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Lo shipping scommette sul deal tra Israele e Hamas

Redazione

Le azioni di Maersk e Zim in calo, ai minimi negli ultimi tre mesi: significa che la tregua degli houthi è vicina. L’accordo di Sharm el Sheikh spinge gli investitori a scommettere su una più rapida riapertura del Canale di Suez

Sui mercati finanziari si scommette sul successo dell’accordo per il cessate il fuoco a Gaza, in particolare nel settore dello shipping. Giovedì, poco dopo l’annuncio dell’intesa, le azioni del gigante del settore Maersk sono scese del 2 per cento e ieri quelle di Zim sono calate di oltre il 5 per cento, ai minimi negli ultimi tre mesi. Il dato è in controtendenza rispetto a quanto avvenuto dall’ottobre del 2023 a oggi, da quando i terroristi houthi hanno dichiarato guerra a Israele e all’occidente chiudendo il passaggio nel Mar Rosso. La gran parte dei cargo è stata costretta a circumnavigare l’Africa, allungando rotte e costi, che hanno finito per gravare sui clienti e sui consumatori finali.

 

Per le compagnie di shipping, invece, la deviazione aveva portato a un’impennata nel valore delle azioni sui mercati finanziari. Si potrebbe dire che le brutte notizie sono talvolta buone notizie per compagnie come Zim, Maersk o Hapag-Lloyd, che solo lo scorso febbraio avevano registrato una crescita nel valore delle azioni rispettivamente del 21, 18 e 15 per cento. Ora però l’accordo di Sharm el Sheikh spinge gli investitori a scommettere su una più rapida riapertura del Canale di Suez, accorciando le rotte, immettendo maggiori volumi di carico nel mercato e di conseguenza abbassando il valore delle azioni. Il futuro della navigazione attraverso lo Stretto di Bab el Mandab è però ancora tutta da decifrare. Venerdì gli houthi hanno organizzato la loro 104esima manifestazione a Sana’a per esaltare la loro personale guerra a Israele. E’ stata intitolata manifestazione “della vittoria” per celebrare quella che definiscono la sconfitta dello stato ebraico dopo l’accordo su Gaza. “Continueremo a vigilare sul rispetto del cessate il fuoco, pronti a rientrare in azione”, ha avvertito il leader dei terroristi, AbdulMalik al Houthi. Una minaccia latente che, secondo gli analisti finanziari, sarebbe credibile e che potrebbe indurre le compagnie di navigazione ad attendere ancora qualche mese prima di riprendere effettivamente le rotte verso Suez.

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