continuava ad avere lo stesso pensiero mentre andava al lavoro, mentre lavava i piatti, poco prima di addormentarsi: “Stai fallendo il popolo americano”.

 

Invece di mangiare, si alzò dalla scrivania e camminò finché non trovò un posto appartato. Si inginocchiò e pregò. “Se devo stare qui, allora continuerò a fare questo”, disse a Dio. “Ma se è arrivato il momento di andarmene, ti prego, apri le porte, così potrò andare”. Ripete questa preghiera quasi ogni giorno, in attesa di un segno.


Hanno collaborato Laura Meckler, William Wan, Jacob Bogage, Olivia George, Emily Davies, Rachel Roubein, Lena H. Sun, Brianna Sacks e Aaron Wiener 
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