FOTO ANSA

diplomazia

La Bolivia torna amica di Israele

Maurizio Stefanini

Il presidente eletto Rodrigo Paz annuncia il ripristino delle relazioni diplomatiche. Il ministro degli Esteri israeliano Sa'ar: "interesse reciproco di aprire un nuovo capitolo". Il Movimento al Socialismo di Morales aveva limitato le relazioni nel 2009
 

Con la fine di quasi un ventennio di potere del Movimento al Socialismo (Mas) di Evo Morales, la Bolivia riapre le relazioni con Israele. “Ho appena parlato con il presidente eletto della Bolivia, Rodrigo Paz, e mi sono congratulato con lui per la sua straordinaria vittoria elettorale”, ha twittato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar. “Nella nostra conversazione, ho ricordato la storia delle relazioni tra Israele e il popolo ebraico con la Bolivia. Dopo due decenni di relazioni tese, è giunto il momento di ripristinare i nostri buoni rapporti. Il tema centrale della nostra conversazione è stato l’interesse reciproco di aprire un nuovo capitolo e rinnovare le relazioni diplomatiche tra i nostri paesi”.  


Alleato del Venezuela chavista, oltre che di Cuba, Russia, Cina e anche dell’Iran, Evo Morales nel 2009 aveva limitato le sue relazioni con Israele, dicendo anche che avrebbe denunciato lo stato ebraico alle corti internazionali. Nel 2014 ci fu un passo ulteriore con la dichiarazione di Israele come “stato terrorista”, e l’imposizione di visti ai cittadini israeliani. Nel 2019, con la fuga di Evo Morales, il governo ad interim di Jeanine Áñez aveva ripreso i rapporti, ed erano rimasti anche dopo che alle elezioni del 2020 il Mas era tornato al potere con Luis Arce. Ma erano stati interrotti di nuovo il 31 ottobre 2023. Tutti i candidati di opposizione avevano promesso di ristabilirli, come avevano promesso di ristabilire quelli con gli Stati Uniti, che erano rimasti a livello di incaricati di affari da quando nel 2008  Morales aveva espulso l’allora ambasciatore americano Philip Goldberg e la Dea, accusandoli di cospirazione. 


In Venezuela anche Chávez aveva ritirato l’ambasciatore in Israele nel 2006 e rotto le relazioni nel 2009, e María Corina Machado, dopo avere ricevuto il Nobel per la Pace, si è sentita al telefono con Netanyahu. Questa dipendenza delle relazioni tra paesi latinoamericani e Israele dalle alternanze politiche interne sembra dimostrata anche dall’Argentina, che pure le relazioni formali non le ha interrotte mai. Ma i governi con Cristina Kirchner avevano sviluppato strette relazioni con Teheran . Milei non solo è invece vicinissimo a Netanyahu, ma con lui l’Iran è stato definito “stato terrorista”. 

Di più su questi argomenti: