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in America

La cacciata di Jimmy Kimmel da Abc è l'ennesimo gesto di riverenza nei confronti di Trump

Stefano Pistolini

Il presentatore è stato cacciato per aver detto che "molti nella terra dei Maga lavorano per trarre profitto dall'omicidio di Kirk". In America ormai, la televisione, per non perdere soldi, clienti e commesse, ha iniziato a fare quello che dice il presidente

E alla fine non restò nessuno. Come i dieci piccoli indiani di Agatha Christie, le voci polemiche della televisione americana, in particolare quella dei “late show” - i talk notturni con ospiti e monologhi comici, sovente sull’attualità politica - cadono una dopo l’altra. E i loro programmi vengono terminati nel giro di pochi mesi (Stephen Colbert su Cbs) o di poche ore (Jimmy Kimmel, ieri, con effetto immediato). Sono le onde d’urto provocate dall’omicidio di Charlie Kirk e dal successivo, fragoroso innalzamento della repressione della libertà di parola in America, propugnato attivamente dalla Casa Bianca, propagandato dai post di Trump sul social Truth, amplificato dalle dichiarazioni barricadere del suo vice JD Vance, o del consigliere presidenziale Stephen Miller e supinamente messa in atto da aziende impegnate nel tenersi alla larga dalle liste nere. L’ultima in ordine di tempo a iscriversi a questa allucinante galleria di sottomissione è la Disney, proprietaria della rete televisiva Abc, il cui host di maggior prestigio e popolarità è (o era) Jimmy Kimmel, adesso titolare di una posizione di disoccupato,

 

La decisione di sospendere Kimmel è arrivata dopo che Nexstar Media, uno dei maggiori proprietari di emittenti televisive locali negli States (affiliate alla Abc), ha dichiarato di "non condividere affatto" i commenti espressi da Kimmel nel suo tradizionale stand up d’apertura e di voler interrompere la messa in onda dello show, facendo sapere che stasera, venerdì, al suo posto sarà programmata una trasmissione commemorativa della figura di Charlie Kirk. Il presidente della Federal Communications Commission, Brendan Carr, ha ringraziato Nexstar "per aver fatto la cosa giusta: "Le emittenti locali hanno l'obbligo di servire l'interesse pubblico ed è importante che respingano le programmazioni non adeguata alle esigenze della comunità".

 

Trump ha commentato la decisione con un post, definendola "un'ottima notizia per l'America" e felicitandosi con Abc per il coraggio dimostrato. Spingendosi poi a pronunciare una fosca minaccia rivolta ai superstiti dell’ormai sparuta pattuglia di conduttori di late show: "Questa notizia lascia in gioco solo Jimmy e Seth, due perdenti assoluti, su Fake News NBC", ha scritto, mettendo nel mirino i conduttori serali della terza rete nazionale, la Nbc, ovvero Jimmy Fallon e Seth Meyers, anche loro iscritti al fronte comico anti-Trump.

 

La caduta di Kimmel si è originata durante il monologo di lunedì sera, allorché il conduttore ha detto: "Questo fine settimana abbiamo toccato il fondo, con la banda Maga che descrive il ragazzo che ha ucciso Charlie Kirk come qualcosa di diverso da uno di loro e fa di tutto per trarne vantaggio politico… Molti nella terra dei Maga lavorano per trarre profitto dall'omicidio di Kirk", definendo una “completa stronzata” il dato statistico espresso nei giorni scorsi da JD Vance riguardo all’affiliazione a gruppi di estrema sinistra dei responsabili di atti di terrorismo domestico e stragismo.

 

Questo “Kimmel Out” costituisce l’ennesimo gesto di riverenza nei confronti di Trump e dello spietato diktat che ora governa il mondo degli affari americani, dove per non perdere soldi, clienti e commesse, si fa sempre quello che dice il Comandante. È un altro capitolo della Grande Mutazione Americana e altri, è certo, ne seguiranno, destrutturando un’idea democratica della nazione che sembrava inscalfibile e sostituendola con un severo progetto sovranista che cambia l’ordine delle cose dell’Occidente. Il quale, come sua conclamata abitudine, continua ad assistere a questo e a ben peggiori altri disastri con la consueta nonchalance e l’attitudine di antico fatalismo. Addà passà la nuttata - forse, si dice, chissà.

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