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“Due-tre anni” di sostegno all'Ucraina. La richiesta di Zelensky all'Ue

Redazione

I ventisette non sembrano in grado di trovare un accordo sul prestito di riparazione usando gli attivi sovrani russi congelati. Ma altre opzioni europee non esistono. Tutte le alternative richiederebbero l’unanimità e Orbán è pronto a mettersi di traverso

Volodymyr Zelensky ieri ha chiesto ai suoi alleati europei di impegnarsi a sostenere finanziariamente il suo paese per altri 2-3 anni di combattimenti contro la Russia. “Ho detto ai leader europei che non combatteremo per decenni, ma che devono dimostrare che saranno in grado di stabilizzare finanziariamente il sostegno all’Ucraina per un certo periodo di tempo”, ha detto Zelensky: “Due-tre anni”. Quella del presidente ucraino è una forma di pressione e supplica di fronte alle difficoltà dell’Unione europea a trovare un accordo su un prestito di riparazione da 140 miliardi di euro usando gli attivi sovrani russi congelati.

 

Pressione, perché i ventisette non sembrano in grado di uscire dallo stallo registrato al Consiglio europeo la scorsa settimana a causa dell’opposizione del Belgio e dei dubbi di altri paesi. Supplica, perché l’Ucraina a marzo del 2026 si troverà senza soldi, incapace di pagare stipendi, pensioni e armi di cui ha bisogno per continuare a difendersi dalla Russia. Un accordo va trovato entro la fine dell’anno. Di fronte all’intransigenza del premier belga, Bart De Wever, il cui paese rischia di più sugli attivi congelati russi, il Consiglio europeo ha dato mandato alla Commissione di presentare “opzioni” per garantire il finanziamento dell’Ucraina per i prossimi due anni. Politico ha ipotizzato nuovi strumenti di debito comune. Ma, in realtà, altre opzioni europee non esistono. Lo ha confermato implicitamente Ursula von der Leyen, quando ieri ha sostenuto che la sua proposta è “giuridicamente valida, non triviale, ma valida”. Tutte le alternative richiederebbero l’unanimità e Viktor Orbán è pronto a mettersi di traverso. L’unica altra opzione possibile è nazionale: prestiti bilaterali all’Ucraina da parte degli stati membri. Il peso per i bilanci nazionali sarebbe più alto. Meglio dare al Belgio tutte le garanzie che chiede per condividere i rischi di un’operazione finanziariamente complicata, ma moralmente giusta.