L'inchiesta
Così la Croce Rossa si presta alla propaganda del Cremlino nei territori ucraini occupati
L'associazione umanitaria ha perso la sua neutralità nelle regioni annesse illegalmente dalla Russia, nonostante le regole stabiliscano che “solo la Croce Rossa ucraina o il Comitato Internazionale possano operare lì". Tutti i legami con l'apparato militare e propagandistico russo e i finanziamenti della Commissione Ue nell'inchiesta congiunta di sei media europei
La Croce Rossa ha perso la sua neutralità da associazione umanitaria nei territori occupati ucraini, secondo un’inchiesta congiunta di Follow the Money, Paper Trail Media, Der Standard, Delfi, Expressen e Meduza. Già un anno fa il media indipendente russo Meduza aveva attenzionato le attività della Croce Rossa russa (Rrc): secondo alcune testimonianze, i dipendenti avevano abusato dei prigionieri di guerra in un carcere nella regione di Donetsk, e con i “Kremlin leaks” era stato rivelato come l’amministrazione del presidente russo Vladimir Putin avesse investito circa 6,7 milioni di euro nella Rrc “per istituire nuove sezioni regionali e locali nei territori occupati dell’Ucraina, sostenere la formazione di volontari e bambini e sostituire le attività del Comitato Internazionale della Croce Rossa”. Nell’ultimo anno, la Croce Rossa russa sarebbe diventata “ancora più coinvolta nell’apparato militare e propagandistico russo”, pur continuando a ricevere milioni di euro dal Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, finanziamenti che includono contributi della Commissione europea e di altre organizzazioni internazionali che si oppongono alla guerra russa in Ucraina.
Il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa è composto dal Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), che opera nelle zone di guerra e visita i prigionieri di guerra, e dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa (Ficr), che coordina 191 società nazionali: entrambe sono finanziate dalla Commissione europea, ed entrambe finanzierebbero la fazione russa. Nel 2024 la Croce rossa russa ha ricevuto 6,5 milioni di euro dal Cicr e 7 milioni di euro dalla Ficr, rappresentando un quarto del suo bilancio annuale totale. “E’ scandaloso che i soldi pubblici dell’Ue sostengano un movimento internazionale cooptato come braccio del regime di Putin”, ha detto David Szakonyi, professore associato di scienze politiche alla George Washington University, a Follow The Money, mentre il commissario per i diritti umani dell’Ucraina Dmytro Lubinets ha definito la vicenda una “grave violazione” dei princìpi della Croce Rossa. Non è chiaro però quanto di questo denaro provenga in ultima analisi dai contribuenti europei: la Commissione e i governi di Austria, Belgio, Danimarca, Slovenia e Repubblica Ceca sono fermamente convinti che nessun finanziamento al Cicr finisca nelle mani della Croce rossa russa. La Russia non è inclusa nella “serie ben definita di programmi umanitari in paesi selezionati. Assegnando i fondi a scopi specifici, garantiamo di fatto che nessuna risorsa europea finisca alla Croce Rossa russa”, ha detto un portavoce al sito investigativo.
Secondo l’inchiesta, le attività della Croce Rossa russa si estendono fino ai territori ucraini occupati dalla Russia, nonostante le regole della Croce Rossa stabiliscano che “solo la Croce Rossa ucraina o il Cicr possano operare lì”. Non solo: sarebbero nate nuove organizzazioni con il marchio della Croce Rossa, come la Croce Rossa di Donetsk e la Croce Rossa di Luhansk, insieme alla Croce Rossa di Zaporizhzhia. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa sostiene che la Croce Rossa non sia presente nei territori occupati dell’Ucraina e che le entità locali della Croce Rossa nelle regioni di Donetsk, Kherson, Luhansk o Zaporizhia operino in modo indipendente nel loro specifico contesto. Ma i post sui social media mostrano il personale del Cicr che lavora a fianco delle nuove organizzazioni, e il canale Telegram della Croce Rossa di Donetsk ripubblica regolarmente dichiarazioni della Croce Rossa russa e di Pavel Savchuk, presidente dell’associazione “noto per i suoi legami e il suo sostegno a Putin”. A febbraio, un dipendente della Croce Rossa di Donetsk ha partecipato a un seminario della Croce Rossa a Mosca e ha ricevuto un attestato firmato personalmente da Savchuk. E in una chiamata sotto copertura effettuata dai giornalisti di Delfi, un rappresentante della Croce Rossa di Donetsk ha dichiarato apertamente che tutto il loro lavoro viene svolto “con il pieno supporto, coinvolgimento e cooperazione” della Croce Rossa.
