
Foto Ansa
il fronte occidentale
Finirà male, e sarà colpa della follia occidentale che ha sposato la causa sbagliata
Tutti invocano la fine del massacro però, anziché plaudire all’iniziativa di pace americana, appoggiano talmente tanto Hamas che non si vede per quale ragione i terroristi dovrebbero cedere, visto che tutti sono con loro
I consensi per la Palestina, gli striscioni che inneggiano al 7 ottobre (ma non sono apologia di terrorismo bensì – mi dicono – sono soltanto pubblicità di un dentifricio, così come lo sarebbe un cartello plurifotografato, dove si invitano gli italiani a impiccare i sionisti) possiedono un effetto persuasivo tale, che finisce che uno spende tutti i pomeriggi in cerca del modulo di iscrizione a Hamas. Le persone anziane, quelle diversamente vive, ricorderanno lo strafamoso scherzo fatto a un ignaro bidello (si chiamava per davvero Mario Magnotta) il quale, dopo aver ricevuto l’ennesima telefonata beffarda, protestava esclamando “m’iscrivo ai terroristi!”.
Non ho mai pensato che tutto questo diventasse vero, e quando Oscar Wilde diceva che la vita imita l’arte, pensavo che avesse abusato degli alcolici. Sennonché, ora tutti maledicono Israele e lodano Hamas, forse perché essere contemplati e inclusi dal diritto europeo (Regolamento di esecuzione (Ue) 2025/1578 del Consiglio, del 29 luglio 2025, relativo a misure restrittive specifiche, contro determinate persone e entità, destinate a combattere il terrorismo) è uno status symbol che, come recitava uno slogan del dopobarba, è per alcuni, ma non per tutti. Sta di fatto che in giro vi è un entusiasmo mai visto, nemmeno in occasione dei mondiali di calcio del 1982. Forse questo entusiasmo somiglia a quello che evocava Alberto Sordi, quando raccontava di essersi trovato a piazza Venezia il 10 giugno 1940, quando il Duce dichiarò la guerra e tutti erano entusiasti, quasi li avessero decuplicato lo stipendio. Purtroppo, tutta questa follia mi ricorda l’emozione delle sceneggiate napoletane, solo che i partenopei sanno che l’attore finge di soffrire, ma in realtà sta pensando ad appartarsi con qualche ragazza senza che la moglie lo sappia. Qui invece sono veramente seri.
Provo un senso d’angoscia dinanzi al radicamento strutturale dell’odio antisemita: un noto filosofo scrive sui social che Israele controlla gli Usa, una frase che pertiene di diritto a Mein Kampf, in televisione un ex parlamentare dice che le Comunità ebraiche non vogliono convivere coi palestinesi, frase priva di senso comune, nondimeno velenosa, una scrittrice evoca la morte di tutti gli ebrei del mondo, e sembra più un desiderio che una profezia. Credevamo che il sionismo fosse superato, ma d’un tratto scopriamo quanto sia attuale.
Tutti invocano la fine del massacro però, anziché plaudire all’iniziativa di pace americana, appoggiano talmente tanto Hamas che non si vede per quale ragione i terroristi dovrebbero cedere, visto che tutti sono con loro. Finirà male, ma non sarà colpa di Hamas, ma della follia occidentale, che sposa la causa sbagliata e lo fa con entusiasmo. Mi dispiace soltanto che questo fronte antisraeliano si permetta il lusso di prenderci solennemente per i fondelli, dicendo di amare i palestinesi, quando invece li stanno distruggendo. E tutto ciò perché questa follia totalitaria da anni Trenta, dove si castiga e si picchia chi la pensa diversamente, si risolve in un conflitto d’interessi, dove l’odio per Israele si risolve nel negare ai gazawi il futuro migliore che discenderebbe dal progetto di pace. Gli studiosi veri – qualcuno sarà pur rimasto – dovrebbero spiegarci perché l’umanità abbia talmente bisogno della demonologia, da boicottare la pace solo perché è stata proposta da Donald Trump. Churchill disse ai Comuni che se Hitler avesse invaso l’inferno, avrebbe fatto un bel discorso in favore del Diavolo. Solo che Winston Churchill era una persona normale.