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Editoriali

L'Ue valuta di limitare gli spostamenti dei diplomatici russi

Redazione

Le attività ibride di Mosca spingono l'Unione europea a pensare a nuove sanzioni non solo economiche. Il documento visto da Euronews e Financial Times

L’Unione europea sta valutando una proposta che limiterebbe gli spostamenti dei diplomatici russi all’interno del blocco, secondo un documento inserito nel 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, attualmente in fase di negoziazione, visionato sia da Euronews sia dal Financial Times. Il piano riguarderebbe membri delle missioni diplomatiche e consolari, compreso personale amministrativo, tecnico e familiari. I diplomatici russi dovrebbero notificare almeno 24 ore prima ogni viaggio o transito verso un altro stato membro, indicando data, mezzo di trasporto e punto di ingresso/uscita. Lo stato ricevente potrebbe autorizzare o vietare il passaggio.

 

Il paese che più si è attivato per accelerare l’introduzione di questo tipo di sanzioni contro Mosca è la Repubblica ceca, spinta dalle numerose attività ibride russe sul suo territorio, tanto che già da qualche tempo il ministro degli Esteri Jan Lipavský ha vietato l’ingresso ai diplomatici russi privi di accreditamento a Praga. L’idea era inizialmente contrastata da alcuni stati membri come l’Ungheria, preoccupati per il dialogo con Mosca, ma lo scetticismo è praticamente scomparso – con l’eccezione della Slovacchia – visto l’aumento delle sospette operazioni di sabotaggio attribuite alla Russia come incendi, cyberattacchi, danni alle infrastrutture europee ma soprattutto le continue incursioni di droni. La tensione potrebbe perfino aumentare, dopo la decisione di Trump di dare il via libera all’invio di missili Tomahawk dall’America all’Ucraina

 

Da tempo i servizi di sicurezza europei segnalano che gli agenti russi sotto copertura diplomatica sono difficili da monitorare una volta oltrepassati i confini interni dell’Ue. In passato, la Repubblica Ceca ha espulso diplomatici russi accusati di spionaggio, ma molti restano accreditati in Austria, che gli permetteva di muoversi liberamente fino al 30 settembre scorso, quando ha espulso un diplomatico russo sospettato di aver ricevuto segreti industriali dall’azienda petrolifera Omv.

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