
(foto Getty)
editoriali
Altri droni su Monaco. Putin non fermerà le sue provocazioni
L'incidente è il primo in un aeroporto della Germania, dopo i casi in Polonia, Estonia e Danimarca. Più c’è il caos più il Cremlino ci guadagna
Ci risiamo. Ieri sera l’aeroporto di Monaco di Baviera, in Germania, è stato chiuso per precauzione a causa dell’avvistamento di droni non identificati. Lo scalo è stato riaperto dopo qualche ora, questa mattina, ma soltanto dopo almeno 15 voli dirottati su altri aeroporti, 17 voli pronti a decollare rimandati e una situazione caotica che ha coinvolto circa 3.000 passeggeri. L’incidente è il primo in un aeroporto in Germania, ma è l’ultimo di una serie di avvistamenti di droni in tutta Europa nelle scorse settimane. Altri aeroporti in Danimarca, Norvegia e Polonia hanno sospeso i voli a causa dell’attività di droni non identificati. Per ora le autorità europee non hanno potuto collegare e attribuire direttamente le responsabilità di queste azioni, ma le intelligence nazionali hanno un sospettato: il Cremlino. Putin è l’unico leader ad avere le capacità tecniche oltre che l’interesse di destabilizzare le società europee e creare il caos.
La Commissione europea, in coordinamento con la Nato, sta cercando di creare il cosiddetto “muro anti droni” che funzioni anche come deterrente, ma la verità che tutti in queste ore sussurrano è che ci vorrà molto tempo prima di avere un sistema di sicurezza economico ed efficace contro questa guerra ibrida russa, e soprattutto: Putin non si fermerà. Durante le manifestazioni a favore della Palestina di questi giorni in Italia, si è letto e sentito praticamente ovunque, tra i gruppi dei collettivi, gridare slogan contro la Nato. E’ il tic ben noto degli antisistema italiani – la causa palestinese è solo un pezzo della narrazione in cui il malvagio si trova a occidente, mentre Russia, Cina e suoi alleati sono i salvatori della storia. Al Cremlino le manifestazioni di questo tipo sono molto ben accolte: servono a sviare l’attenzione da provocazioni che si intensificano, sono sempre più simili ad atti ostili e ci interessano in prima persona. E’ anche per questo che Putin non smetterà di provocare l’Europa anche solo perché può farlo, almeno fino a quando la società civile non si sveglierà davvero.