Riguardo alla “neutralità” millantata dalla Croce Rossa russa, l’inchiesta congiunta ricostruisce tutti i suoi legami con le attività di propaganda del Cremlino: ad esempio, partecipa “attivamente alle attività di organizzazioni militariste ‘patriottiche’”, come il Movimento dei Primi, “un moderno analogo dei Giovani Pionieri dell’Unione Sovietica, il cui consiglio di sorveglianza è presieduto da Putin”, progettato per infondere lealtà al Cremlino. “Il nostro obiettivo comune è quello di crescere una generazione attiva di veri cittadini e patrioti del loro paese”, ha detto il presidente del movimento, Artur Orlov, che Putin ha decorato personalmente per aver preso parte all’attacco alla regione di Luhansk a giugno 2022.
Diverse sezioni regionali della Croce Rossa russa hanno poi contribuito a organizzare “Zarnitsa 2.0”, una competizione nazionale organizzata dal Movimento dei Primi e da Yunarmiya, in cui bambini di appena otto anni imparano ad assemblare armi e a pilotare droni. Un altro progetto congiunto tra il movimento e la Rrc, sono le gare per bambini di addestramento al primo soccorso, che “hanno assorbito quasi l’8 per cento della spesa totale della Croce Rossa russa nel 2024 e si sono svolte in tutta la Russia e nei territori ucraini occupati, da Luhansk alla regione di Zaporizhzhia”. A Donetsk, “i partecipanti sono stati giudicati da persone che indossavano giacche con le insegne della Croce Rossa e membri dell’unità speciale di pronto intervento di Vostok-Donetsk, che, secondo gli organizzatori, hanno ispirato i bambini con il loro esempio e la loro professionalità”, scrivono i giornalisti investigativi.
Secondo l’inchiesta, nonostante le crescenti prove e nonostante le smentite da parte di Bruxelles, il Cicr non ha mosso alcuna critica pubblica alla Rrc e, tra il 2022 e il 2024, è stato “più che raddoppiato il sostegno finanziario alla Rrc, arrivando a circa 13,5 milioni di euro”. L’ex direttore esecutivo di Transparency International Russia, Ilya Shumanov, ha detto a Follow The Money che “data la portata e la natura sistemica delle violazioni della Rrc, vi sono i presupposti per l’adozione di misure da parte della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa”. Queste misure potrebbero includere, ha detto, “la sospensione dell’adesione alla Rrc e la sua espulsione qualora non venga ripristinato il rispetto dei princìpi della Croce Rossa”. In alternativa, l’Unione europea potrebbe prendere in considerazione l’imposizione di sanzioni contro la Croce rossa russa.
Soltanto un mese fa a Saransk è iniziata la fase finale del concorso di primo soccorso, che ha riunito circa 1.000 studenti, insegnanti e mentori provenienti da “89 regioni della Russia”, ha annunciato Artur Orlov, quindi anche i bambini delle quattro regioni occupate dell’Ucraina (solo 85 regioni russe sono riconosciute a livello internazionale). “Attraverso queste azioni, la Croce rossa russa incoraggia il coinvolgimento dei bambini nei futuri conflitti armati”, ha detto Dmytro Lubinets. In un video citato nell’inchiesta, si vedono alcuni momenti della competizione militare Zarnitsa 2.0, in cui bambini di appena otto anni strisciano nel fango, assemblano armi e pilotano droni: tra gli organizzatori ci sono anche diverse sezioni regionali della Croce Rossa russa.