
(foto EPA)
stati uniti
Mentre i partiti si incolpano reciprocamente dello shutdown, Trump inizia a tagliare fondi
Il presidente vuole approfittare del blocco delle attività amministrative per fare licenziamento permanenti e portare a termine il lavoro del DOGE. Intanto come ritorsione ha stoppato alcuni progetti infrastrutturali che riguardano lo stato di New York, da cui provengono i leader democratici al Congresso Jeffries e Schumer
A pochi giorni dall’inizio dello shutdown, il blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti, il presidente Trump ha dichiarato che si troverebbe di fronte a un’opportunità mai vista per tagliare le “agenzie federali democratiche”. Ieri si è confrontato con Russell Vought, direttore dell’Ufficio del Bilancio e una delle principali menti di Project 2025, il piano radicale per un governo conservatore fortemente improntato sull’esecutivo, per discutere dei possibili licenziamenti nel settore pubblico. Di norma, un presidente ha la facoltà di decidere come allocare la forza lavoro, che non viene pagata, durante uno shutdown, ma Trump vorrebbe utilizzare lo scontro politico per fare licenziamenti permanenti, trasformando radicalmente l’apparato statale e portando a termine il lavoro iniziato da DOGE, il dipartimento che è stato guidato da Elon Musk, all’inizio della sua presidenza.
In attesa che Vought annunci come vuole ricostituire il settore pubblico, dato che ha affermato di prendersi qualche giorno per annunciare i licenziamenti, Trump ha già bloccato alcuni investimenti chiave per il Paese in sedici stati, tutti a guida democratica. Il tentativo è quello di costringere la minoranza a sedersi al tavolo e approvare la legge di bilancio repubblicana senza alcun emendamento. Una mossa non condivisa da tutti i membri del suo partito, che da un lato incolpano i democratici di aver voluto lo shutdown, ma dall’altro ritengono che tagliare unilateralmente progetti che sono condivisi dalla maggioranza dei cittadini avrà un costo politico per i repubblicani che fanno campagna in quegli stati. Inoltre, il messaggio dell’opposizione, che dice di essere ricorsa all’arma dello shutdown per cercare di mantenere alcuni sconti sulle assicurazioni sanitarie che il nuovo bilancio avrebbe tagliato, rischia di essere vincente anche secondo gli stessi sondaggisti repubblicani. Trump, infatti, ha costruito una campagna elettorale attaccando i democratici per il costo della vita sempre più alto: se il bilancio passerà così com’è, tra qualche mese le assicurazioni sanitarie di molti americani costeranno di più, e potrebbe essere difficile da giustificare per la Casa Bianca.
Nel frattempo, però, Trump sta bloccando infrastrutture chiave: tra le più importanti, ha congelato 8 miliardi di investimenti in rinnovabili, definiti da Vought parte di un’agenda climatica “di sinistra” e 18 miliardi in progetti infrastrutturali importanti per lo Stato di New York, che riguardano l’allungamento di una linea metropolitana e un nuovo ponte di collegamento con il confinante stato del New Jersey. Proprio quest’ultima opera, che il presidente ha bloccato come ritorsione verso i leader democratici al Congresso, Jeffries e Schumer, che provengono entrambi da New York, rischia di avere ricadute sulle prossime elezioni di novembre in New Jersey, in cui c’è in palio la carica di governatore. La candidata democratica, Mikie Sherrill, che è stata eletta alla Camera proprio con una piattaforma politica che dava molta importanza a quest’opera pubblica, attacca apertamente il candidato repubblicano, Jack Ciattarelli, di essere troppo vicino a un presidente che taglia un progetto fondamentale per i cittadini del New Jersey per pura vendetta politica. Per contro, Ciattarelli incolpa il radicalismo del partito di Sherrill, che ha voluto lo shutdown, per il blocco dell’opera. Una dinamica che vediamo simile anche in Virginia, dove risiedono molti dipendenti pubblici che lavorano nella capitale, in cui la candidata democratica a governatrice, Abigail Spanberger, ha accusato il suo avversario di difendere tagli inaccettabili.
Secondo un sondaggio Marist Poll, oggi i cittadini americani sarebbero propensi, seppur con uno scarto minimo, a incolpare maggiormente i repubblicani dello shutdown: la situazione resta però fluida e le elezioni che si svolgeranno tra un mese saranno un test per capire, in questi rimbalzi di colpa dei partiti, quali sono le opinioni della cittadinanza.