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Editoriali

Virtù e vizi dell'Omnibus digitale

Redazione

La Commissione europea sospenderà quella parte dell'AI Act che disciplina i sistemi ad alto rischio e propone di modificare il Regolamento generale sulla protezione dei dati per permettere alle società di AI di addestrare i loro modelli. Impantanata tra deregulation e competitività, l’Ue fa un (altro) regalo a Trump

La Commissione europea ieri ha avviato il processo di semplificazione delle regole digitali dell’Unione europea, aprendo un primo cantiere sull'intelligenza artificiale. Non ancora pienamente applicata, la legge sull’AI (“AI Act” in inglese) sarà sospesa per la parte che disciplina i sistemi ad alto rischio, cioè quelli che possono incidere in modo significativo sulla salute, sulla sicurezza o sui diritti fondamentali delle persone. Alcune esenzioni riservate alle piccole e medie imprese saranno estese alle imprese a media capitalizzazione. Inoltre, la Commissione propone di modificare il Regolamento generale sulla protezione dei dati (il Gdpr, diventato il vangelo della privacy dell’Ue) per permettere alle società di AI di addestrare i loro modelli. Il pacchetto prevede anche un approccio molto meno rigoroso ai cookie, riducendo gli obblighi di chiedere il consenso per il trattamento dei dati degli utenti.

 

La Commissione stima che grazie all’Omnibus digitale si possano risparmiare 9,6 miliardi di euro l’anno. “Colmare il divario di innovazione e ridurre la burocrazia sono fattori chiave per aumentare la produttività dell’Ue. Il Digital Omnibus mira a fare entrambe le cose”, ha spiegato il commissario agli Affari economici, Valdis Dombrovskis, a cui Ursula von der Leyen ha affidato la responsabilità della semplificazione. Se questo sarà il risultato, molto bene. Del resto, la semplificazione della regolamentazione digitale – a cominciare dal Gdpr – era una delle raccomandazioni del rapporto di Mario Draghi. Ma un conto sono le buone intenzioni, un altro come vengono attuate. E questo Omnibus potrebbe avere anche conseguenze negative sulla sovranità digitale dell’Ue e, alla fine, sulle imprese europee.

 

Il problema “sovranità” nasce dalle motivazioni che hanno spinto la Commissione a muoversi. Più che il rapporto Draghi, sono le minacce di Donald Trump ad aver convinto von der Leyen a fare marcia indietro su quanto fatto nel suo primo mandato. E’ accettabile? L’Ue al suo interno è divisa. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha un approccio radicalmente diverso da quello del cancelliere tedesco, Friedrich Merz. Il primo vuole proteggere l’Europa dai pericoli esterni, il secondo predica deregulation. Poco importa: la semplificazione della Commissione rischia di rafforzare ulteriormente i grandi attori americani e cinesi, perché sono loro gli oligopolisti (a volte monopolisti) di questi mercati.

 

Non siamo mai stati particolarmente entusiasti del Digital Services Act, del Digital Markets Act e dell’Ai Act, promossi nella precedente legislatura dall’ex commissario Thierry Breton. I tre provvedimenti erano nati con una forte ispirazione protezionista. Minare l’innovazione di altri attraverso regole complicate, nella speranza che i propri attori possano raggiungerli, non funziona quasi mai. Ma non tutto quello che c’è nel Dsa, nel Dma e nell’AI Act – e nemmeno nel Gdpr – è da buttare. Al contrario. Sono stati fissati princìpi e introdotte regole che oggi si rivelano lungimiranti di fronte agli attacchi alla democrazia e al mercato basato sulle regole. OpenAI, Meta o Grok devono essere lasciati liberi di sottrarre e usare tutti i dati personali che vogliono, visto come vengono manipolati i loro sistemi e i loro algoritmi? Immaginare una vita senza le finestre sui cookies può essere liberatorio, ma cosa succederà quando i dati personali sensibili finiranno nelle mani di un “data trader” cinese?

 

Semplificare dovrebbe significare rendere la vita più semplice agli innovatori, riducendo la burocrazia e scrivendo codici coerenti, e non sospendere la responsabilità dei colossi digitali che si trovano in posizione oligopolistica. Quello che sta facendo von der Leyen con l’Omnibus digitale – ma anche rinunciando ad applicare il Dma e il Dsa contro i giganti americani – alla fine potrebbe rivelarsi un regalo a chi vuole trarre beneficio da meno democrazia e meno concorrenza.