La Moldavia convoca l'ambasciatore russo e lo accoglie con il drone davanti all'ingresso del ministero

Giulia Pompili

Il governo di Chișinău mostra il relitto recuperato a Florești, dopo le incursioni del 25 novembre scorso, e il diplomatico di Mosca insinua che il velivolo sia una messinscena dell'Ucraina 

L’ambasciatore della Federazione russa a Chișinău, Oleg Ozerov, è stato convocato questa mattina nella sede del ministero degli Esteri moldavo, dopo gli eventi del 25 novembre scorso, quando sei droni militari hanno sorvolato senza autorizzazione lo spazio aereo moldavo durante un nuovo attacco russo contro l’Ucraina. Uno di questi velivoli era stato poi individuato sul tetto di un’abitazione nel distretto di Florești.

Solo che ieri, ad accogliere Ozerov all’ingresso del ministero, c’era proprio il drone recuperato a Florești: un messaggio piuttosto chiaro del governo moldavo diretto a Mosca. Nei giorni scorsi le autorità di Chișinău avevano confermato che il sorvolo illegale avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 novembre, che ha coinvolto anche la Romania – dove i caccia della Nato sono stati molti vicini dall’abbattere uno dei droni che hanno violato lo spazio aereo – è stato tra i più massicci e pericolosi delle ultime settimane. Il primo velivolo era stato rilevato in direzione Vinogradovca-Vulcănești. Successivamente si era diretto verso il confine con la Romania, nell’area tra Colibași e Vadul lui Isac, nel sud-est del paese, a circa 1.500 metri di quota. Subito dopo altri cinque droni erano stati osservati sopra le aree di Dondușeni, Orhei, Bender, Vadul lui Vodă e Florești, quello poi precipitato quasi intatto sul tetto di un’abitazione a Cuhureștii de Jos, dove è ben visibile la lettera “Z” disegnata in rosso.

 

https://www.youtube.com/watch?v=DLBB5Ng3jR8&t=95s

Dopo il colloquio al ministero, l’ambasciatore russo Ozerov è uscito dal palazzo e ha mostrato ai giornalisti che lo aspettavano una fotografia del drone ritrovato sul tetto dell’abitazione. E ha insinuato che il caso potesse essere una messa in scena, sostenendo che il velivolo stranamente non si era né distrutto né aveva danneggiato nulla attorno: "Guardate la foto, per favore”, ha detto il diplomatico. “Credete a quello che viene detto? Che questo drone, che ha finito il carburante, si è posato su un tetto e non si è auto-distrutto né ha distrutto nulla intorno a sé? Ci credete voi? Rispondetemi!”. In un’altra dichiarazione ha sostenuto che il drone sarebbe stato abbattuto in precedenza sulla regione di Kharkiv e che l’Ucraina potrebbe averlo riparato e rilanciato. L’episodio si inserisce in un contesto di crescente pressione sulla sicurezza della Moldavia, della Romania e dei paesi del fianco est della Nato.

 

https://x.com/NOELreports/status/1993739564012236970

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.