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Editoriali

Gli spari sull'agenzia anti immigrazione

Redazione

Molti politici repubblicani hanno velocemente attribuito la causa dell’attacco al linguaggio d’odio "dell'estrema sinistra" verso la polizia responsabile di arrestare, detenere ed espellere i migranti irregolari nel paese

Nelle prime ore di mercoledì mattina, a Dallas, una persona ha aperto il fuoco su un centro di detenzione per migranti irregolari gestito dall’Ice, l’agenzia federale responsabile del controllo delle frontiere e dell’immigrazione. Secondo le prime comunicazioni, ci sono due morti e un ferito, tutti tra i detenuti: nessun agente è stato colpito. L’attentatore, che ha sparato da un edificio vicino, si sarebbe tolto la vita subito dopo l’attacco. Il direttore dell’Fbi Kash Patel ha postato su X la foto di alcuni proiettili che sarebbero stati ritrovati vicino al luogo da cui l’uomo ha sparato. Sopra uno di questi si leggono in blu le parole “Anti Ice”, che evidenzierebbero una probabile motivazione politica contraria alle strette trumpiane sull’immigrazione.

 

L’Fbi ha riferito che ritiene l’attentato un atto di violenza mirata, ma non ha fornito dettagli aggiuntivi sulle motivazioni. Molti politici repubblicani hanno velocemente attribuito la causa dell’attacco a un linguaggio d’odio verso la polizia responsabile di arrestare, detenere ed espellere i migranti irregolari nel paese: la segretaria alla Sicurezza nazionale, Kristi Noem, ha scritto su X che la “retorica di violenza dell’estrema sinistra ha conseguenze”, senza mai citare il fatto che i morti sarebbero i detenuti, mentre il governatore del Texas Greg Abbott ha affermato che “questo non fermerà la deportazione degli irregolari”. L’edificio colpito fungeva sia da ufficio amministrativo, in cui le persone si recavano per conoscere lo status delle loro domande d’asilo, sia per la detenzione rapida, di massimo dodici ore, in attesa di smistamento verso centri che prevedono la possibilità di lunghi periodi di detenzione. Negli ultimi mesi, però, come riportato dal Washington Post, le persone venivano trattenute per giorni, anche fino a trenta in una singola stanza. Non sono state rivelate le generalità di morti e feriti.

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