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Editoriali

In carcere la salute di Sansal peggiora

Redazione

Lo scrittore franco-algerino imprigionato da quasi un anno è una delle vittime collaterali della profonda crisi diplomatica tra Francia e Algeria, la più grave dai tempi della guerra d’indipendenza. Secondo Arnaud Benedetti è stato “trasferito nella clinica della prigione di Koléa” a causa del deterioramento delle sue condizioni

  

Il prossimo 16 novembre sarà già un anno da quando lo scrittore franco-algerino Boualem Sansal è stato arrestato all’aeroporto di Algeri per un’intervista al media francese Frontières sgradita al regime di Abdelmadjid Tebboune, presidente dell’Algeria. E le condizioni di salute del romanziere, che ha 81 anni ed è malato di cancro, continuano a deteriorarsi. “Secondo le nostre fonti, le condizioni di salute di Boualem Sansal sono peggiorate. Ha chiesto di essere ricoverato in ospedale”, ha dichiarato al Figaro Arnaud Benedetti, giornalista e fondatore del Comitato di sostegno internazionale a Boualem Sansal. Le informazioni, da Algeri, arrivano col contagocce. La moglie di Sansal è l’unica autorizzata a visitarlo nel carcere di Koléa, a 35 chilometri da Algeri, dove è rinchiuso.

 

“Da un anno è in cura per un cancro e ha fatto avanti e indietro tra l’ospedale Mustapha e la prigione di Koléa. Sembra inoltre che un’epidemia di Covid abbia colpito la prigione”, ha aggiunto Benedetti. Venerdì, secondo quanto riferito dal fondatore del comitato di sostegno, Sansal è stato “trasferito nella clinica della prigione di Koléa” a causa del deterioramento delle sue condizioni di salute. Condannato in appello a luglio a cinque anni di carcere e 500 mila dinari di multa per attentato all’unità nazionale, Sansal è una delle vittime collaterali della profonda crisi diplomatica tra Francia e Algeria, la più grave dai tempi della guerra d’indipendenza. Ad accrescere il pessimismo su una sua liberazione imminente è l’intervista rilasciata alla Tribune du dimanche a inizio ottobre dal rettore della Grande Moschea di Parigi Chems-Eddine Hafiz, ambasciatore informale di Algeri dopo il ritiro dell’ambasciatore algerino a Parigi nel luglio 2024 e molto vicino a Tebboune: “Ho fatto di tutto affinché potesse beneficiare di una misura di libertà provvisoria”, ha detto Hafiz, “ma non ci sono riuscito”.

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