
Il presidente americano Donald Trump all'Onu (foto Ap, via LaPresse)
Quando Trump c'azzecca (aiuto!)
Tutto quello che Trump non ha sbagliato all'Onu (scale mobili comprese)
Senso dell’umorismo, aerei e altre scene incredibili in diretta dall’Onu. Il comunicato di The Donald è indimenticabile, resterà negli annali come il Rubicone di Cesar
A volte uno non sa dove si sia rifugiato il suo cuore. A volte la tua stessa sensibilità ti sfugge o addirittura dubiti che esista. Spesso ti ripeti che c’è poco da ridere. Ma stavolta, quando Trump ha emesso il comunicato, dopo un sublime discorso all’Onu, ho trovato il mio cuore e ho pianto sulla riva del lago di sense of humour in cui la mia sensibilità era annegata a forza di ripetermi la fermissima convinzione che Trump sia l’Anticristo, e qualcosa di più (ribadisco). Dunque, dopo averne azzeccate ben quattro in una sola volta, che l’Onu è una ciofeca, che il riscaldamento globale è la più grande truffa di tutti i tempi, che gli aerei di Putin vanno abbattuti, che Zelensky può arrivare a Mosca, anche se ha scambiato l’Armenia per l’Albania e ha pronunciato Azerbaigian per Azerbaigian, bè, il comunicato di The Donald è indimenticabile, resterà negli annali come il Rubicone di Cesare, l’aspide di Cleopatra, la fondazione di Roma eccetera. Veni vidi vici.
Allora. Un comunicato ufficiale dice che la scala mobile del Palazzo di vetro si è improvvisamente bloccata, e specifica: fortuna che Melania e io eravamo abbrancati al corrimano, perché altrimenti avremmo preso una tremenda facciata su quegli scalini alti e aguzzi. Prosegue dicendo che il teleprompter, cioè il gobbo, ha smesso di funzionare per quindici minuti, e invece del testo del discorso si vedeva uno sfondo nero, ma lui è andato avanti e in pochi sarebbero riusciti a compiere l’impresa di leggere un testo scritto in quei quindici minuti. Infine nota che la ricezione audio era muta, solo chi aveva le cuffie della traduzione simultanea poteva sentire quello che davanti a miliardi di persone lui aveva da dire su pace guerra economia golden age Europa all’inferno eccetera. Finito il discorso ha domandato a Melania come era andata e lei ha risposto che non aveva sentito una sola parola.
Uno il senso dell’umorismo ce l’ha o non ce l’ha. Lui purtroppo ce l’ha. E quando non ce l’ha lo sostituisce con il mistero buffo del comico involontario. Irresistibile. D’altra parte ogni suo discorso ricorda il celebre detto di Totò: “C’è chi può e chi non può. E io può”. Infatti ha aggiunto che ha incaricato di un’indagine i servizi segreti, perché tre indizi fanno quasi una prova. E miliardi di persone con il senso dell’umorismo hanno pensato al burlone che ha bloccato la scala mobile, ha sabotato il teleprompter e ha silenziato il presidente di fronte al mondo intero. E siccome i misfatti devono avere delle conseguenze, è il nuovo mantra dell’Amministrazione, si può immaginare una decurtazione dei finanziamenti generosi di cui l’Onu gode o un’ondata di deportazioni di personale diplomatico e funzionari dell’Unrwa. Il teatro dell’assurdo però supera il comico, anche involontario. Controllate su Wiki se non ci credete. La scienza di Alfred Jarry e del suo Ubu Roi, prototipo a cavallo di Otto e Novecento della tonteria al potere, “capitano dei Dragoni, officiale di fiducia di re Venceslao, decorato con l’ordine dell’Aquila Rossa di Polonia, ex re d’Aragona, conte di Sandomir”, è la patafisica. Che secondo il critico Alfredo Giuliani “è la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità”. Sembrava complicato e avanguardistico, finché non sono arrivati la scala mobile, il teleprompter e il microfono muto che silenzia il re del mondo.

Lo scenario
Putin invade i cieli della Nato


L'esclusiva del Washington Post