Ansa

da bruxelles

O soldi o sangue. La scelta dell'Ue

David Carretta

Zelensky mette l’Europa davanti alle sue responsabilità: dalla decisione del Consiglio europeo dipenderà "la capacità ucraina di combattere". Secondo il presidente ucraino, usare gli attivi sovrani russi "è morale, giusto e legale"

Bruxelles. I leader dell’Unione europea oggi si sono lanciati in una maratona negoziale per cercare di trovare un accordo sul finanziamento dell’Ucraina per i prossimi due anni, condizione essenziale per permettere al paese di continuare a difendersi dalla Russia e Volodymyr Zelensky di rifiutare una capitolazione imposta da Donald Trump e Vladimir Putin. I leader si sono concentrati sull’uso degli attivi sovrani russi per finanziare un “prestito di riparazione” da 90 miliardi di euro, nonostante le resistenze del Belgio e di altri paesi come l’Italia. Dalla decisione del Consiglio europeo dipenderà “la capacità ucraina di combattere”, ha avvertito Zelensky in una conferenza stampa. Il prestito di riparazione permetterà all’Ucraina di essere “più sicura di sé al tavolo dei negoziati” con Trump, ha aggiunto il presidente ucraino. Il tempo stringe. L’Ucraina ha bisogno di una decisione “entro la fine dell’anno”, ha spiegato Zelensky. “La fine di quest’anno”. 

   

Davanti ai leader dell’Ue, Zelensky ha lanciato un appello morale a favore dell’utilizzo degli attivi della Banca centrale russa immobilizzati. “La decisione che ora avete sul tavolo – la decisione di utilizzare appieno le risorse russe per difendersi dall’aggressione russa – è una delle più chiare e moralmente giustificate che possano mai essere prese”, ha detto il presidente ucraino. “Nessuno sarà mai in grado di spiegare alle persone che vivono nelle città ucraine e nei nostri villaggi ucraini distrutti dalle bombe e dagli attacchi russi perché sarebbe in qualche modo sbagliato usare i soldi russi per ricostruire quelle case. Nessuno sarà mai in grado di spiegare a un bambino ucraino i cui genitori sono stati uccisi in questa guerra che l’aggressore non è da biasimare e non dovrebbe subire conseguenze”, ha spiegato Zelensky. “Nemmeno i migliori discorsi e video di Viktor (Orbán) potrebbero convincere quel bambino che Putin è innocente. Nessuno sarà mai in grado di spiegare agli elettori europei perché l’Europa dovrebbe restituire 200 miliardi di euro a Putin – dopo tutto quello che ha distrutto e dopo tutte le difficili scelte che l’Europa ha dovuto fare a causa della sua guerra”. Secondo Zelensky, usare gli attivi sovrani russi “è morale, giusto e legale”.

   

Se, come probabile, la guerra continuerà, l’Ucraina userà il prestito di riparazione “principalmente per le armi”. Gran parte dei 90 miliardi sarà spesa “per le armi europee”, ma “dobbiamo anche rimanere flessibili ed essere in grado di acquistare ciò che l’Europa non produce ancora”, incluse “le armi degli Stati Uniti, come i missili di difesa aerea e altri sistemi”, ha spiegato Zelensky. “Abbiamo bisogno di missili per i sistemi Patriot”. Se invece Trump metterà sufficiente pressione su Putin per cambiare i suoi calcoli e porre fine alla guerra, “allora i beni russi congelati dovrebbero essere utilizzati per la ricostruzione dopo l’aggressione. E’ giusto che la Russia paghi il prezzo per ciò che ha distrutto. Anche questo significa denaro per le aziende europee”, ha detto Zelensky.

 

I capi di stato e di governo hanno trascorso quasi tutta la giornata di oggi a condurre negoziati bilaterali per convincere il Belgio ad accettare l’uso degli attivi sovrani russi. Lo stesso Zelensky ha incontrato il premier Bart De Wever, che ha ribadito le richieste per dare il via libera: una piena mutualizzazione dei rischi che corre il paese – dove sono immobilizzati 185 miliardi di euro nella società Euroclear – con garanzie finanziarie illimitate offerte dagli altri stati membri. La richiesta di De Wever, sostenuta dall’Italia e da Giorgia Meloni, di percorrere la strada di uno strumento di debito comune è stata rapidamente scartata (anche se non è escluso per offrire parte delle garanzie al Belgio). Ma oggi si lavorava anche a un piano B in caso di rifiuto da parte del Belgio. “Ora abbiamo una scelta semplice: o soldi oggi o sangue domani, e non parlo solo dell’Ucraina, parlo dell’Europa”, ha detto il premier polacco, Donald Tusk. “La pace non è a buon mercato. Non ha prezzo”, ha detto il presidente del Consiglio europeo, António Costa. Zelensky ha ricordato a De Wever che “qualche azione legale della Russia (per recuperare i 210 miliardi di euro) può fare paura, ma non fa così paura come avere la Russia ai tuoi confini”.

 

E’ stato nell’incontro a porte chiuse con i capi di stato e di governo che Zelensky li ha messi davanti alla vera posta in gioco per l’Ue. “Qualcuno può davvero credere nelle future garanzie di sicurezza – quelle di cui stiamo discutendo molto e quelle sancite nei documenti euro-atlantici – se l’Europa non riesce a prendere questa importantissima decisione: una garanzia di sicurezza finanziaria per l’Ucraina, in una situazione moralmente cristallina e completamente giusta?”, ha chiesto il presidente ucraino. “Se non ci sarà una decisione europea ora, allora tutte le parole che abbiamo sentito per anni – sulla nostra solidarietà europea, sulla nostra autonomia e sulla capacità dell’Europa di difendere la giustizia a livello globale – saranno prive di significato. Se ciò non avviene ora, i russi – e non solo loro – penseranno che l’Europa può essere sconfitta”.

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