Editoriali

Cosa sfugge a Vance su Gaza

Redazione

Tra pressioni interne a Israele e timori dei paesi arabi, gli Stati Uniti cercano di far rispettare il cessate il fuoco, ma la fase due del piano Trump è ancora molto vaga. A volere Hamas fuori dalla Striscia non è solo Israele. Il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, scalpita

 

Il vicepresidente americano, J. D. Vance, ha trascorso la giornata fra Gerusalemme e Tel Aviv. È il meno filoisraeliano dell’Amministrazione Trump, per questo la sua visita avrebbe potuto mostrare il lato meno conciliante degli Stati Uniti. Vance ha portato la linea del presidente: il cessate il fuoco deve reggere e per fare in modo che Hamas riconsegni i corpi dei rapiti ci vorrà tempo. Secondo il New York Times, gli americani temono che il premier israeliano Benjamin Netanyahu voglia riprendere i combattimenti per calcoli di politica interna, minacciato dai due ministri da sempre contrari all’accordo che sono rimasti nel governo: il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e quello delle Finanze Bezalel Smotrich. Riprendere i combattimenti per Israele, nonostante l’accordo lo preveda, sarebbe un peso e un sacrificio difficili da spiegare in questo momento agli israeliani, anche se le ragioni di sicurezza legate alla minaccia di Hamas nella Striscia sono chiare a tutti.

 

Il piano di Trump continua a essere ancora molto vago nella sua fase due, che dovrebbe cominciare quando i terroristi avranno restituito tutti i corpi recuperabili. Per il momento non è chiaro come gli americani intendano mantenere l’accordo vivo, che è pericolante ed è evidente e che servono risposte sulle misure da prendere contro Hamas. Il punto è che non si tratta soltanto di una questione israeliana, ma anche di tutti i paesi arabi che sono legati all’accordo e che, diversamente dal Qatar e dalla Turchia, voglio che il movimento di terroristi sia smantellato. A guardare il futuro dell’accordo con preoccupazione è anche il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, che il 18 novembre andrà alla Casa Bianca. L’unico modo per rendere durevole l’accordo è considerarlo così come è nato: un accordo regionale che serve gli interessi del medio oriente. Con Hamas la sua realizzazione è impossibile e c’è soltanto un modo per arrivare a una soluzione: smettere di fingere che il futuro di Gaza sia una questione israeliana.