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Dal Washington Post

La Russia usa la nostra tecnologia per i suoi sottomarini nucleari

Greg Miller

Società di facciata e cooperazione europea. Così Mosca ha costruito la sua rete di sorveglianza nell’Artico: sta proteggendo la propria flotta di sottomarini nucleari con apparecchiature high-tech acquistate da aziende statunitensi ed europee attraverso una rete di approvigionamento segreta

Secondo documenti finanziari e atti giudiziari recentemente emersi, oltre a fonti della sicurezza occidentale, la Russia sta proteggendo la propria flotta di sottomarini nucleari nell’Artico con un sistema di sorveglianza subacqueo costruito utilizzando apparecchiature high-tech acquistate da aziende statunitensi ed europee attraverso una rete di approvvigionamento segreta. Mascherando il proprio coinvolgimento dietro una serie di società di facciata, la Russia è riuscita a ottenere sistemi sonar sensibili, un drone subacqueo in grado di operare fino a 3.000 metri di profondità, sofisticate antenne sottomarine e una flotta di navi che si spacciavano per commerciali o di ricerca, mentre in realtà svolgevano compiti di installazione per l’esercito russo, secondo le fonti e i documenti.


Tutti questi elementi facevano parte di un progetto segreto, durato anni, per erigere una rete invisibile di sorveglianza attraverso il Mare di Barents e altre acque gelide dove operano i sottomarini russi armati di missili balistici intercontinentali, da impiegare in caso di conflitto nucleare con gli Stati Uniti, secondo documenti giudiziari tedeschi e fonti della sicurezza statunitense e occidentale. Il sistema di sorveglianza, chiamato “Harmony”, si basa su una costellazione di sensori posizionati sul fondale marino per rilevare i sottomarini statunitensi che entrano nei “bastioni” navali russi, ostacolando così i tentativi occidentali di rintracciare o, in caso di guerra, distruggere i sottomarini russi progettati per garantire a Mosca la capacità di lanciare un attacco nucleare anche se i suoi silos terrestri fossero disattivati, spiegano gli esperti navali.


La misura in cui Mosca ha fatto affidamento su fornitori statunitensi ed europei per i componenti sensibili del sistema Harmony, così come i dettagli principali della rete di approvvigionamento illecita impiegata, non erano mai stati riportati prima. Le rivelazioni emergono da un progetto giornalistico chiamato Russia Secrets, che coinvolge il Washington Post e un consorzio di testate europee. I risultati mostrano come la Russia sia riuscita per anni ad aggirare le sanzioni occidentali e i controlli sulle esportazioni per rafforzare un pilastro della propria strategia nucleare.
Il fallimento dei governi e delle aziende occidentali nel prevenire l’acquisizione da parte della Russia di tecnologie marittime tanto sensibili ha compromesso la sicurezza degli Stati Uniti e dei loro alleati della Nato, secondo esperti e attuali ed ex funzionari navali.


Harmony rafforza la capacità della Russia di far uscire e rientrare i propri sottomarini nucleari “senza essere rilevati, disturbati o intercettati”, ha dichiarato Bryan Clark, ex alto funzionario navale e ufficiale di sottomarini statunitense, oggi direttore del Center for Defense Concepts and Technology dell’Hudson Institute. “E’ il tentativo della Russia di ridurre la capacità americana di entrare, sorvegliare le aree intorno alle basi sottomarine e seguire i sottomarini dal punto di partenza”. […] Al centro della rete di approvvigionamento del progetto Harmony c’era una società, la Mostrello Commercial Ltd., con sede a Cipro – membro dell’Ue – che fungeva da copertura per il complesso militare-industriale russo, movimentando decine di milioni di dollari in acquisti di apparecchiature sensibili, secondo i documenti giudiziari e altre carte. La Russia non ha risposto alle richieste di commento. Il ruolo di Mostrello come società di facciata russa coinvolta nel progetto Harmony è emerso durante un processo in Germania, quest’anno, contro un cittadino russo condannato per aver coordinato gli acquisti per l’azienda cipriota in violazione delle leggi commerciali tedesche. Secondo funzionari statunitensi, la Germania era stata avvisata dell’operazione di approvvigionamento russa dalla Cia nel 2021. La Cia ha rifiutato di commentare. Dopo che le autorità tedesche hanno perquisito i siti legati alla rete e arrestato un sospetto chiave lo scorso anno, il dipartimento del Tesoro statunitense ha annunciato sanzioni contro Mostrello e altre società collegate al governo o all’esercito russo.


Quando a fine settembre i giornalisti dell’emittente pubblica olandese KRO-NCRV hanno visitato la sede di Mostrello a Cipro, hanno trovato un ufficio apparentemente abbandonato in fretta, senza dipendenti sul posto, con la porta principale socchiusa e il pavimento ricoperto di spazzatura. I dirigenti della società non hanno risposto alle richieste di commento da parte del Post. […] I documenti tracciano le transazioni di Mostrello per oltre un decennio, coinvolgendo aziende negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Norvegia, Svezia, Italia e altri paesi membri della Nato. In risposta alle domande della stampa, molti rappresentanti di queste aziende hanno dichiarato di non aver violato consapevolmente alcuna legge o restrizione all’esportazione, e di aver ricevuto assicurazioni da Mostrello che gli acquisti erano destinati a scopi civili o commerciali. Tuttavia, in alcuni casi i documenti mostravano segni evidenti del coinvolgimento russo. […] Il direttore dei servizi segreti norvegesi, il viceammiraglio Nils Stensones, ha dichiarato, rispondendo a domande sul sistema Harmony, che la Russia ha lavorato per stabilire “reti di approvvigionamento complesse con aziende europee legittime come punti di contatto”, una pratica che “nasconde parte della catena di fornitura e maschera l’utilizzatore finale russo”. I servizi segreti statunitensi e alleati hanno monitorato gli sforzi russi per costruire Harmony nell’ultimo decennio, ma i dettagli chiave – inclusa la posizione delle catene sonar – restano classificati e non sono stati resi pubblici.


Seguire i movimenti delle navi acquistate da Mostrello fornisce però indizi sui confini del sistema di sorveglianza: una barriera semicircolare che va da Murmansk verso est fino a Novaya Zemlya e poi a nord fino a Franz Josef Land, un arcipelago russo nell’Oceano artico. La Flotta del Nord russa, così come le sue principali basi sottomarine, si trovano dietro questo cordone. Qualsiasi sottomarino occidentale che attraversi questa linea rischia di essere individuato.
I sensori aiuterebbero inoltre i comandanti dei sottomarini russi a capire se le loro unità vengono seguite e a compiere manovre evasive – una tattica nota tra gli esperti navali come “delousing”, ovvero “ripulitura”. “Se temi che qualcuno ti stia seguendo, passi sopra un sensore in un momento noto,” spiega Tom Stefanick, esperto di strategia e tecnologia navale al Brookings Institution. “Se qualcuno ti segue, dovrà passare anche lui sopra quel sensore, e verrà rilevato”. Secondo i documenti, Mostrello ha acquistato sonar che possono essere montati sugli scafi delle navi per mappare il fondale, consentendo agli equipaggi di installare sensori e boe del sistema Harmony. “Questi sensori funzionano meglio se li si posiziona sul fianco di una montagna sottomarina o su una dorsale, in modo che guardino verso l’acqua”, ha detto Clark. Mostrello ha inoltre acquistato centinaia di chilometri di cavi in fibra ottica e antenne subacquee di fabbricazione occidentale che, secondo gli esperti, potrebbero essere utilizzati per trasmettere segnali dai sensori alla superficie, dove vengono raccolti e analizzati i dati di sorveglianza.


L’esposizione della rete Mostrello mette in evidenza quanto la Germania continui a dipendere dall’intelligence statunitense. Un funzionario della sicurezza tedesco ha testimoniato durante il processo di Francoforte che “un servizio partner straniero” aveva già segnalato la rete di approvvigionamento nel 2021, ma che la Germania non aveva agito fino a dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia. L’imputato del processo, Alexander Shnyakin, 56 anni, originario del Kirghizistan e residente in Germania, è stato condannato per aver coordinato gli acquisti di Mostrello in violazione delle leggi commerciali tedesche e condannato a cinque anni di carcere. Shnyakin è tuttora detenuto in attesa dell’appello.


I componenti ordinati da Mostrello venivano spesso inizialmente consegnati a indirizzi in Germania, un espediente che riduceva i controlli da parte dei fornitori.  […]   Nel processo, le autorità tedesche hanno descritto Mostrello come una copertura per una società di Mosca, la Upravelenie Perspektivnyh Tecknologij (UPT). Le pagine archiviate del sito web dell’azienda mostrano che negli ultimi due decenni essa ha lavorato con i servizi di sicurezza e l’esercito russi, elencando tra i clienti l’FSB (i servizi interni) e l’SVR (i servizi segreti esterni).
Il complesso di uffici in cui aveva sede Mostrello a Cipro ospita almeno un altro inquilino noto: tra le insegne compare quella della società ucraina Burisma, compagnia del gas che aveva assunto Hunter Biden, figlio del presidente statunitense Joe Biden, nel proprio consiglio di amministrazione. Burisma è finita al centro di intrighi politici a Washington che hanno portato al primo impeachment di Trump, dopo i suoi tentativi di fare pressioni sull’Ucraina per avviare un’indagine che potesse danneggiare politicamente Biden.

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